Gaza, ricostruzione senza pace
di Naoki Tomasini - 05/03/2009

Da Sharm el Sheikh una montagna di soldi per ricostruire la Striscia. Israele annuncia espansione delle colonie in Cisgiordania

L'annuncio, tuttavia, viene nel momento in cui la diplomazia internazionale è concentrata nel tentativo di rimettere in moto il cosiddetto processo di pace, che possa portare alla nascita di uno Stato palestinese. Lo slogan dei due Stati per due popoli è stato uno dei cavalli di battaglia del governo israeliano uscente, che però non è stato in grado di sviluppare la trattativa intavolata ad Annapolis, con la benedizione dell'ex presidente Usa George W. Bush. Già prima dell'operazione Piombo Fuso il negoziato era arenato su diversi punti, tra cui quello delle colonie che impediscono la creazione di uno stato palestinese. Oggi se possibile la via che porta a una pace duratura tra Israele e palestinesi è ancora più lunga e accidentata. Oltre alla perdurante crisi inter-palestinese, tra le fazioni di Fatah e Hamas, anche sul fronte israeliano il tempo della diplomazia sembra lontano. Il nuovo capo del governo, Benjamin Netanyahu, non ha mai preso impegni verso una soluzione a due Stati. E' fautore della linea dura con i palestinesi e, inoltre, è legato a doppio filo sia alla destra religiosa degli ultraortodossi, che ai movimenti dei coloni. Attualmente i territori palestinesi sono divisi in tre parti, Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est, che non sono comunicanti. In Cisgiordania le colonie occupano oltre il sessanta percento del territorio e lungo le strade che collegano tra loro le città palestinesi ci sono oltre 600 ostacoli fisici, tra check point e blocchi stradali. La nuova amministrazione Usa del presidente Obama ha promesso di cercare "aggressivamente" la pace tra israeliani e palestinesi. Ma se la nuova Segretario di Stato Hillary Clinton non sarà in grado di ottenere almeno il blocco della crescita delle colonie, anche quegli sforzi saranno vani. "Il completamento dei piani di crescita degli insediamenti renderà il progetto di uno stato palestinese totalmente irrealistico" ha commentato il leader di Peace Now, Yariv Oppenheimer. Da Ramallah, intanto, il presidente palestinese Abu Mazen ha ricordato che "Israele deve scegliere tra la pace e le colonie, ma non può avere entrambe".
