Pakistan, i talebani - a 100 km dalla capitale Islamabad - si ritirano
di Enrico Piovesana - 24/04/2009
Alla fine il governo pachistano è riuscito a convincere i talebani a ritirarsi dal distretto di Buner, evitando così una nuova offensiva militare. L’incontrastata avanzata degli integralisti verso la capitale Islamabad aveva allarmato gli Stati Uniti, che ieri avevano ordinato al Pakistan di reagire subito, minacciando altrimenti ripercussioni sulle relazioni tra i due paesi.
Ha vinto la trattativa. Questa mattina, proprio mentre le prime truppe governative – mobilitate dal governo su pressione Usa – stavano prendendo posizione a Dagar, capoluogo del distretto di Buner, il governatore della regione di Malakand, Syed Mohammed Javed, e altri esponenti del governo si incontravano severamente con i rappresentanti dei due principali movimenti integralisti armati pachistani: il Movimento per l'applicazione della legge di Maometto (Tnsm) e il Movimento dei talebani del Pakistan (Ttp).
Gli emissari di Islamabad hanno spiegato ai talebani che se non si ritiravano dal distretto di Buner, il governo sarebbe stato costretto da Washington a cacciarli con la forza, facendo riesplodere un conflitto che il Pakistan vuole evitare in tutti i modi. E che invece gli Stati Uniti vogliono che venga combattuto e vinto.
L’irritazione degli Usa. Ieri sera da Washington erano arrivati segnali molto chiari.
Il segretario alla Difesa Usa, Robert Gates, aveva detto che le relazioni tra i due paesi sono messe a rischio dall'avanzata talebana e dall'inazione del governo di Islamabad. "La stabilità del Pakistan è centrale per gli sforzi della Coalizione in Afghanistan e anche per le nostre future relazioni con il governo pachistano".
Sempre ieri, il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, aveva dichiarato che "il governo pachistano sta abdicando di fronte ai talebani" e che questo "rappresenta un pericolo mortale per gli Stati Uniti e per il mondo intero".
E il capo di Stato Maggiore delle forze Usa, ammiraglio Mike Mullen: “In Pakistan ci stiamo avvicinando al punto in cui gli estremisti potrebbero conquistare il paese”
Per concludere la giornata, il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, aveva fatto sapere che il presidente Barac Obama è "molto disturbato ed estremamente preoccupato" per le notizie che giungono dal Pakistan.
A 100 chilometri dalla capitale. I talebani hanno resistito per cinque anni alle offensive dell'esercito pachistano, costringendo alla fine il presidente Asif Ali Zardari a conceder loro l'amministrazione della giustizia secondo i principi della sharìa in sette distretti: Swat, Shangla, Chitral, Dir, Buner, Malakand e Kohistan. Un territorio esteso quanto Lombardia e Veneto messi insieme e abitato da oltre tre milioni di persone. In cambio avevano promesso di deporre le armi e di non contrapporsi alle autorità governative, limitandosi a istituire e gestire le corti islamiche.
Ma a causa dei ritardi nell'attuazione di questo piano da parte del governo pachistano - frenato dalla pressioni dell'amministrazione Usa che ha accusato Islamabad di aver abdicato di fronte alle minacce dei terroristi - i talebani si sono rifiutati di deporre le armi e si sono lanciati alla conquista di altri distretti al dì fuori di Swat, che ormai controllano totalmente da mesi. Il primo obiettivo è stato quello di Buner, il più meridionale dei sette, il più vicino alla capitale Islamabad: non più di cento chilometri.