Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Israele. Il nostro diritto esclusivo all’autodifesa

Israele. Il nostro diritto esclusivo all’autodifesa

di Larry Derfner - 29/10/2009


La vicenda della relazione Goldstone, che ha investigato per conto dell’ONU sui crimini di guerra commessi a Gaza in occasione dell’operazione “Piombo fuso”, ha determinato in Israele un compattamento dell’opinione pubblica contro le accuse provenienti dall’esterno. Tuttavia, non sono mancate alcune voci critiche, come questo insolito articolo apparso sul quotidiano conservatore Jerusalem Post, a firma di Larry Derfner.

 

Praticamente tutta Israele sta ora parlando a una sola voce contro la relazione Goldstone, contro qualsiasi tentativo di incolparci per la guerra di Gaza. Abbiamo affinato al massimo il nostro messaggio e, ispirati dalla performance del primo ministro Benjamin Netanyahu alle Nazioni Unite, lo stiamo trasmettendo con il giusto tono di sdegno:

Come può osare qualcuno negarci il diritto all’autodifesa! Come può osare negarci il diritto di combattere contro il terrorismo!

Suona bene. Mette chiunque altro sulla difensiva. Il diritto all’autodifesa è elevato al massimo grado, come la mamma e la torta di mele – chi si permetterà di esprimersi contro di esso, soprattutto se riguarda noi, Israele, gli ebrei, il popolo della Shoah?

Il diritto all’autodifesa – perfetto.

Ma vorrei chiedere: i palestinesi hanno anch’essi il diritto all’autodifesa?

Probabilmente non lo ammettiamo a voce alta, ma nella nostra testa ci diciamo – ancora una volta, a una sola voce – “No!”

Questa è la nozione che ha Israele di un trattamento equo: siamo in diritto di fare quello che diavolo ci pare ai palestinesi, perché, per definizione, qualunque cosa facciamo a loro è autodifesa. Essi, tuttavia, non hanno il diritto di alzare un dito contro di noi perché, per definizione, qualunque cosa facciano a noi è terrorismo.

E’ così che è sempre andata, è così che è andata con l’operazione “Piombo Fuso”.

E non ci sono limiti al nostro diritto all’autodifesa. Non esiste nulla di “sproporzionato”. Possiamo assediare Gaza, possiamo rispondere ai razzi Qassam con gli F-16 e con gli Apache, possiamo prendere cento occhi per un occhio.

Possiamo deliberatamente distruggere migliaia di case di Gaza, il parlamento di Gaza, il Ministero della Giustizia, il Ministero degli Interni, i tribunali, l’unico stabilimento che a Gaza produce farina, il principale stabilimento che produce pollame, l’impianto di depurazione, i pozzi d’acqua e Dio sa cos’altro.

Deliberatamente.

Dopo tutto, stiamo agendo per autodifesa. Per definizione.

E con quale diritto i palestinesi devono difendersi da tutto questo?

Nessun diritto.

Perché? Perché noi siamo meglio di loro. Perché noi siamo una democrazia e loro sono un mucchio di islamo-fascisti. Perché la nostra è una cultura della vita e la loro è una cultura di morte. Perché loro sono qui per distruggerci, mentre tutto quello che stiamo dicendo noi è di dare una possibilità alla pace.

Uno sguardo alle rovine di Gaza dovrebbe rendere tutto questo abbastanza evidente.

Ecco la nostra idea del “diritto di guerra”: quando i bulldozer israeliani sono andati al di là del confine, nei villaggi di Gaza, e hanno spianato casa dopo casa, in modo che Hamas non avrebbe potuto usarle come rifugio una volta che le Forze di Difesa Israeliane se ne fossero andate, quella è stata legittima difesa. Ma se un ragazzo palestinese che viveva in una di quelle case ha scagliato un sasso contro uno dei bulldozer, quello è terrorismo.

I Goldstone del mondo chiamano tutto ciò ipocrisia, l’uso di due pesi e due misure. Ma come osano! Da queste parti, noi la chiamiamo chiarezza morale.

Original Version: Our exclusive right to self-defense

Jerusalem Post.

Larry Derfner è un giornalista israeliano che si occupa di questioni interne e mediorientali; scrive abitualmente sul Jerusalem Post.