Obama e i 100 giorni di luci e ombre
di Ralph Nader - 05/06/2009
"Mai più scritte piccole; non più termini e condizioni che confondono". L'ha detto Obama in settimana all'assemblea dei grandi promotori di carte di credito venuti alla Casa Bianca. Poco prima Obama aveva detto alla stampa che "servono delle protezioni forti e attendibile per i consumatori che vietino aumenti ingiusti dei tassi e proibiscano penalità e onorari abusivi".Questa retorica elevata piazza un carico pesante su Mr. Obama per affrontare il potere enorme dei capi della carta di credito e i loro alleati finanziari di Capitol Hill.
Inoltre ha mostrato un piccolo interesse per ripristinare un consigliere presidenziale sui consumatori come fece L. Johnson con la formidabile Betty Furness e come fece J. Carter con la leggendaria Esther Peterson.
I tempi della recessione profonda sono duri per gli oltre 200 milioni di consumatori della nazione. Ancora non c'è una voce del consumatore alla Casa Bianca, nonostante che mesi fa i consumatori avessero chiesto a Obama di fare subito questo piccolo ufficio di difesa.
I capibanda aziendali hanno facile accesso alla Casa Bianca e al nuovo Presidente se questi capi vengono con le missioni di chiedere potere o in missioni di miseria per i salvataggi.
Quando si incontrerà con i capi principali dei gruppi di protezione del consumatore con milioni di membri che pagano il dovuto che potrebbero dare a lui la base per responsabilizzarsi e regolare la negazione della democrazia, il naufragio dell'economia e i dominatori aziendali?
"Dove è la Spina dorsale?" chiese Ruth Marcus, l'editorialista legale di solito moderata del The Washington Post. Il 15 Aprile 2009 lei scrisse: "Quando combatterà il Presidente Obama, e quando ripiegherà? Questo non è del tutto chiaro - e inizio a preoccuparmi poiché potrebbe esserci un'inclinazione un po' troppo presidenziale a raggrinzirsi". Ms Marcus afferma che "malgrado tutta l'enorme grancassa del fare scelte dure e del fronteggiare gli interessi radicati, c'è stata un'evidenza leggermente disturbante della buona volontà del nuovo presidente di fare quello".
Questo è il caso persino fra i suoi alleati al Congresso; mai pensare ai suoi avversari.
Proprio 4 giorni dopo, The New York Times mise un articolo notizia a pagina 1 che diceva che Obama "è ben noto per le proposte ardite che hanno alzato le attese, ma la sua presidenza ha mostrato una tendenza al compromesso e alla cautela, e persino alla prontezza a capitolare subito, alle prime iniziative. ... La sua prontezza a cedere o a raggrinzirsi ha stupito i commentatori, e alcuni Democratici leali: 'Dov'è la combattività?'"
Come il Post, anche il Times ha dato degli esempi.
Non è come se a Obama mancasse il supporto della pubblica opinione. In generale ha un tasso di approvazione del 65%.
La gente sa che lui ha ereditato una situazione terribile qui e all'estero dal regime Bush e loro vogliono azione. Una grande maggioranza crede che l'America stia declinando, che c'è troppo controllo aziendale sulle loro vite e che i due partiti stanno dimenticando la gente americana.
Ma la personalità del Presidente non è quella da sfidare un potere concentrato.
Un sondaggio Zogby dice che solo il 6% del pubblico supporta il salvataggio di Wall Street. La vasta maggioranza della gente non crede che i salvataggi siano giusti.
Il prossimo marchio del 100° giorno della presidenza Obama è un momento abituale per le valutazioni dei politici, degli esperti e della comunità civica.
Mentre i suoi sostenitori punteranno sulla legge per le donne del "pay-equity", la migliore tutela sanitaria per i bambini poveri e sul decreto per gli stimoli economici da $ 787 miliardi; la valutazione generale di progressisti e liberali è decisamente mista e moderata con la speranza attenuata.
Mr. Obama alimenta questi sentimenti misti. Mostrò del coraggio quando permise, come parte di un processo in corso, di divulgare i 4 memorandum sulla tortura scritti dal Justice Department di Bush. Le foto del trattamento dei prigionieri in Iraq e Afganistan saranno date la prossima settimana.
Obama va ancora contro una Truth Commission riguardo ai crimini dichiarati dal regime Bush e ha detto che vorrebbe "guardare avanti e non guardare indietro".
Per Obama questo significa immunità per tutti quelli dell'amministrazione Bush che potrebbero aver violato le leggi criminali della terra. E' importante leggere quelle parole ripetute spesso dal legislatore Obama. L'applicazione della legge è nel guardare indietro nel passato. L'investigazione e la causa ovviamente si occupano dei crimini che si sono già verificati. Quello è il dovere costituzionale del Presidente.
Dopo 100 giorni è troppo presto per dare molti giudizi su Obama.
Uno può, tuttavia, valutare i suoi principali elementi - la Clintonite pesante e l'aziendalismo.
Uno può anche guardare a quello che non ha fatto per niente - come la legge di riforma del lavoro, un salario vitale, e il dare potere ai cittadini.
Lunedì prossimo, l'Institute for Policy Studies (http://www.ips-dc.org) diffonderà una scheda dettagliata sui 100 giorni di Obama titolato "Avere sete di cambiamento".
Invece The Nation tenne una discussione tra esperti il 22 Aprile a Washington, D.C., essi in gran parte dettero a Obama il beneficio del dubbio fino a oggi e chiarirono che solo la mobilitazione di base lo muoverà verso temi come la tutela sanitaria del "tassato", gli abusi aziendali e la smilitarizzazione della politica estera e del bilancio federale.
L'esperto William Grieder coniò la frase "formulazioni indipendenti" per descrivere l'azione necessaria del cittadino.
E' importante notare che una Presidente in trasformazione deve chiedere e incoraggiare la pressione della cittadinanza, come fece bene Franklin Delano Roosevelt negli anni trenta.
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*Il titolo è una nostra libera interpretazione: la mail originale era senza titolo
Tradotto il 04/06/2009 da F. Allegri per Futuroieri
http://digilander.libero.it/amici.futuroieri nel sito troverete anche il testo in inglese e le traduzioni precedenti.