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Le buone relazioni con il Sudamerica passano attraverso la fine dell’embargo a Cuba

di Luiz Moniz Bandeira - Carlos Orías B. - 20/03/2009

 



Nonostante le asimmetrie economiche, gli Stati Uniti e il Brasile presentano analogie che ambedue i Paesi hanno interesse a migliorare. La visita del presidente Luiz Inacio "Lula" da Silva a Barack Obama è il segnale di una relazione in fieri.
Il politologo brasiliano
Luiz Alberto de Vianna Moniz Bandeira, autore de "Formação do Império Americano", spiega la nuova direzione che dovrebbe prendere il rapporto con gli Stati Uniti, al giornalista Carlos Orías B. del giornale argentino Crítica.



Carlos Orías B.: In relazione all’America Latica, in cosa differisce Barack Obama da George W. Bush?

Luiz Moniz Bandeira: La prima differenza con George W. Bush risiede nel fatto che, cercando di allentare le tensioni con il Venezuela, il Dipartimento di Stato ha riconosciuto come un processo democratico il referendum che ha permesso a Hugo Chávez di candidarsi alla presidenza del paese senza limite di mandati.


Carlos Orías B.: Che cosa significa che Lula da Silva sia il primo presidente della regione a visitare Obama?

Luiz Moniz Bandeira: Non è particolarmente strano. Brasile e gli Stati Uniti costituiscono le maggiori masse territoriali, demografiche e, tenuto conto delle asimmetrie, le maggiori economie americane. L'importanza geopolitica del Brasile è basilare. Esso confina con tutti i paesi sudamericani, tranne il Cile e l’Ecuador, e si proietta fino alle coste dell’Africa occidentale. Ci sono differenze, ma il mantenimento delle buone relazioni è di reciproco interesse.


Carlos Orías B.
: Chavez è consenziente sul fatto che Lula parlerà con Obama del Venezuela?

Luiz Moniz Bandeira: Chavez non ha concesso alcun spazio. L'amministrazione Bush è stata ostile, ha sostenuto il colpo di stato del 2002 contro Chavez e Chavez ha preso posizioni radicali. Ma non smise di fornire il 15% del consumo giornaliero di petrolio agli Stati Uniti, il suo mercato principale.


Carlos Orías B.: L'Unione delle Nazioni del Sud America (UNASUR) può dare una nuova prospettiva alle relazioni tra la regione e gli USA?

Luiz Moniz Bandeira
: Sotto il governo di Barack Obama, l'America Latina e gli Stati Uniti possono mantenere relazioni mature, a condizione che si rispetti la convivenza e il diritto internazionale e senza escludere alcun paese. L'UNASUR si basa sul concetto geopolitico dell'unità sudamericana. Mira a costruire una identità regionale nella difesa e nella cooperazione, tenendo conto delle caratteristiche di ciascun paese. I ministri della Difesa del Sud America, riuniti a Santiago per promuovere il Consiglio Sudamericano di Difesa (CSD), approvarono il "rispetto illimitato della sovranità, dell’integrità e dell'inviolabilità territoriale degli Stati membri, il non-intervento negli affari interni e l’autodeterminazione dei popoli". E' un messaggio agli Stati Uniti, che di solito non hanno rispettato questi principi in America Latina.


Carlos Orías B.: Quali saranno le politiche USA verso Cuba?

Luiz Moniz Bandeira: Il presidente Obama ha dichiarato di annullare le misure prese dal suo predecessore nel 2003 che appesantirono l’embargo contro Cuba. Sono già state approvate alcune misure, riguardanti le rimesse degli esuli ed i viaggi verso l'isola. Nel breve periodo, Obama non potrà abrogare le leggi Helms-Burton e Torricelli né l'embargo commerciale. Ciò richiede l'approvazione del Congresso, che per ora egli non può ottenere. La lobby della destra cubana di Miami è ancora forte. Tuttavi i buoni rapporti degli Stati Uniti con il Sudamerica passano attraverso la fine dell’embargo a Cuba.

(traduzione a cura di Tiberio Graziani)

Fonte:
La Onda digital