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L'assassinio di Massud Ali-Mohammadi è solo l'ultimo episodio di una scia di sangue

di Christian Elia - 13/01/2010



Il mestiere più pericoloso del mondo.

Ucciso a Teheran uno dei responsabili del programma nucleare di Teheran. E' solo Massud Ali-Mohammadi, docente di fisica nucleare all'Università di Teheran, è stato assassinato oggi nella capitale iraniana. Il professor Ali-Mohammadi è stato ucciso dall'esplosione di una moto bomba azionata a distanza nel momento in cui il docente usciva di casa, a Pol-e-Rumi, vicino al quartiere di Qeitarieh, per recarsi al lavoro.

Omicidio eccellente. Lo ha reso noto la televisione di Stato iraniana. Secondo fonti sanitarie di Teheran, nell'esplosione sarebbero rimaste ferite anche due passanti in modo non grave. "L'omicidio è opera di elementi antirivoluzionari, operato con una bomba piazzata da agenti americani e sionisti", afferma l'agenzia stampa Fars, vicina all'esecutivo del presidente iraniano Ahmadinejad. Ali-Mohammadi, nel profilo tracciato dai media, è stato ricordato come uno "strenuo sostenitore della Rivoluzione Islamica".
Il procuratore di Teheran, Abbas Jafari-Dolatabadi ha disposto l'autopsia della vittima che è stata portata all'istituto di Medicina legale, senza rilasciare dichiarazioni sulle indagini che sono partite immediatamente.
Il sito internet della tv di Dubai al-Arabiya ha pubblicato poco fa il testo diffuso da un gruppo iraniano di opposizione sconosciuto, il Fronte per la liberazione dell'Iran, nel quale si rivendica l'attentato. "Alle sette e mezza di mattina abbiamo eliminato Masoud Ali Mohammadi, vice rettore dell'università di Teheran, per aver fornito alle autorità iraniane i nomi dei professori e degli studenti universitari che hanno preso parte alle proteste dei giorni scorsi". Il gruppo sarebbe, secondo al-Jazeera, di area monarchica, ma i legittimi rappresentanti della monarchia iraniana all'estero del deposto shah di Persia negano ogni legame.

Mestiere pericoloso.Il professor Ali-Mohammadi faceva parte della squadra di esperti e scienziati che lavorano, dal 2000, al programma nucleare iraniano. Un lavoro che sta diventando molto pericoloso.
Un collega di Ali-Mohammadi, Shahram Amiri, è scomparso a dicembre. Lo scienziato si era recato in pellegrinaggio alla Mecca e, dal 9 dicembre scorso, di lui si sono perse le tracce.
Il ministro degli Esteri iraniano, Manoushehr Mottaki, dichiarò senza mezze misure che secondo l'inteligence di Teheran il dottor Amiri era stato rapito dai servizi segreti sauditi, per ordine e conto del governo degli Stati Uniti d'America e di Israele. Il governo di Riad rispose subito, indignato, negando ogni responsabilità nella scomparsa di Amiri. Il programma nucleare iraniano è da tempo un'ossessione per molti paesi. Stati Uniti in primis, ma non da meno sono Israele e Arabia Saudita, al cui governo l'idea di un Paese sciita con la bomba atomica toglie il sonno la notte. Al punto da prendere parte a una 'guerra sporca' che prevede l'eliminazione degli scienziati iraniani coinvolti nello sviluppo del programma nucleare di Teheran. Per il momento mancano le prove, ma ai piani d'invasione Usa, alle esercitazioni nel Mediterraneo dell'aviazione militare israeliana pronta a un bombardamento mirato dei siti nucleari iraniani e alla pressione dell'Arabia Saudita sull'Iran potrebbe essersi aggiunta una tecnica meno dispendiosa e politicamente complessa per ritardare lo sviluppo atomico dell'Iran. Il primo episodio sospetto, in questo senso, è stato la morte dell'ingegnere Ali Mahmoudi Mimand, padre del programma missilistico dell'Iran, ucciso otto anni fa da una misteriosa esplosione all'interno del complesso militare industriale Shahid Hemat a sud di Teheran. Nel febbraio 2007 è stato il turno del professor Ardenshir Hassenpour, ucciso da una fuga di gas radioattivo. Hassenpour era ritenuto dall'intelligence di mezzo mondo il massimo esperto iraniano nel settore della ricerca militare. Ad agosto 2008, un aereo decollato da Biskek, capitale del Kirghizistan, e diretto a Teheran si schianta al suolo causando la morte di 44 tra ingegneri e scienziati iraniani.

Programma Decapitazione. Questo piano, secondo fonti della Cia citate dal quotidiano britannico Daily Telegraph nel 2003, avrebbe un nome: Programma Decapitazione. A gestirlo sarebbe il Mossad, il servizio segreto israeliano, sotto la guida di Meir Dagan, numero uno dell'agenzia di Tel Aviv.
Uno dei colpi messi a segno dagli agenti del Mossad, sarebbe l'acquisto da parte di ingegneri iraniani, nel 2006, di alcune pompe difettose destinate agli impianti di Natanz. Quei congegni, introdotti in Iran dalla Turchia, furono causa di una serie di esplosioni che misero fuori uso almeno cinquanta centrifughe e 'l'incidente' nel quale perse la vita Hassenpour. I servizi segreti iraniani, alla caccia delle talpe, ritengono responsabile di alcune operazioni Ali Ashtari, importatore di materiale elettronico, che viene giustiziato a novembre del 2008. L'impiccagione di Ashtari, però, non ha fermato lo stillicidio delle menti coinvolte in quello che sta diventando il mestiere più pericoloso del mondo.