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Strasburgo e l'agonata sudditanza alla Nato

di Andrea Perrone - 20/02/2009

 

Strasburgo e l'agonata sudditanza alla Nato



A Strasburgo una relazione sottolinea il grado di sudditanza dell’Unione europea alla Nato e il desiderio di rafforzarla.
L’Europarlamento non ha mancato ieri di discutere, alla presenza dell’Alto rappresentante per la Politica estera e la Sicurezza dell’Ue, Javier Solana, i rapporti fra l’Unione europea e l’Alleanza Atlantica e, come al solito, è emersa la piena sudditanza del Vecchio Continente all’organizzazione militare voluta dall’impero e stelle e strisce. Il pretesto è stato ancora una volta la questione del “terrorismo internazionale” e le catastrofi naturali a cui il mondo moderno ci potrebbe esporre. A tale riguardo è stata presentata una relazione della commissione Affari esteri dell’Ue in cui si chiede una rapporto ancora più stretto fra l’Ue e la Nato. Il tutto in previsione del vertice per il 60esimo anniversario della nascita dell’Alleanza, che si terrà il 3 e 4 aprile prossimi a Strasburgo (Francia) e Kehl (Germania). La relazione è stata elaborata dall’eurodeputato finlandese, Ari Vatanen (nella foto a sinistra), membro del Gruppo del Partito popolare europeo e dei Democratici europei (Ppe-De), che ha sottolineato come l’Unione europea e la Nato “potrebbero rafforzarsi reciprocamente evitando di farsi concorrenza e per sviluppare una più grande cooperazione nelle operazioni di gestione di crisi fondata su una divisione pratica del lavoro”. Vatanen non ha mancato di ribadire la sudditanza del Vecchio Continente affermando che “la Nato è la spina dorsale della sicurezza europea”. A suo dire “la Nato non soltanto è la spina dorsale della sicurezza europea; il 94% dei cittadini dell’Unione europea vivono negli Stati membri di questa alleanza. Queste due organizzazioni condividono valori comuni e affrontano sfide analoghe in materie di sicurezza. La ragion d’essere dell’Unione europea è quello di consolidare la pace e la diversità dà un potenziale unico di intervenire in diverse parti del mondo per ridurre la sofferenza umana. Ma questo potenziale potrà essere pienamente realizzato solo se verrà sviluppato un legame transatlantico che sia forte e un rapporto di complementarietà con la Nato”.
A criticare la relazione di Vanaten è intervenuto l’eurodeputato tedesco, Tobias Pflüger, membro del Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica (Gue), che ha definito “le alleanze militari come la Nato organizzazioni esclusive per natura e in grado di provocare anche delle fratture fra i membri stessi e quelli che non lo sono”. Per l’europarlamentare tedesco inoltre “lo sforzo per rafforzare la Nato attraverso una cooperazione con l’Unione europea aumenta la possibilità di conflitti internazionali. Cosa che porterà ugualmente a una militarizzazione ulteriore della politica estera dell’Unione europea e accelererà la tendenza ad utilizzare la forza militare al fine di risolvere i conflitti”. Al termine del suo intervento Pflüger ha dichiarato: “Sono a favore di un’Unione europea che dispensa il suo denaro a scopi civili e sociali piuttosto che utilizzarlo per mezzi militari, che permetta invece di sconfiggere le cause dei conflitti, più in particolare della povertà”.