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Il dramma sanitario della Palestina

di Carlo M. Miele - 06/03/2009




Negli ultimi anni la situazione sanitaria della Cisgiordania e della striscia di Gaza è nettamente peggiorata, tornando ai livelli dei decenni precedenti.

A sostenerlo è l’autorevole rivista medica britannica Lancet, che cita i dati di uno
studio di due anni realizzato in collaborazione con le autorità palestinesi, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e altre agenzie delle Nazioni Unite.

“A partire dal 2000 - scrive il caporedattore Richard Horton – i Territori palestinesi occupati hanno subito  un accrescimento dell’insicurezza, a causa di una limitazione o addirittura di una cancellazione completa di numerose conquiste sanitarie compiute fino a quel momento".

Secondo il documento, pubblicato oggi, questi elementi, sommati alle politiche di occupazione di Israele e alla recente offensiva militare contro Gaza, “hanno fatto sprofondare la regione in una crisi umanitaria”.

“Profonde ingiustizie”

Nei Territori occupati i tassi di mortalità tra i bambini e le donne incinte non sono diminuiti negli ultimi anni. Un aspetto definito “insolito se comparato con quello di altri Paesi arabi che avevano tassi simili, ma sono riusciti a farli calare”.

Al contrario, sono aumentati i casi di arresto e rallentamento della crescita causati da “malnutrizione cronica, con conseguenze drammatiche sullo sviluppo fisico e mentale delle persone affette.

Secondo gli esperti dell’Università di Birzeit, "ci sono aree nel nord della striscia di Gaza in cui i livelli di rachitismo raggiungono il 30 per cento”.

Tra le cause del dramma sanitario palestinese, lo studio cita la “instabilità” e la “inefficacia” dell’Autorità palestinese, ma anche le politiche dei donatori internazionali che spèesso si rivelano “frammentate e contraddittorie".

Uno dei principali problemi, tuttavia, è costituito dalle restrizioni poste dalla Stato ebraico sui trasporti, che rendono difficile anche l’accesso agli ospedali. Lo studio cita il caso di 69 donne palestinesi che, tra il 2000 il 2006, sono state costrette a partorire presso dei checkpoint israeliani.

A tal proposito, Horton parla di "profonde ingiustizie”, iniziate “ben prima che Hamas vincesse le elezioni del 2006" e “visibili” sia a Gaza che in Cisgiordania.

Il miglioramento della situazione – conclude lo studio – dovrebbe passare innanzitutto attraverso "la creazione di uni Stato palestinese sovrano", mentre allo stato attuale tutti gli sforzi volti a porre in essere un sistema sanitario efficace "restano vani".

Le conclusioni del rapporto pubblicata da Lancet sono state contestate dal governo israeliano. "Si tratta di propaganda mascherata da indagine medica", ha dichiarato il portavoce Mark Regev.

Lo studio pubblicato da Lancet