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Il Soldato Scelto Joe Glenton dell’esercito britannico dice che la guerra in Afghanistan è ingiusta

di Christopher King - 14/08/2009

 




Christopher King spiega in questo articolo perche’ i soldati e gli ufficiali cui viene imposto di eseguire ordini illegali hanno, in base allo Statuto del Tribunale di Norimberga, l’obbligo legale di non eseguirli, e perche’ chiunque, dai comandanti dell’esercito fino ai soldati semplici, sono responsabili a titolo personale degli ordini che eseguono.

Il Soldato Scelto (LC = Lance-Corporal) Joe Glenton, che rischia la Corte Marziale per il suo rifiuto di venire nuovamente destinato all’Afghanistan, ha scritto al Primo Ministro Gordon Brown, dicendogli fra l’altro quanto segue:

La guerra in Afghanistan non riduce il rischio terrorista, e lungi dal migliorare la vita degli afgani sta portando nel loro paese la morte e la devastazione. In Afghanistan l’Inghilterra non ha alcun motivo di starci; a mio parere la nostra causa cola’ non e’ ne’ buona ne’ giusta. Percio’ La supplico, signor Primo Ministro, di riportare a casa i nostri soldati.


Avendo prestato servizio in Afghanistan, il Soldato Scelto Glenton, a differenza di Gordon Brown che non ha mai fatto il militare, sa bene di cosa stia parlando.

La mia preoccupazione principale – egli dice – e’ quella che il coraggio e la tenacia dei miei commilitoni siano diventati uno strumento al servizio della politica estera americana.


Il soldato Glenton e’ evidentemente un ragazzo intelligente e riflessivo. Al contrario di Gordon Brown - che sta a quel posto pagato in contanti da americani e israeliani come il suo amico Anthony Blair - il soldato Glenton si e’ guadagnato sul campo il diritto di formarsi una sua opinione su questa guerra, di esprimerla, e di agire di conseguenza.

Naturalmente vi sara’ da attendersi da parte dell’esercito un qualche tipo di inchiesta, ma sarebbe del tutto fuori posto sottoporre il soldato Glenton a un procedimento da Corte Marziale, avendo egli unicamente espresso un parere in accordo con i principii del Tribunale di Norimberga, il quale considera fuori legge le operazioni belliche ingiuste e gli atti contro l’umanita’ connessi con la guerra. Su cio’ ho gia’ espresso qui alcuni commenti. I principii del Tribunale di Norimberga sono stati adottati dalle Nazioni Unite, il cui statuto e’ stato a sua volta sottoscritto dalla Gran Bretagna. Essi fanno entrambi parte, quindi, tanto del diritto internazionale che di quello britannico. Sia che il soldato Glenton vi si riferisca o no, tale Statuto si applica comunque al caso in esame, ed egli ha quindi il diritto e il dovere di rifiutarsi di partecipare a una guerra da lui ritenuta ingiusta e che – come egli afferma – "lungi dal migliorare la vita degli afgani, sta portando nel loro paese la morte e la devastazione".

Ma cio’ che maggiormente indispone e’ l’atteggiamento delle nostre forze armate nei confronti dei principii del Tribunale di Norimberga. Il tenente dell’aeronautica britannica Malcolm Kendall-Smith ha basato il suo rifiuto a venire nuovamente destinato all’Irak sul fatto che quella guerra era illegale. Il Presidente del Tribunale Militare Jack Bayliss si e’ rifiutato di accettare questa tesi, sostenendo che le norme militari in vigore sanciscono che possono essere tenute responsabili di crimini di guerra soltanto le persone che hanno la facolta’ di definire la strategia militare e di prendere decisioni esecutive.

Ora, questa deve essere necessariamente un’interpretazione falsa dei principii di Norimberga. Dato che quelli che fanno le guerre sono i governi, sarebbero quindi solo i governi e i capi delle forze armate i responsabili potenziali dei crimini di guerra. Quindi secondo l’interpretazione di Bayliss se dei crimini di guerra vengono commessi, coloro che vengono incaricati di commetterli non avrebbero diritto di rifiutarvisi ne’ di giudicare se i loro atti siano o no legali.

Secondo tale punto di vista, se avvengono dei crimini di guerra, il relativo comportamento criminale non puo’ venire proibito nel momento in cui esso ha luogo, ma puo’ venire giudicato solo dopo che e’ avvenuto, come nel caso dell’invasione dell’Irak. Poiche’ i capi di governo non si dichiareranno mai colpevoli di crimini di guerra, e poiche’ hanno altresi’ il potere di impedire che altri nel loro paese lo facciano, ne segue che il giudizio su tuttocio’ dipende necessariamente da altri paesi. Percio’, nella pratica, fuori dall’aula di tribunale di Bayliss accade questo: senza alcuna provocazione da parte dell’ Afghanistan gli aerei senza pilota [drones] americani e inglesi stanno facendo a pezzi gli invitati ai ricevimenti nuziali afgani; citta’ intere vengono rase al suolo dall’artiglieria e dai bombardamenti a tappeto; ogni afgano visto muoversi puo’ venire sparato; donne e bambini vengono violentati ed assassinati; l’intera popolazione Pashtun viene bombardata dai suoi invasori per sottometterla… ma quelli che fanno cio’ eseguendo degli ordini non hanno il diritto di rifiutarvisi. E non hanno neppure il permesso di riconoscere che cio’ che stanno facendo e’ ingiusto. Si afferma infatti che la responsabilita’ e’ dei loro capi; loro devono eseguire ordini.

Allora chi ha il potere di giudicare gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l’Europa in merito alle invasioni dell’Irak e dell’Afghanistan? Non vi e’ nessuno in grado di giudicare la maggiore potenza militare del mondo o quei paesi dell’Europa che si sono alleati alle sue guerre di aggressione. I principii del Tribunale di Norimberga si applicano evidentemente solo a nazioni vinte in guerra, piccole, o deboli, come la Liberia di Charles Taylor o la Serbia di Slobodan Milosevich. Se le cose stanno cosi’, allora il diritto internazionale non vale piu’ nulla. Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l’Europa stanno al disopra delle leggi e cio’ non puo’ venire corretto. L’interpretazione del Presidente del Tribunale Militare Jack Bayliss e’ quindi chiaramente assurda, come e’ comprovato dalla cosiddetta reductio ad absurdum, il che significa come essa appare.

Non e’ sufficiente svolgere pubbliche indagini molto tempo dopo l’accaduto, come Gordon Brown sta facendo con quelle sulla guerra dell’Irak. All’inizio egli dichiaro’ pubblicamente che esse si sarebbero svolte in segreto e non vi sarebbero state attribuzioni di colpe. Vista l’indignazione del pubblico accetto’ poi di svolgerle pubblicamente, ma era chiaramente sottinteso trattarsi di una copertura delle menzogne di Anthony Blair e anche delle responsabilita’ sue proprie e di altri, e cosi’ finira’ la cosa.

Barack Obama sta a sua volta coprendo i particolari delle torture perpetrate nelle sue installazioni di tortura di Guantanamo, e non punira’ ne’ i torturatori ne’ chi ha ordinato le torture. La Segretaria di Stato Hillary Clinton ha infatti minacciato che se vengono rese pubbliche le imputazioni delle torture effettuate sul residente britannico in Marocco Binyam Mohammed dagli Stati Uniti con la collusione dell’MI-5 [Military Intelligence - Section 5, ramo del servizio segreto militare britannico incaricato del controspionaggio]…. "cio’ potrebbe essere di danno allo scambio di informazioni fra Gran Bretagna e Stati Uniti". In altre parole, quel poveretto e’ stato torturato dagli Stati Uniti e ora gli Stati Uniti vogliono coprire cio’ che hanno fatto, e non vi e’ dubbio che l’Inghilterra si prestera’ al gioco. Fra l’altro, nove innocenti Uighurs [gruppo etnico abitante l’Asia centro-orientale] sono in carcere da sette anni, e sono ancora li’ perche’ Obama ha paura che essi dicano cio’ che hanno visto.

Questi sono soltanto due dei molti esempi che dimostrano che non ci si puo’ attendere che dei governi giudichino se’ stessi.

Contrariamente a quanto ritenuto dal Presidente del Tribunale Militare Jack Bayliss, e’ ovvio che se va riconosciuta l’illegalita’ di certi ordini, se delle guerre illegali vanno prevenute, e se occorre interrompere dei crimini di guerra in corso di esecuzione, le persone piu’ adatte a tale scopo sarebbero quelle che ne hanno dato gli ordini, qualunque livello di responsabilita’ abbiano. Quindi gli "scoperchia-pentole" e gli oppositori sono essenziali e devono avere il diritto legale di svolgere tali funzioni, che d’altronde riconoscono loro i principii di Norimberga. Cio’ che e’ veramente illegale, - ed e’ oltraggioso anche secondo il senso comune - non e’ il rifiutarsi di obbedire a un ordine giudicato illegale, ma bensi’ il negare a qualcuno il diritto di rifiutarsi di obbedire a un ordine che egli ritiene illegale.

Il giudicato della Corte Marziale e la punizione del tenente dell’aeronautica britannica Malcolm Kendall-Smith erano pertanto, secondo il diritto internazionale, i suoi fini e la sua pratica, errati. Oggigiorno il nostro personale militare e’ tratto da gente che ha studiato e che e’ la meglio informata che il Regno Unito abbia mai avuto. Essa - e noi stessi, cioe’ il pubblico – non possiamo venire trattati da idioti. Oggi chiunque puo’ accedere a fonti di informazione diverse da quelle della propaganda governativa, e a tutti appare chiaro quando la legge viene distorta a favore dei ricchi e dei potenti e quando la giustizia viene offesa. I nostri uomini politici ci appaiono nella veste degli imbroglioni e dei bugiardi che sono, e dopo le guerre illegali dell’Irak e dell’Afghanistan sta risultando sempre piu’ evidente che le forze armate della Gran Bretagna e della NATO sono di fatto gli strumenti della politica estera americana. E perche’ mai dovrebbero degli uomini e delle donne ragionevoli prestarsi all’espansionismo americano contro gli interessi del loro paese? Perche’ mai l’esercito del Regno Unito fa questo, quando tutti possono vedere chiaramente che e’ impegnato in crimini di guerra cosi’ come vengono definiti dai principii di Norimberga?

Il Soldato Scelto Glenton ha assunto un atteggiamento perfettamente legittimo quali che siano i precedenti legali o i desiderii dei suoi ufficiali. Stando a tutto cio’ che e’ di pubblico dominio, la sua interpretazione del ruolo svolto da lui stesso e dai suoi compagni come strumenti della politica estera americana e’ esatta. Ma non basta. A livello strategico la situazione e’ parecchio peggiore, e ne parlero’ in un prossimo articolo.

Va inoltre rilevato che il Soldato Scelto Glenton non e’ un obiettore di coscienza, anzi, e’ un uomo di coscienza. Immagino che certamente egli combatterebbe per difendere questo paese e i suoi alleati, ma tuttavia non vuole combattere in una guerra che - secondo quanto ha potuto vedere con i suoi occhi e secondo quanto e’ a sua cognizione - e’ ingiusta. E ha ragione di non volerlo fare, perche’ tale e’ lo spirito dei principii adottati dal Tribunale di Norimberga, piaccia o non piaccia alle forze armate ed ai legali del governo, che cercano piu’ di evadere la legge che di assolverla.

I nostri uomini politici hanno perso ogni credibilita’ a causa delle loro menzogne, delle loro coperture, del mandare ogni tanto a morire dei nostri soldati in guerre di aggressione, della loro collusione con l’America nel rapire le persone, o nella "extraordinary rendition" [cattura e trasferimento illegali americani di una persona da uno stato a un altro per esservi interrogata sotto tortura], e adesso veniamo a sapere che il nostro MI-5, per sua vergogna, opera in collusione con l’America nel torturare la gente e nel coprire tuttocio’. E non dobbiamo dimenticare l’enorme numero di morti, di profughi, e le incredibili distruzioni effettuate in Irak e in Afghanistan delle quali siamo responsabili. Se Anthony Blair e Gordon Brown non avessero sostenuto queste guerre con la collusione di gran parte della nostra classe politica, tuttocio’ non sarebbe accaduto nella sua forma attuale, e potrebbe anche non essere accaduto affatto.

Adesso per distrarre la gente dall’alto numero di nostri soldati morti recentemente in Afghanistan, il governo ha iniziato un dibattito-cortina di fumo sul problema se essi muoiano per non avere abbastanza elicotteri, l’equipaggiamento adatto fino all’ultimo dettaglio, o troppi carri armati. Sono tutte chiacchiere. Essi muoiono perche’ non dovrebbero stare la’ come invasori, ammazzando gli afgani nel loro proprio paese.

La quotazione dei nostri uomini politici e’ ormai a livello zero. La questione e’ ora se le forze armate britanniche continueranno a seguire gli Stati Uniti in un abisso di perdizione etica, sociale ed economica, oppure se abbandoneranno quello stato fallito per mostrare di possedere indipendenza, etica, onore, e – non ultima cosa – attaccamento alla Gran Bretagna, col lasciare immediatamente l’Afghanistan. Se le nostre forze armate non possiedono queste qualita’, esse non hanno nulla: sono soltanto dei mercenari che ammazzano per conto di chiunque li paghi. Percio’ i capi del nostro Ministero della Difesa, anziche’ sottoporre alla Corte Marziale il Soldato Scelto Glenton e il Tenente dell’Aeronautica Malcolm Kendall-Smith, dovrebbero invece prenderli ad esempio.


Christopher King e’ un consulente e docente di gestione aziendale a riposo e vive in Gran Bretagna, a Londra.

Treduzione di Rolando M.

Articolo originale
:
http://www.redress.cc/global/cking20090803