In Afghanistan gli Stati Uniti le stanno prendendo, ammette il loro generale in capo
di John Byrne - 14/08/2009
In quel paese che dette ricetto agli attaccanti dell’Undici Settembre, noi americani stiamo perdendo la guerra.
In una allarmante intervista pubblicata oggi Lunedi’, il comandante supremo americano in Afghanistan generale McCrystal ha dichiarato che i Talibani stanno vincendo; un impressionante contrasto col retorico "Missione Compiuta" del governo Bush a proposito dell’Irak.
Le osservazioni del generale appaiono accuratamente calcolate per ridimensionare le aspettative del pubblico e smorzare il favore dell’opinione pubblica per le operazioni militari in questo paese lacerato dalla guerra, nel quale in passato poche potenze straniere sono state vittoriose. I Talibani governarono l’Afghanistan dal 1996 al 2001, quando vennero sconfitti dall’invasione americana.
Attualmente le operazioni in Afghanistan costano al contribuente americano circa quattro miliardi di dollari al mese, il che vuol dire 133 milioni di dollari al giorno, ossia cinque milioni e mezzo di dollari all’ora.
In un’intervista con il The Wall Street Journal il generale McChrystal ha ammesso che il gruppo fondamentalista islamico si trova ora "in vantaggio" in Afghanistan, dove gli Stati Uniti sono presenti da otto anni. Dei critici dell’amministrazione Bush hanno lamentato che negli anni seguenti all’attacco dell’Undici Settembre il governo abbia distratto delle truppe verso l’Irak, affermando che il ridotto numero di soldati in Afghanistan ha favorito una situazione che ha permesso ai Talibani e ad Al Qaida di riannodarsi.
Nella sua intervista McChrystal sembra anche aver cercato di aumentare il consenso a un ulteriore aumento di truppe in alcune parti dell’Afghanistan. Da quando il presidente Barack Obama e’ entrato in carica il Pentagono ha incrementato il numero di soldati nel paese. La strategia della quale si parlava doveva mirare a "guadagnarsi il cuore e la mente" della gente assicurandosi cosi’ le aree civili, anziche’ concentrarsi in un attacco frontale totale con gli insorti.
"In questo momento il nemico e’ proprio diventato aggressivo" – ha detto McChrystal al giornale – "dobbiamo assolutamente fermarli, bloccare la loro iniziativa. E’ un lavoro duro".
L’intervista cita anche parole di funzionari non nominati che parlano di un ulteriore aumento di truppe americane.
"Se le condizioni della sicurezza nell’Afghanistan del nord e dell’est continueranno a peggiorare, gli Stati Uniti avranno anche bisogno li’ di altre truppe" – ha affermato un funzionario al The Wall Street Journal.
"Si tratta insomma di una questione di matematica" – ha detto il funzionario – "il numero di soldati necessari non combina col numero di quelli che mandiamo, anche includendo le truppe fresche che stiamo inviando".
McChrystal vuole che le zone ove vi e’ una maggiore concentrazione di civili formicolino di truppe, come a Kandahar, dove l’influenza politica dei Talibani e’ attualmente preponderante. "Ma" – egli dice – "la situazione e’ pessima; le forze Talibane stanno espandendo la loro presenza verso aree a nord e ad est, al dila’ delle loro solite basi nell’Afghanistan del sud".
Le osservazioni del generale appaiono in contrasto con citazioni anonime comparse sul Newsweek dopo la morte del capo Talibano Baitullah Mehsud, che la CIA affermava essere rimasto ucciso la settimana scorsa.
"La morte di Mehsud significa che la tenda sotto cui si riparava Al Qaeda e’ crollata" - dice il Newsweek citando le parole di un preteso ufficiale del servizio informazioni Talibano – "egli era senza dubbio il numero uno di Al Qaeda in Pakistan".
Intanto, in questo mese sono gia’ stati uccisi in Afghanistan dodici soldati americani.
McChristal dice che ha in progetto "un’espansione assai significativa dell’esercito afgano e della polizia" con l’intento di raddoppiarne l’organico.ù Traduzione di Rolando M.