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Massimo Introvigne mistifica la storia del revisionismo/negazionismo

di Miguel Martinez - 14/05/2009

Sono ormai dieci anni che seguiamo le vicende del tuttologo e dirigente di Alleanza Cattolica, l'avvocato Massimo Introvigne (qui potete leggere una breve presentazione di questo particolarissimo personaggio ).

Massimo Introvigne adotta sempre la stessa tecnica.

Si lascia presentare come il massimo esperto mondiale in qualunque campo di cui si stia parlando. In quanto esperto, spiega, lui è non-judgemental (l'inglese lo pronuncia discretamente), cioè non esprime giudizi ma guarda i fatti.

Elenca quindi una serie di fatti, e lo fa bene, perché conosce il linguaggio scientifico abbastanza da apparire uno scholar, mentre conosce anche le tecniche di divulgazione, in modo da risultare sempre comprensibile.

Dei fatti che elenca, nove portano inevitabilmente il lettore in una direzione e uno nell'altra, dimostrando così che lui prende in considerazione tutti i punti di vista.

Il trucco sta nella scelta del campo. Introvigne si appiglia a notizie clamorose, che però riguardano qualche realtà di cui nessuno sa niente: Scientology, satanismo, testi apocalittici islamici, regolamenti ecclesiastici sul celibato, gruppi di estrema sinistra...

Trattandosi di luoghi inesplorati, Introvigne può selezionare i propri fatti come vuole. In genere, non se li inventa di sana pianta, anche se qualche volta succede. Di solito, basta escludere tutto ciò che non indirizza il lettore dove vuole lui.

Anche questa settimana, Massimo Introvigne ci offre un campionario di tutta la sua retorica.

Facendo riferimento al caso del vescovo lefevriano Richard Williamson, Introvigne ha scritto un lungo articolo dall'apparenza dotta, per Il Domenicale, l'inqualificabile settimanale culturale di Marcello Dell'Utri.


williamson-introvigne-lefebvre

In questa storica foto pubblicata sull'Europeo (giugno 1977),
vediamo da sinistra a destra il
futuro vescovo Richard Williamson, Massimo Introvigne -
allora seminarista lefevriano -
e monsignor Marcel Lefèbvre alla villa romana
della famiglia Pallavicini, un episodio che il Vicario Generale di Roma,
il cardinale Ugo Poletti, definì
sull'Osservatore Romano "un episodio da dimenticare".



Il testo di Introvigne si intitola "Le origini di sinistra del negazionismo dell’Olocausto: in margine al caso Williamson “La via del negazionismo? Prima a sinistra”".

Ora, gli scritti degli anticlericali (con qualche eccezione) offrono campionari straordinari di ignoranza e confusione cariche di emotività; immaginatevi poi un anticlericale medio che scrive di negazionismo/revisionismo. Quindi basterebbe qualche riga per rispondere loro [1].

Invece, Introvigne decide di esagerare, tanto pensa che nessuno sappia in realtà nulla di sedevacantisti, revisionisti e gruppetti politici minoritari.

Leggendo l'articolo di Introvigne, il lettore, dopo aver visto una gran quantità di fatti curiosi e sconosciuti (veri, o come vedremo presunti), il lettore si convince da solo che:

1) Il negazionismo/revisionismo, come i Gulag, le tasse e la pioggia, è colpa dei comunisti.

2) Esiste un saldo fronte occidentale che unisce la destra politica, gli alleati vincitori della seconda guerra mondiale, lo stato d'Israele, i cattolici e gli ebrei.

3) Contro questo saldo fronte occidentale, si schierano vari folli islamonazicomunisti, ma in testa ci sono sempre - come abbiamo visto - i comunisti.

4) La Società San Pio X è tutta dentro il fronte occidentale, salvo qualche mela marcia caduta vittima della propaganda comunista.

Mica lo dice Introvigne. Lo dicono i Fatti.

Fatti che Introvigne ha selezionato accuratamente prima.

Introvigne dice alcune cose vere. Ad esempio, che il padre di Monsignor Lefèbvre era nella resistenza antinazista francese ed è morto nel lager di Sonnenburg. Oppure che il revisionismo storico francese (e in parte quello italiano) è stato soprattutto un fenomeno di "sinistra".

Ma Introvigne semplicemente rimuove tutto il revisionismo anglosassone e germanico, influente quanto e forse più di quello francese. Basti pensare al più noto revisionista [2], l'inglese David Irving, incarcerato in isolamento in Austria per 400 giorni per alcune frasi dette durante una conferenza tenuta sedici anni prima. David Irving non è un "neonazista", ma è sicuramente un tipico conservatore di destra inglese: per capirlo, è sufficiente leggere il suo diario dal carcere.

Però Introvigne ha fatto i conti senza l'oste. Serge Thion, uno studioso francese proveniente dall'estrema sinistra non stalinista, e che ha vissuto una vita avventurosa  lavorando con la resistenza algerina e poi con quella vietnamita, può essere considerato un esperto di revisionismo. E' stato infatti espulso dal Centro Nazionale Francese per la Ricerca Scientifica (dove lavorava come esperto dell'Asia Sudorientale) per il suo sostegno ai revisionisti/negazionisti francesi.

Serge Thion ha scritto un articolo che potete leggere sul blog di Andrea Carancini. Thion ha le sue posizioni, che non sono le mie. Ma il suo articolo è importante perché demolisce tutta la ricostruzione storica, apparentemente così pacata e obiettiva, di Massimo Introvigne, rivelandone la natura strumentale.

Nota:

[1] Favolosa l'accusa al Papa di aver "tolto la scomunica al vescovo negazionista", mentre Benedetto XVI ha semplicemente revocato la scomunica personale contro quattro individui, accusati di aver accettato un'ordinazione episcopale illecita nel 1988. Una vicenda che non ha nulla a che vedere con la storia della Seconda guerra mondiale, ma molto con il fatto che in Francia e in certi paesi latinoamericani, i sacerdoti "tradizionalisti" iniziano a superare di numero quelli della Chiesa "ufficiale".

Comunque, anticlericali e clericali formano ciò che a Roma chiamerebbero una bella coppia. Il vescovo di Treviso, Andrea Bruno Mazzocato - attaccando il sacerdote della San Pio X don Floriano Abrahamowicz - afferma il politicamente corretto estendendo il concetto di infallibilità pontificia anche alla storiografia. Seguite attentamente la logica di questa sua dichiarazione
"E' infondata ed estranea al sentire cristiano l'affermazione di don Floriano Abrahamowicz. Ogni posizione che prende le distanze dal pensiero del Papa - ha sottolineato il vescovo - è da considerare storicamente infondata".
[2] Citiamo il nome di Irving per la sua notorietà. In realtà, David Irving sostiene una posizione molto particolare che non si può definire "negazionista". Scettico su Auschwitz, in un'intervista a The Guardian ha dichiarato
"A mio avviso, le vere operazioni omicide si sono svolte nei campi Reinhardt a occidente del fiume Bug. Nei tre campi che si trovavano lì [Sobibor, Belzec e Treblinka], gli uomini di Heinrich Himmler hanno ucciso forse addirittura 2,4 milioni di persone nei due anni fino all'ottobre del 1943".