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Frattini non è “terrorista”. E neppure “disperato”. E’ solo “marginale”

di Antonino Amato - 02/04/2009

Fonte: Antonino Amato


Leggo: “L’esigenza di recuperare una parte degli avversari è stata messa in evidenza da Hillary Clinton. Frattini, che ha incontrato velocemente il segretario di stato americano, si è mosso sulla sua scia. Novità che ha reso marginale un colloquio del capo della Farnesina con il viceministro iraniano” (1).

Mi chiedo: perché Frattini è andato all’Aja? Se si muove “sulla scia della Clinton”, se ritiene “marginale” un colloquio con il rappresentante iraniano, non poteva restarsene a Roma? Dovrei concludere che questo Frattini è un “coso inutile”. Ed invece no: Frattini è furbissimo: si muove sulla scia degli USA e, disdegnando di parlare con gli Iraniani, si rende benemerito agli occhi di Israele.

Si può chiedere di più al Ministro degli Esteri della “Italya, colonia statunitense”? Mi tocca convenire che Frattini è l’uomo giusto al posto giusto. 
 
(1) “Frattini: distinguere tra terroristi e disperati” in “Corriere della Sera” del 1 aprile 2009, pagina 14.