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CIA: volare sicuri

di Luca Galassi - 05/04/2006

Fonte: peacereporter.net

Al di sotto dei radar
In un rapporto di Amnesty nuovi dettagli sui voli fantasma della Cia
Si chiama 'Below the radar: secret flights to torture and disappearance' ('Al di sotto del radar, i voli segreti verso la tortura e la sparizione'), il nuovo rapporto di 41 pagine pubblicato da Amnesty International e dedicato ai 'voli fantasma' utilizzati dalla Cia per trasportare segretamente centinaia di prigionieri.
 
Prigioneri in un aereo UsaOperazioni di facciata. Nel documento vengono elencati oltre 1.000 voli legati legati direttamente all'agenzia di intelligence Usa, ricostruite alcune rotte, riportate decine di località di partenza, passaggio o destinazione dei voli, pubblicati i nomi delle compagnie aeree 'terze' autorizzate ad atterrare e decollare nelle basi Usa, in territorio europeo e internazionale. Mentre per la maggior parte dei trasferimenti sono state utilizzate compagnie aeree di facciata, per circa 600 voli si è invece fatto ricorso a compagnie reali, legalmente riconosciute ed appaltate ai servizi segreti Usa per il tempo necessario delle operazioni. La tesi di fondo del rapporto, ovvero che la pratica delle 'exceptional renditions' (consegne eccezionali) si è verificata in modo sistematico, è suffragata da dettagli ed esempi circostanziati. Come ad esempio per il volo che ha trasportato l'egiziano Abu Omar, prelevato a Milano il 17 febbraio 2003. L'apparecchio utilizzato (un 'Gulf Stream IV) effettuò, tra il febbraio 2001 e il luglio 2005, numerose altre operazioni: Amnesty ha calcolato 488 decolli e altrettanti atterraggi del velivolo, in diverse località. Nel rapporto si cita poi la Svizzera, stato sedicente neutrale, che ha sempre negato che il suo spazio aereo venisse concesso per i 'rendition flights'.  Tre velivoli utilizzati dai servizi segreti americani sono atterrati per almeno sei volte negli aeroporti del Paese. Si smentisce, inoltre, il ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos, che a novembre aveva detto che la Spagna non era coinvolta nelle operazioni di trasferimento di prigioneri. Oltre agli aeroporti delle Isole Baleari e delle Isole Canarie, anche quelli di Malaga e di Barcellona sono stati usati dalla Cia. Sospetti terroristi sono stati portati in Egitto, Giordania, Siria. Numerosi voli sono serviti per trasportare detenuti sotto custodia Usa, sia nella base di Guantanamo che in centri di detenzione in Afghanistan e Iraq, sia nei cosiddetti 'buchi neri', strutture penitenziarie segrete gestite direttamente dalla Cia. Infine, l'Italia. Un Boeing 737 è atterrato almeno due volte a Pisa, un Gulf Stream quattro volte a Roma, un altro velivolo almeno tre volte nella capitale.

Detenuti spariti nel nulla. Dietro lo scudo della segretezza, dal 2001 al 2006, il periodo in cui si sono verificate le 'renditions', sono state compiute multiple violazioni dei diritti umani. In primo luogo la detenzione illegale. Alcuni dei sospetti sono poi stati letteralmente rapiti - è il caso dello stesso Abu Omar, catturato in Italia e portato, attraverso la Germania, in Egitto -, ad altri è stato negato accesso all'assistenza legale per contestare, ad esempio, il loro trasferimento in Paesi dove è praticata la tortura. Molti dei prigionieri, illegalmente detenuti in un Paese e trasportati in un altro, sono successivamente 'scomparsi', anche se erano sotto custodia Usa. Amnesty ritiene, dopo aver ascoltato i parenti di coloro che hanno avuto la fortuna di essere stati rilasciati, o di aver potuto parlare con un avvocato, che le 'consegne straordinarie' hanno coinvolto centinaia di vittime. Come è noto, nei centri dove venivano interrogati, i prigionieri sperimentavano maltrattamenti, torture, privazioni della fame e del sonno.

Limbo yemenita. Emblematico il caso dei tre cittadini yemeniti - intervistati da Amnesty - trasportati su voli segreti da sito a sito (sono almeno quattro i centri di detenzione 'visitati' dagli sfortunati passeggeri), che per 18 mesi, a partire dal 2003, non hanno avuto alcun contatto con il mondo esterno. Le loro testimonianze hanno permesso di ricostruire parzialmente l'oscuro sistema di prelievo, trasferimento e detenzione segreta sviluppato dagli Usa dietro la giustificazione della 'guerra al terrore'. Il rapporto getta nuova luce anche sui luoghi di detenzione. Grazie al calcolo dei tempi di volo, degli orari delle preghiere dei detenuti, del clima e delle modalità di incarcerazione, Amnesty ha avanzato ipotesi su dove potessero trovarsi le carceri segrete: tra gli altri Paesi, figurano numerose località dell'est europeo, come Turchia, Romania, Bulgaria, Albania, Macedonia.

Diritti cancellati. La conclusione del rapporto di Amnesty è velata di amarezza. "In generale - si legge - i governi non violano i diritti umani o il diritto internazionale apertamente. Lo fanno in segreto. Torturano dietro le porte chiuse. Conducono programmi di repressione nei quali gli oppositori spariscono nottetempo. Organizzano operazioni occulte per violare gli embargo alle armi, rovesciare governanti considerati ostili, incarcerare illegalmente coloro che ritengono costituire una minaccia per la loro sicurezza. Gli Stati Uniti hanno creato una zona al riparo dalla legge, una terra di nessuno dove i diritti umani di alcuni individui vengono cancellati".

La convenienza delle parole. Tutto sembra ruotare attorno ad un artificio semantico. Ovvero, come la parola 'consegna straordinaria' abbia rappresentato un vero e proprio stratagemma linguistico in grado di giustificare le violazioni commesse ai danni dei sospetti terroristi, alcuni dei quali sono poi stati scagionati da tale accusa. Con quegli apparecchi, centinaia di prigionieri, la cui identità e la cui destinazione finale erano spesso sconosciute, sono stati 'consegnati' alle autorità di Paesi compiacenti, dove l'elasticità delle norme era tale da consentire interrogatori sotto tortura, in spregio a qualsiasi trattato o convenzione internazionale sul trattamento dei prigionieri. Soprattutto il termine 'straordinaria' ha funzionato poi come un felice eufemismo per nascondere quella che Amnesty ha verificato essere una pratica tutt'altro che straordinaria. In quella terra di nessuno creata dagli Usa dopo l'11 settembre, oltre al diritto, anche la parola ha subito alterazioni, mistificazioni, deviazioni. Solo attraverso tale manipolazione della realtà questi 'sequestri sistematici' si sono trasformati - neutralmente e convenientemente - in rassicuranti 'consegne straordinarie'. Con i prigonieri come pacchi. E gli Stati Uniti come un qualsiasi corriere espresso. Efficiente, rapido, puntuale.