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Sorvoli aerei israeliani sulle elezioni libanesi

di Dagoberto Husayn Bellucci - 03/04/2009

 

Caccia israeliani irrompono con il loro fragore sulla campagna elettorale libanese: nella mattinata di mercoledì 1.o aprile sedici caccia dello stato ebraico hanno violato lo spazio aereo libanese sorvolando diverse zone del paese. Non è una novità considerando che, dall'entrata in vigore della tregua tra Hizb'Allah e l'entità criminale sionista decretata il 15 agosto 2006 al termine di 34 giorni di bombardamenti, l'aviazione israeliana ha spesso ripetutamente violato lo spazio aereo del paese dei cedri. A denunciare la nuova incursione è stato direttamente il comando militare delle forze armate libanesi sottolineando, in un comunicato diramato alla stampa e inviato al comando dell'Unifil alla base di Nakhoura (a sud di Tiro), che una decina di jet militari israeliani hanno sorvolato lo spazio aereo del paese per oltre un'ora, compiendo voli sui principali centri del sud scattando foto e dirigendosi infine verso la Beka'a settentrionale. Altri sei aerei con la stella di Davide invece avrebbero sorvolato le coste libanesi dal confine palestinese fino a Sidone dirigendosi infine verso oriente.

Fatto non nuovo, come si è detto più volte e sottolineato, che non ha provocato particolare inquietudine tra le popolazioni libanesi del sud abituate a queste incursioni aeree ma che cade nel giorno in cui Hizb'Allah ha presentato all'opinione pubblica i suoi candidati per la prossima campagna elettorale e nello stesso momento in cui il segretario generale , Sayyed Hassan Nasrallah, dichiarava quale fossero gli obiettivi del suo partito per le prossime consultazioni legislative previste per il 7 giugno prossimo.

"Israele" irrompe così sulla scena elettorale libanese e , non casualmente, proprio nel giorno in cui Hizb'Allah dava alla stampa i nominativi dei suoi candidati diramando il suo programma politico che sarà disponibile fra qualche giorno e del quale ha comunque anticipato le linee-guida il segretario generale parlando dai microfoni della televisione "al Manar".

 Sayyed Hassan Nasrallah, ha annunciato  i nomi dei candidati nelle circoscrizioni elettorali dove il suo partito si presenterà al fianco di 'Amal. Tra i nomi nuovi presentati dal Partito di Dio spiccano quelli del dr. Nawaf Moussawi, responsabile delle relazioni estere di Hzb, che sarà candidato nella circoscrizione di Tiro (Libano meridionale), quello del dr. Alì Fayad, responsabile del centro studi strategici di Hzb che si presenterà nella circoscrizione meridionale di Maryajoun-Hasbaja e infine quello del dr. Hussein Moussawi, responsabile per le municipalità del consiglio politico del partito che si presenterà invece nella circoscrizione di Ba'albak-Hermel nella Beka'a settentrionale. I tre volti nuovi presentati dal partito sciita libanese sostituiranno i deputati Hassan Houballah, Mohammad Haidar e Alì Takch. Riconfermati invece i nomi di Mohammad Ra'ad (capogruppo parlamentare del Blocco della Fedeltà alla Resistenza) che correrà nella circoscrizione di Nabatiyeh, del ministro del lavoro Mohammad Fnesh (a Tiro), di Hassan Fadlallah (a Bint 'Chbeil), di Hussein Hajj Hassan, Nawar Sahili e Alì Mekdad ( tutti per la circoscrizione di Ba'albak-Hermel) , di Amin Cherry (a Beirut II) e infine di Alì Ammar (a Ba'abda nei quartieri meridionali della capitale Beirut).

Nasrallah in occasione della presentazione dei candidati del partito ha sottolineato che "le prossime elezioni hanno un'enorme importanza" perchè "da questa consultazione sorgerà una nuova Camera dei deputati ed un nuovo Governo ossia un rinnovamento radicale della vita politica libanese. L'Assemblea parlamentare è essenziale per l'elezione presidenziale, per l'intera legislatura e per il voto di fiducia." indicando che "l'obiettivo di Hizb'Allah è quello di ottenere con le forze dell'Opposizione Nazionale la maggioranza dei seggi. Questa vittoria significherà il consolidamento di alcune opzioni fondamentali a livello nazionale, politico ed economico. La vittoria dell'opposizione - secondo Nasrallah - aprirà le porte ad un partenariato nazionale al contrario di un successo dell'attuale maggioranza. Il nostro obiettivo è quello di ottenere il maggior numero possibile di seggi per l'opposizione. Non vogliamo seggi per il partito ma per l'insieme della coalizione." precisando che Hizb'Allah ha accettato di diminuire il suo "blocco della fedeltà alla resistenza" di alcuni seggi a vantaggio di alcuni alleati rispondendo ad alcune ilazioni della stampa secondo la quale questa mossa politica sarebbe stata dettata da una perdita di popolarità del partito stesso: "alcuni quotidiani e alcune televisioni hanno raccontato che Hizb'Allah stia perdendo in popolarità, vedranno dopo il 7 giugno quanto sbagliati si dimostreranno i loro calcoli" ha affermato Nasrallah precisando che qualsiasi dubbio in merito a questa scelta elettorale è stato rimosso e le risposte alle domande degli analisti libanesi ed arabi in merito a quest'opzione hanno trovato già le loro risposte.

Nasrallah ha rigettato l'idea di un "partito-guida" dell'opposizione sottolineando alla televisione "al Manar" che "esiste una coalizione di forze politiche che hanno obiettivi comuni e che scenderanno in campagna elettorale per guadagnare quanti più seggi possibile sulla base di programmi comuni e un'unità d'intenti che non è in discussione" e sottolineando che quest'idea viene propagandata e sbandierata dalle forze della maggioranza al potere per presentare i partiti alleati del Blocco della Fedeltà alla Resistenza dei partiti sciiti come dei "satelliti": "se ciò accade nell'altro campo questo non avviene da noi dell'opposizione. Noi di Hizb'Allah non abbiamo mai preteso di discutere la definizione delle liste elettorali dei partiti alleati. Non abbiamo mai imposto alcuna ingerenza per le candidature degli altri partiti nè posto veti contro alcun nominativo. Rispettiamo i nostri alleati e i candidati designati dalle segreterie dei loro partiti. Le nostre alleanze sono sempre state trasparenti e chiare e non esistono nè esisteranno mai manovre occulte". Infine parlando del criterio di selezione delle candidature del partito ha sottolineato come "sia uscite dalla volontà del comitato centrale del Partito. Hizb'Allah non è una famiglia nè un clan ma un partito politico" stimando che un seggio parlamentare all'Assemblea Nazionale "non deve costituire una ricompensa o un premio di consolazione per nessuno ma deve rappresentare esclusivamente un posto di responsabilità." e dichiarando che sarà il capogruppo parlamentare , dr. Mohammad Ra'ad, che renderà pubblico entro pochi giorni il programma elettorale del partito che è già pronto e che tratterà soggetti essenziali quali la riforma politica, lo sviluppo equilibrato, la riforma amministrativa del paese così come la decentralizzazione amministrativa e il rilancio di alcuni settori dell'economia nazionale oltre alle questioni relative alla sicurezza nazionale e a quelle della difesa dei confini meridionali.

Dr. Mohammad Ra'ad che era intervenuto due giorni or sono in occasione di un meeting del partito ad Arnoun per sottolineare una volta di più il senso profondo della campagna elettorale che Hizb'Allah si stava approntando ad affrontare sostenendo che "colui che si desidera edificare una concezione nuova dello Stato deve essere pronto anche a versare il suo sangue per questo. E' ciò che noi faremo mentre gli altri continuano a recitare il ruolo e giocare a fare gli spettatori. Noi siamo chiamati ad un impegno che è una missione: la costruzione di un nuovo Stato forte, omogeneo e giusto che sia capace di far fronte a tutte le minacce ed i pericoli che corre il paese, assicurando al nostro popolo l'impegno e la garanzia della Resistenza e rifiutando la carità altrui. Il nostro popolo non potrà mai sentirsi validamente protetto se tutte le risorse nazionali provengono dalla carità internazionale" e soprattutto definendo "inaudita e assurda" l'idea secondo la quale le regioni meridionali e quelle della Beka'a (a maggioranza sciite) siano "ricompensate" con gli spiccioli di questa questua "privandole dei loro diritti elementari e delle basi per uno sviluppo organico" perchè - a dire dei settori più oltranzisti dell'attuale maggioranza al potere - "rappresenterebbero settori poco interessanti per gli investimenti".
Il dr. Ra'ad ha sostenuto che deve finire "il tempo del clientelismo e delle mafie degli investimenti" e che il nuovo Libano che uscirà dalla consultazione di giugno dovrà prepararsi per un'era di "trasparenza e chiarezza nelle relazioni tra Stato e popolo, di equilibrio tra poteri istituzionali e rappresentanze economiche e di sviluppo economico e benefici per tutti i libanesi senza discriminazioni etniche o religiose" e sottolineando come fino a questo momento la maggioranza dei progetti di sviluppo realizzati nelle regioni sciite del sud e della Beka'a settentrionale "siano il risultato di iniziative estemporanee di imprenditori originari di queste aree emigrati all'estero.".

Iniziative giudicate essenziali ma insufficienti fintanto che "nel sud come nella Beka'a" non siano assicurate e garantite le infrastrutture necessarie per quanto concerne "le comunicazioni, le strade, le risorse idriche e quelle dei mezzi di produzione" fino a questo momento secondo Ra'ad abbandonate all'iniziativa dei privati da un governo centrale inesistente che ha abbandonato a sè stessi centinaia di migliaia di libanesi.

Hizb'Allah dunque si presenta ai nastri di partenza di una campagna elettorale che si preannuncia già come infuocata con le carte in regola e la determinazione necessarie per sbaragliare la maggioranza filo-occidentale al potere: un programma di governo, una lista di candidati affidabili, un'idea di riforma dello Stato e la garanzia che - una volta al potere - il Partito di Dio assicurerà sia un più omogeneo sviluppo economico di infrastrutture e investimenti sia l'essenziale stabilità politica che serve per la direzione dell'amministrazione di un paese per troppi anni, decenni, abbandonato a se stesso.

*Direttore Responsabile Agenzia di Stampa "Islam Italia"
da Nabathyyeh (Libano Meridionale)