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Assassini di Stato

di Gianfranco La Grassa - 13/01/2010

 

E’ stato ucciso un fisico nucleare iraniano. Non è certo la prima volta; soprattutto sono stati eli-minati in questi anni, mediante assassinio, molti uomini politici e capi religiosi musulmani (ricordo, come puro esempio, quelli palestinesi di Hamas), ecc. In quest’ultimo delitto in Iran, perfino il Giornale scrive che “potrebbe” (un condizionale pleonastico) trattarsi di un piano del Mossad per ostacolare i piani nucleari iraniani. L’ineffabile Nirenstein scrive che ora il piano è colpire le élites e si chiede se funzionerà. Insomma, si disquisisce di questi assassinii di Stato con tutta tranquillità come di una pratica normale.
Quando le Br, infantilmente, crederono di colpire il “cuore dello Stato” e del potere nemico, uccidendo singoli personaggi, furono trattate da pure associazioni a delinquere. Che l’assassinio di alcuni capi (sempre nella categoria del “regicidio”) sia una pratica del tutto assurda e selvaggia, inca-pace inoltre di conseguire reali risultati politici, dovrebbe essere ammesso comunemente da chiunque. Per i brigatisti non si fa nemmeno questa concessione; essi sono semplicemente brutali assassini. Invece, è considerato lecito che uno Stato come Israele (ma anche la Cia o l’Fbi per conto dello Stato americano) ammazzi singole persone che stanno svolgendo il loro lavoro; questo non sarebbe un assassinio, solo una tattica da usare e di cui ci si chiede semplicemente se funzionerà (finora non mi sembra abbia gran che funzionato in nessuna parte del mondo e per nessun movimento).
Non userò l’ormai consunta e stereotipata categoria del nazismo per condannare simili azioni criminali. Anche perché è più che dimostrato che simili pratiche sono in uso in ogni luogo e in ogni tempo. Dirò solo che ci sono persone spudorate (da capi di Stato fino a giornalisti felloni) che usano il doppio peso e la doppia misura. Quando un paese si difende da cospirazioni nemiche con processi e condanne a chi crea disordini a favore di potenze straniere – attuanti autentiche politiche di penetrazione neocoloniale – si tratta di uno “Stato canaglia”, i suoi governanti sono come minimo “antidemocratici” ma ancor più brutali assassini. Quando gli stessi atti vengono compiuti da Usa e Israele – voglio ricordare che piuttosto di recente Cossiga ha rivelato, non contraddetto né smentito da alcuno, che il Mossad ci ha abbattuto nel 1973 l’aereo Argo (quattro morti) per ritorsione rispetto alla liberazione di alcuni palestinesi riconsegnati segretamente ad Arafat – allora avremmo a che fare con mirabili imprese tese a salvaguardare il “mondo civile” da chissà quali aggressioni.
Mi dispiace, si tratta invece delle stesse imprese sempre definite naziste, di efferate azioni degli effettivi “Stati canaglia” che sono i due appena sopra nominati, fonte di criminalità internazionale continua e, dunque, di costante incitazione a rivoltarsi contro una simile prepotenza assassina. Fino a prova contraria (che non può essere fornita), l’azione delittuosa di servizi segreti e forze militari alle dipendenze di “legittimi” governi di dati Stati (di cui i due suddetti sono l’esempio più eclatante) è mille volte – è anzi imparagonabilmente – più grave delle uccisioni perpetrate da individui facenti parte di gruppi del tutto “irregolari” (diciamo così). I “democratici occidentali” – che si credono il “sale della civiltà” mentre sono ormai i più insensibili e barbari abitanti della Terra – si stanno coprendo di tali colpe, che poi non potranno lamentarsi quando riceveranno una lezione estrema-mente severa; perché a me sembra chiaro che la subiranno e in tempi storici relativamente brevi. In ogni caso, non hanno più alcun titolo per protestare contro il fatto di essere perseguiti in ogni dove possa capitare, dato che ricevono solo la “giusta paga” di quanto hanno fatto in ormai secoli di ecci-di continui e di devastazione del mondo.
Finisco ricordando l’assurdità di voler impedire i programmi nucleari di Stati sovrani, quand’anche fosse vero che possono mettere capo a bombe atomiche. Lasciando pur stare Usa e Russia (e Cina), quante ne possiede Israele? Centinaia, anzi migliaia. Quante ne possiede il Pakistan? Ecc. ecc. O tutti decidono di eliminare completamente (non ridurre a qualche migliaio!) le bombe (comprese quelle dette “tattiche”); e bisogna poi escogitare il modo (quale? E come?) di controllare l’esecuzione delle “buone intenzioni”. Oppure, tutti hanno diritto ad averne. Finché un solo Stato resta con una sola “Bomba”, è pura arroganza di chi si crede “superiore” pretendere che gli altri non debbano dotarsi delle stesse sue armi al fine di scoraggiare ogni possibile prepotenza. Ad esempio, qualora l’Iran avesse la “Bomba” (e spero la fabbrichi presto), Israele (e la gente che abita quel paese in maggioranza) dovrà smettere di considerarsi l’“Eletto” da Dio.
Abbiamo combattuto (e vinto) chi voleva considerare superiore la “razza ariana”; dobbiamo ri-durre alla ragione i nuovi “superuomini”, far loro comprendere che non possono andare in giro mas-sacrando i popoli “miseri e laceri” né assassinando i “semplici uomini”, che evidentemente sono per loro poco più che insetti, per cui credono che la loro eliminazione sia soltanto una disinfestazione. Bisogna ridurre alla ragione yankees ed ebrei; temo non sarà possibile con le buone, ma alla lunga dovranno imparare a rispettarci. Però, prima, dovremo dimostrare loro che non siamo i servitorelli che oggi invece siamo; per di più proprio vili e viscidi, per cui appare loro lecito disprezzarci e schiacciarci.