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Russia-Germania: accordo energetico rafforzato

di Andrea Perrone - 03/02/2009

 

Russia-Germania: accordo energetico rafforzato



Un nuovo organismo di coordinamento energetico tra Mosca e Berlino e l’ipotetico addio degli azeri al progetto del gasdotto euro-atlantico Nabucco.
È quanto hanno battuto ieri le agenzie, rivelando che Russia e Germania sono pronte ad istituire un organismo comune per “la promozione dell’efficienza energetica e della conservazione” delle risorse. La nascita dell’ente è stata annunciata dal ministro russo dell’Energia Sergei Shmatko (nella foto), dopo un incontro con il presidente di Siemens, Peter Loescher.
Secondo il ministro, il progetto è preparato da un gruppo di lavoro dei due Paesi e include rappresentanti del ministero dell’Energia della Federazione russa e l’agenzia tedesca per la promozione dell’efficienza energetica. Il piano verrà presentato domani a Berlino.
Shmatko ha osservato che la progettazione di un nuovo ente amministrativo può essere completata in due mesi, attivo non solo sul fronte dell’energia,ma anche supportato da una struttura bancaria.
Inoltre Mosca per proprio conto attraverso il ministero delle Finanze e il ministero dell’Energia, ha intenzione di iniziare a lavorare sulla preparazione di un programma federale per l’efficienza energetica. A questa notizia se ne è aggiunta un’altra ieri che metterebbe in crisi definitivamente il progetto euro-atlantico Nabucco. L’Azerbaigian sta valutando infatti la possibilità di vendere gas alla Russia, che verrebbe veicolato attraverso la rete di pipeline della compagnia di Stato russa Gazprom. L’ipotesi è stata avanzata ieri dal presidente Ilham Aliev in un’intervista pubblicata dal quotidiano economico-finanziario statunitense, Wall Street Journal, facendo così tremare i fautori di un sistema di approvvigionamento antirusso, che sostengono la costruzione del gasdotto Nabucco, di cui proprio Baku dovrebbe diventare principale fornitore.
Aliev ha affermato che la proposta russa, avanzata nel luglio scorso, di comprare gas azero è “attraente” ed è oggetto di valutazione.
Allettante soprattutto perché i tempi per la costruzione del Nabucco si sono allungati e Baku non ha affatto gradito di essere stata costretta a ritardare di almeno un anno lo sviluppo del giacimento di Shah Deniz, proprio a causa delle incertezze sulla realizzazione del progetto. “Non abbiamo così tanto margine, non abbiamo così tanto tempo per valutare cosa fare”, ha chiarito il capo di Stato azero.
La crisi del gas tra Russia e Ucraina del mese scorso ha di fatto rilanciato l’ipotesi di costruire il Nabucco, un grande gasdotto da circa 3.200 km che dovrebbe portare fino a Baumgarten, in Austria, il gas del Caspio (circa 30 miliardi di metri cubi all’anno) bypassando il sistema di gasdotti e le forniture russe. La condotta - promossa dall’austriaca Omv, dall’ungherese Mol, dalla romena Transgaz, dalla bulgara Bulgargaz, dalla turca Botas e dal gigante elettrico tedesco Rwe - andrebbe a innestarsi sul tracciato Baku-Tbilisi-Erzurum (gasdotto del Caucaso meridionale). Il fornitore principale dovrebbe essere proprio l’Azerbaigian, ma il progetto ha previsto anche l’immissione di gas dal Turkmenistan, dall’Iran, dall’Iraq e da altri Paesi del Medio Oriente.