Il terzo mandato di Clinton
di Romolo Gobbi - 13/03/2009
A ben guardare, l'amministrazione Obama è un revival della amministrazioni di Bill Clinton. Infatti, non solo molti clintoniani sono stati reclutati da Obama per la sua squadra: da Emanuel Rahan, eletto capo dello staff, a Robert Rubin, Paul Valcker, Lawrence Summer, Robert Gips, John Podestà, Gregory Craig ed a Antony Lake; ma, soprattutto, è segno di continuità clintoniani la nomina dell'ex-first lady, Hillary Clinton, alla carica di Segretario di Stato. L'importanza di questa carica fa risaltare il ruolo di protagonista che Hillary avrà nella politica americana e mette anche in ombra la figura dello stesso presidente.
Già nell'amministrazione Clinton, la first lady aveva assunto un ruolo politico attivo, quando venne nominata a capo della Commissione interministeriale per l'elaborazione del progetto di riforma della sanità americana. Era la prima volta che una first lady assumeva un incarico di governo; inoltre, la sua posizione forte accanto al marito Bill era nota anche per le vicende personali della coppia: fu lei a forgiare la carriera del futuro presidente, che amava molto di più dilettarsi di musica e farsi dilettare dalla stagiste. Mentre era ancora candidato alla presidenza, venne coinvolto in uno scandalo per aver avuto una relazione extra-coniugale, inoltre, non si può non ricordare lo squallido episodio con Monica Levinsky, che per poco non portò il presidente all'impeachment.
Se dunque Hillary ebbe un peso importante nella politica di Bill Clinton, bisogna preoccuparsi per i danni che questa può provocare nell'amministrazione Obama. Infatti, Bill Clinton durante i suoi due mandati fece enormi danni e anticipò la deriva politica che ancora oggi fa temere esiti tragici a livello mondiale. Innanzitutto, Clinton ordinò per ben due volte di bombardare l'Iraq nel 1993 con vari pretesti, nonostante gli accordi presi dopo la prima guerra del Golfo. Invece, in Bosnia favorì gli islamici, prima, chiudendo un occhio sui finanziamenti sauditi per l'acquisto di armi e poi, nel 1994, cessando del tutto l'embargo alla fornitura di armi.
Le decisioni di Clinton favorirono l'esplosione del conflitto nell'ex-Jugoslavia, anche se poi gli americani finsero di fare da pacieri. Dopo aver bombardato ripetutamente i serbi bosniaci, si arrivò infine agli accordi di Dayton, nel novembre del 1995, che confermavano la spartizione della Bosnia tra croati e serbi, decisa da Milosevic e Tujiman già due anni prima e che senza l'intromissione americana sarebbe stata fatta senza provocare decine di migliaia di morti e infinite distruzioni. Infine, nel marzo del 1999, Clinton convinse la NATO a scatenare un massiccio bombardamenti della Serbia per la liberazione del Kosovo, anche se gli accordi presi pochi giorni prima a Raimbouillet prevedevano solo l'autonomia della regione albanofona e che solo lo scorso anno ha proclamato la propria indipendenza, per altro riconosciuta solo da alcuni paesi.
Anche sul fronte anti-iraniano, Clinton diede il suo contributo con la legge anti-terrorismo del febbraio 1995, dicendo che, dopo la caduta del comunismo, l'Islam era il nuovo nemico. In seguito, nell'agosto del 1998, fece lanciare missili contro il Sudan e l'Aghanistan, con il pretesto di colpire le basi dei terroristiche che avevano attaccato le ambasciate americane in Africa.
Passato un primo momento di esorbitante popolarità, Obama viene sempre meno citato e quasi sempre per criticarlo: così la FED ha dichiarato che: "Il piano Obama non incide". Anche gli economisti giudicano insufficiente il piano di Obama per uscire dalla crisi: "lo stimolo finanziario approvato è troppo piccolo per avviare una vera espansione" (Krugman sul New York Times).
Invece, Hillary Clinton sta surclassando Obama nell'interesse di media, dandosi un gran daffare in giro per il mondo: dalla Corea del Sud a Pechino, da Ginevra ad Ankara. L'obiettivo dell'ex-first lady è quello di coinvolgere l'Iran nella lotta anti-talebana in Afghanistan, pur mantenendo i pregiudizi di Clinton nei confronti della Persia, in tal senso Hillary ha dichiarato: "Teheran è al centro delle tensioni in Medio Oriente, a causa della corsa all'atomica e del sostegno al terrorismo".
Obama succube di Hillary come già Bill Clinton!?

