Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Cartellino rosso per Israele

Cartellino rosso per Israele

di Silvia Cattori - 09/10/2009

Fonte: cpeurasia

 

Boicottaggio sportivo contro l'apartheid israeliano.


Campionato Mondiale di calcio -Incontro di qualificazione Svizzera-Israele il 14 ottobre 2009

"Apartheid in Terra Santa: durante il mio viaggio in Terra Santa ho visto cose che mi hanno scosso profondamente- perchè mi ricordavano esattamente quelle cose che allora in Sudafrica furono fatte a noi neri” . Desmond Tutu, The Guardian 29.4.2002

Cartellino rosso per Israele

Israele viola l’Articolo contro la discriminazione della Federazione mondiale di calcio FIFA.

L’autodichiarata missione della FIFA : „Il calcio come speranza per un mondo migliore“ esige che siano inviati segnali chiari a Israele stato dell’apartheid. Le Organizzazioni signatarie di questo appello chiedono alla FIFA di fischiare Israele fuori gioco e per il CM di mostrare il cartellino rosso.

Durante l’operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza a inizio anno persero la vita tre calciatori palestinesi della nazionale di calcio. Il gruppo locale della squadra nazionale, a causa del blocco israeliano e delle limitazioni agli spostamenti, non può allenarsi sul suolo patrio assieme ai colleghi della Cisgiordania e solo raramente e in condizioni difficili questi giocatori possono partecipare a incontri internazionali.

Gli sportivi/e palestinesi subiscono continuamente la discriminazione e la violenza da parte degli israeliani. Essi sono vittime del rifiuto in atto da decenni da parte di Israele di garantire ai Palestinesi i loro diritti, la loro libertà, la loro dignità e la loro integrità fisica e psichica. Questa politica di apartheid viola non solo il diritto internazionale ma pure il divieto di discriminazione della FIFA [1] e la Carta olimpica.

L’esclusione del Sudafrica dalla comunità sportiva internazionale, durata fino al 1991, ha contribuito a fermare la separazione razziale, premessa che permette oggi di celebrare lo svolgimento dei Campionati mondiali di calcio in questo paese. Oggi buona educazione, dignità e spirito sportivo tra organizzatori e squadre partecipanti richiedono di applicare le stesse sanzioni a Israele. Numerose Organizzazioni e Personalità della vita pubblica in Israele e nel Mondo [2] sperano con noi che una maggiore pressione su Israele lo induca finalmente a rispettare i diritti del Popolo palestinese. Questa è la premessa per la pace.

Chiediamo alla FIFA di applicare i suoi statuti, di inviare una chiara minaccia di esclusione a Israele e di tener fede al suo dichiarato ruolo di portabandiera per un Mondo migliore. Questa dichiarazione rappresenterebbe un’importante vittoria di tappa per i Diritti dell’uomo – come pure per il Popolo palestinese e per la Comunità calcistica internazionale.

No all’apartheid!

Organizzazione sottoscritto: Associazione Svizzera-Palestina (GSP/ASP), Basler Frauenvereinigung für Frieden und Fortschritt (BFFF), Collectif Judéo Arabe et Citoyen pour la Paix de Strasbourg, Collectif Urgence Palestine Vaud, Collectif Urgence Palestine Neuchâtel, Donne per la Pace Regione Basilea, Donne per la Pace Regione Bienna, Gerechtigkeit und Frieden in Palästina (GFP) Bern, International Jewish Anti-zionist Network (IJAN) France, Jüdische Stimme für gerechten Frieden in Nahost (EJJP Deutschland), Kampagne Olivenöl, Neue PdA Basel, Mahnwache Bern, Mouvement pour le Socialisme (BFS/MPS), Palästina-Solidarität Basel, Palästina-Solidarität Zürich, Sozialistische Alternative (SoAL) Basel, Union Juive Française pour la Paix (UJFP)

Berna, Basilea, 7 ottobre 2009
Fonte:
http://www.bds-info.ch/aktuell/rote-karte-fuer-israel

[1] “Ogni discriminazione di una Nazione (...) o di un gruppo di persone in base all‘origine etnica, al sesso, alla lingua, alla religione (...) è proibita sotto comminatoria di sospensione o di esclusione” (Art. .3 e 13, versione Agosto 09).

[2] Informazioni “Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni” (BDS), sul sito http://www.bdsmovement.net e http://www.bds-info.ch