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Una metropoli di 200mila anni fa

di Dan Eden - 01/02/2010

Fonte: liutprand

Sono sempre stati lì. Qualcuno li aveva già notati prima, ma nessuno riusciva a
ricordare chi li avesse fatti - o perché? Fino a poco tempo fa, nessuno sapeva nemmeno
quanti fossero. Ora sono dappertutto, a migliaia, anzi no, centinaia di migliaia! E
la storia che raccontano è la storia più importante dell'umanità. Ma c'è chi potrebbe
non essere pronto ad ascoltare.

Qualcosa di straordinario è stato scoperto in una zona del Sud Africa, circa 280 km
verso l'interno, ad ovest del porto di Maputo (la capitale del Mozambico). Sono i
resti d'una grande metropoli che misurava, secondo stime prudenti, circa 5000 km
quadrati. Faceva parte di una comunità ancora più ampia, di circa 35.000 chilometri
quadrati, che sembra essere stata costruita - siete pronti? - dal 160000 al 200000
a.C.!

L'immagine è una vista ravvicinata di poche centinaia di metri del paesaggio, presa
da Google-earth. La regione è un po' remota e i "cerchi" sono stati spesso visti dagli
agricoltori locali e dagli indigeni, in passato. Ma, stranamente, nessuno s'è mai
preso la briga di informarsi su chi potrebbe averli fatti o quale età potessero avere.

La situazione è cambiata quando se ne è occupato il ricercatore Michael Tellinger, in
collaborazione con Johan Heine, un vigile del fuoco locale e pilota che aveva
osservato queste rovine negli anni, sorvolando la regione. Heine aveva il vantaggio
unico di vedere il numero e la portata di queste strane fondazioni di pietra e sapeva
che il loro significato non era apprezzato.

"Quando Johan per primo mi ha fatto conoscere le antiche rovine di pietra dell'Africa
australe, non avevo idea delle incredibili scoperte che ne sarebbero seguite, in
breve tempo. Le fotografie, i manufatti e le prove che abbiamo accumulato puntano
senza dubbio ad una civiltà perduta e sconosciuta, visto che precede tutte le altre -
non di poche centinaia d'anni, o di qualche migliaio d'anni... ma di molte migliaia
d'anni. Queste scoperte sono così impressionanti che non saranno facilmente
digerite dall'opinione ufficiale, dagli storici e dagli archeologi, come abbiamo
già sperimentato. E' necessario un completo mutamento di paradigmi nel nostro modo
di vedere la nostra storia umana".

Dove è stata compiuta la scoperta

L'area è importante per una cosa che colpisce subito - l'oro. "Le migliaia di antiche
miniere d'oro scoperte nel corso degli ultimi 500 anni, indicano una civiltà
scomparsa che ha vissuto e scavato per l'oro in questa parte del mondo per migliaia
d'anni", dice Tellinger. "E se questa è in realtà la culla del genere umano, possiamo
star guardando le attività della più antica civiltà sulla Terra".

Per visualizzare il numero e la portata di queste rovine, vi suggerisco di utilizzare
Google-earth e iniziare con le seguenti coordinate:

Carolina - 25 55'53, 28"S / 30 16' 13, 13" E

Badplaas - 25 47'33, 45"S / 30 40' 38, 76" E

Waterval - 25 38'07, 82"S / 30 21' 18, 79" E

Machadodorp - 25 39'22, 42"S / 30 17' 03.25" E

Quindi eseguite una ricerca a volo radente all'interno dell'area formata da questo
rettangolo. Semplicemente stupefacente!

L'oro ha giocato un certo ruolo sulla densità di popolazione che un tempo viveva qui?
Il sito si trova a circa 150 miglia da un ottimo porto, il cui commercio marittimo
potrebbe avere contribuito a sostenere una popolazione così importante. Ma
ricordate che stiamo parlando di quasi 200000 anni fa!

Le singole rovine sono in gran parte costituite da cerchi di pietre. La maggior parte
sono stati sepolti sotto la sabbia e sono visibili soltanto dal satellite o
dall'aereo. Alcuni sono stati esposti, quando il cambiamento climatico ha soffiato
via la sabbia, rivelando le mura e le fondamenta.

"Mi vedo come una persona di mente aperta, ma devo ammettere che mi ci è voluto oltre un
anno per digerire la scoperta e per capire che abbiamo realmente a che fare con le
strutture più antiche mai costruite dall'uomo sulla Terra.

Il motivo principale di ciò è che ci hanno insegnato che nulla di significativo è mai
venuto dal Sud Africa. Che le civiltà più potenti sono apparse in Sumeria e in Egitto e
in altri luoghi. Ci viene detto che fino all'insediamento del popolo BANTU,
proveniente da nord, che dovrebbe avere avuto inizio nel secolo XII d.C., questa
parte del mondo era piena di cacciatori-raccoglitori, e che i cosiddetti Boscimani
non hanno fornito alcun contributo importante alla tecnologia o alla civiltà".

Una storia ricca e variegata

Quando i primi esploratori incontrarono queste rovine, davano per scontato che
fossero recinti per il bestiame realizzati da tribù nomadi, come il popolo bantu, che
si spostò verso sud e si stabilì in questa terra intorno al sec. XIII. Non si
conoscevano le testimonianze storiche di nessuna civiltà precedente, più antica,
in grado di costituire una comunità così densamente popolata. Poco sforzo fu stato
fatto per indagare il sito perché la collocazione storica delle rovine non era per
nulla nota.

Negli ultimi 20 anni, persone come Cyril Hromnik, Richard Wade, Johan Heine e una
manciata d'altri hanno scoperto che queste strutture in pietra non sono ciò che
sembrano essere. In realtà questi sono ora ritenuti i resti di antichi templi e
osservatori astronomici di antiche civiltà perdute, che risalgono a molte migliaia
di anni fa.

Queste rovine circolari sono distribuite su una vasta area. Possono solo essere
veramente apprezzate dal cielo o attraverso immagini satellitari. Molte di loro
sono quasi completamente erose o sono state coperte dai movimenti del suolo fatti per
l'agricoltura lungo il tempo. Alcune sono sopravvissute abbastanza bene da
rivelare le loro grandi dimensioni, con alcuni muri originali in piedi, sino a quasi 2
metri d'altezza e oltre un metro di larghezza, in alcuni luoghi. Guardando la
metropoli intera, diventa evidente che si trattava d'una comunità ben progettata,
sviluppata da una civiltà evoluta. Il numero di antiche miniere d'oro suggerisce la
ragione per cui la comunità si trovava in questa posizione. Troviamo le strade -
alcune si estendono per un centinaio di miglia - che collegavano la comunità e
l'agricoltura a terrazzamenti, molto simili a quelli trovati negli insediamenti
Inca in Perù.

Ma una domanda necessita una risposta - come potrebbe tutto questo essere stato
realizzato dagli esseri umani 200.000 anni fa?

La datazione del sito

Trovare i resti di una grande comunità, con ben 200000 persone che vivevano e
lavoravano insieme, è stata una scoperta importante in sé. Ma la datazione del sito ha
costituito un problema. La patina pesante sulle pareti di roccia suggeriva che le
strutture dovessero essere molto vecchie, ma la scienza della datazione tramite la
patina è solo in fase di sviluppo ed è ancora controversa. La datazione col carbonio 14
di sostanze organiche, come il legno bruciato, è alterata dalla possibilità che gli
esemplari possano aver subito incendi recenti dell'erba circostante, che sono
comuni nella zona.

La svolta arrivò inaspettatamente. Ecco come Tellinger la descrive:

"Johan Heine scoprì il Calendario Adam nel 2003, quasi per caso. Andava a cercare uno
dei suoi piloti che si era schiantato con l'aereo sul bordo dell'altopiano. Accanto
al luogo dello schianto Johan notò un gruppo molto strano di grosse pietre, sporgenti
dal terreno. Mentre portava in salvo il pilota ferito da circa 20 metri sotto il bordo
della rupe, Johan si avvicinò ai monoliti e subito si rese conto che erano allineati ai
punti cardinali della Terra - nord, sud, est e ovest. C'erano almeno tre monoliti
allineati verso il sorgere del sole, ma sul lato ovest dei monoliti allineati c'era un
misterioso buco nella terra - mancava qualcosa.

Dop
o settimane e mesi di misurazioni e di osservazioni, Johan concluse che le rocce erano
perfettamente allineate con il sorgere e il tramonto del sole. Determinava i
solstizi e gli equinozi. Ma il misterioso buco nel terreno era rimasto come un grande
puzzle. Un giorno, mentre pensava alla ragione di quel foro, l'esperto locale di
piste a cavallo, Christo, arrivò a cavallo e spiegò rapidamente a Johan che c'era una
pietra dalla strana forma, che era stata rimossa dal luogo qualche tempo prima.
Apparentemente era da qualche parte vicino all'ingresso della riserva naturale.

Dopo una lunga ricerca, Johan trovò la pietra antropomorfica (di forma umanoide).
Era intatta e con orgoglio recava una targa, attaccata ad essa. Era stata utilizzata
dalla Fondazione Blue Swallow per commemorare l'apertura della riserva Blue
Swallow nel 1994. L'ironia è che era stata rimossa dal sito antico più importante
trovato fino ad oggi, e misteriosamente era ritornata alla riserva - per motivi
leggermente diversi.

La posizione esatta del calendario è indicata nel sito www.makomati.com. I primi
calcoli dell'età del calendario sono stati effettuati in base al sorgere di Orione,
una costellazione conosciuta per le sue tre stelle luminose che formano la "cintura"
del mitico cacciatore.

La Terra oscilla sul suo asse e quindi le stelle e le costellazioni cambiano il loro
angolo di presentazione nel cielo notturno, in base alla congiuntura. Questa
rotazione, denominata precessione, completa un ciclo ogni 26000 anni ca.

Se possiamo stabilire quando le tre stelle della cintura di Orione erano posizionati
in orizzontale contro l'orizzonte, possiamo stimare il momento in cui le tre pietre
del calendario erano in linea con queste stelle visibili.

Il primo calcolo approssimativo fu di almeno 25000 anni fa. Ma le misure nuove e più
precise tendevano ad aumentare l'età. Il calcolo successivo è stato compiuto da un
maestro archeo-astronomo, che vuole rimanere anonimo, per paura del ridicolo dalla
Fraternità accademica. Il suo calcolo si è basato sul sorgere di Orione e ha suggerito
un'età di almeno 75000 anni. Il calcolo più recente e più preciso, fatto nel giugno del
2009, suggerisce un'età di almeno 160000 anni, sulla base del sorgere apparente di
Orione all'orizzonte - ma anche dell'erosione delle pietre di dolerite trovare sul
sito.

Alcuni pezzi dei marcatori di pietra sono rotti e giacciono per terra, esposti
all'erosione naturale. Quando i pezzi sono stati rimessi insieme, circa 3 cm di
pietra era già stato portati via. Questi calcoli hanno aiutato a valutare l'età del
sito dal calcolo del tasso d'erosione della dolerite.

Chi ha fatto la metropoli? Perché?

Sembrerebbe che gli esseri umani abbiano sempre apprezzato l'oro. È anche
menzionato nella Bibbia, che descrive i fiumi del Giardino dell'Eden:

Genesi 2:11 - Il nome del primo [fiume] è Pishon; scorre intorno a tutto il paese di
Havilah, dove c'è l'oro.

Il Sud Africa è conosciuto come il più grande paese produttore di oro al mondo. La più
grande zona di produzione d'oro del mondo è il Witwatersrand, la stessa regione dove
l'antica metropoli si trova. Infatti nelle vicinanze di Johannesburg, una delle
città più note del Sud Africa, è anche un luogo chiamato "Egoli", che significa la
città d'oro.

Sembra molto probabile che l'antica metropoli sorgesse a causa della sua vicinanza
con l'offerta d'oro più grande del pianeta. Ma perché gli antichi lavoravano così
alacremente nelle miniere d'oro? Non si può mangiare. E' troppo tenero da utilizzare
per la produzione di utensili. Non è molto utile per qualsiasi cosa, tranne gli
ornamenti e la sua bellezza fisica è pari con altri metalli come il rame o l'argento.
Perché mai l'oro divenne così importante per i primi Homo sapiens?

Per cercare la risposta, abbiamo bisogno di guardare al periodo storico in questione
- 160000 a 200000 anni a.C. - e scoprire ciò che stava accadendo sul pianeta Terra.

Com'erano gli esseri umani 160000 anni fa?

Possiamo rintracciare l''uomo moderno, l'Homo sapiens, ossia i nostri antenati,
indietro nel tempo, verso un punto in cui la nostra specie si è evoluta da altri, più
primitivi, ominidi. Gli scienziati non capiscono perché questo nuovo tipo umano
improvvisamente apparve, o come il cambiamento avvenne, ma siamo in grado di
rintracciare i nostri geni sino ad una sola donna, che è nota come "Eva
mitocondriale".

Eva mitocondriale (mt-MRCA) è il nome dato dai ricercatori alla donna che è definita
come l'antenato comune matrilineare più recente (MRCA) per tutti gli esseri umani
attualmente viventi. Tramandato da madre a figlio, tutto il DNA mitocondriale
(mtDNA) in ogni persona vivente è derivato da questo individuo di sesso femminile.
Eva mitocondriale è la controparte femminile di Adamo Y-cromosomico, l'antenato
comune patrilineare più recente, pur vivendo in tempi diversi.

Si crede che Eva mitocondriale sia vissuta tra 150000 a 250000 anni a.C.,
probabilmente in Africa orientale, nella regione della Tanzania e delle zone
immediatamente a sud e ad ovest. Gli scienziati ipotizzano che vivesse in una
popolazione di forse 4000-5000 femmine, in grado di produrre prole in un dato
momento. Se altre femmine avevano prole con cambiamenti evolutivi del loro DNA, non
abbiamo alcuna registrazione della loro sopravvivenza. Sembra che siamo tutti
discendenti di questa femmina umana.

Eva mitocondriale sarebbe stata pressoché contemporanea deli esseri umani i cui
fossili sono stati rinvenuti in Etiopia, nei pressi del fiume Omo e di Hertho. Eva
mitocondriale visse molto prima dell'emigrazione dall'Africa, che potrebbe
essersi verificata tra 60000 e 95000 anni fa.

La regione, in Africa, dove si può trovare il massimo livello di diversità
mitocondriale (verde) e la regione in cui gli antropologi ipotizzano che la
divisione più antica della popolazione umana abbia iniziato a verificarsi (marrone
chiaro). L'antica metropoli si trova in quest'ultima regione (marrone), che
corrisponde anche al periodo stimato in cui le mutazioni genetiche improvvisamente
accaddero.

Potrebbe essere questa una coincidenza?

La storia antica sumera descrive l'antica metropoli e i suoi abitanti!

Sarò onesto con voi. Questa parte successiva della storia è difficile da scrivere. È
così sconvolgente che la persona media non ci vuole credere. Se siete come me, vi
consiglio di fare la ricerca voi stessi, e prendervi del tempo per permettere ai fatti
di stabilirsi nella vostra mente.

Ci hanno spesso fatto credere che la nostra storia conosciuta comincia con gli
egiziani - i Faraoni e le piramidi. Le dinastie più antiche risalgono a circa 3200 anni
a.C. Si tratta di tanto tempo fa. Ma la civiltà sumera, in quello che oggi è l'Iraq, è
molto più antica. Inoltre, abbiamo tradotto molte delle loro tavolette di storia,
scritte in caratteri cuneiformi e in scritture precedenti, in modo da sapere molto
sulla loro storia e leggende.

L'immagine del sigillo raffigura la leggenda del "Grande Diluvio", che consuma
l'umanità. Molte leggende sumere sono sorprendentemente simili alla Genesi. Come
la Genesi, la leggenda sumera Atrahasis racconta la storia della creazione degli
esseri umani moderni, non da un Dio d'amore, ma da esseri provenienti da un altro
pianeta, che avevano bisogno di "lavoratori schiavi", per aiutarli a lavorare nelle
miniere d'oro per la loro spedizione extra-planetario!

Ho avvertito che questo è difficile da credere, ma per favore continuate a leggere.

Chi ha fatto la metropoli? Perché?

Questa storia, la Atrahasis, proviene da un'antica versione babilonese che risale
circa al 1700 a.C., ma deriva certamente da più antichi testi dei Sumeri. Essa combina
i motivi familiari sumeri della creazione del genere umano e del conseguente diluvio
- proprio come la Genesi.

La storia inizia con gli "dèi" - esseri provenienti da un pianeta chiamato Nibiru - che
scavano fossati e miniere per l'oro, come parte di una squadra di spedizione. I
moderni esseri umani (homo sapiens) non esistevano ancora; solo ominidi primitivi
vivevano sulla Terra. C'erano due gruppi di "divinità", la classe dei lavoratori e la
classe dirigente (cioè gli ufficiali). Gli dèi lavoratori avevano costruito le
infrastrutture come pure lavoravano nelle miniere d'oro e, dopo migliaia d'anni, il
lavoro era apparentemente troppo per loro.

Gli dèi dovevano scavare i canali

Dovevano tenere puliti i canali,

le arterie vitali della terra,

Gli dèi scavarono il letto del fiume Tigri

E poi hanno quello dell'Eufrate. - (Dalley 9, Atrahasis)

Dopo 3600 anni di questo lavoro, gli dèi finalmente cominciarono a lamentarsi.
Decisero di scendere in sciopero, bruciando i loro strumenti e circondando la
"dimora" del dio principale Enlil (il suo tempio). Il ministro di Enlil, Nusku,
scosse Enlil dal letto e l'avvisò che la folla inferocita stava fuori. Enlil rimase
spaventato. (Il suo volto è descritto: "olivastro come un tamerice"). Il ministrò
Nusku consigliò Enlil di chiamare gli altri grandi dèi, soprattutto Anu (Dio del
cielo) e Enki (il dio intelligente delle acque dolci). Anu consigliò ad Enlil di
scoprire chi fosse il capo della ribellione. Mandarono Nusku fuori per chiedere alla
folla delle divinità chi fosse il loro leader. La folla rispose: "Ciascuno di noi dèi
vi ha dichiarato guerra!" (Dalley 12, Atrahasis).

Poiché la classe superiore degli dèi ora vedeva che il lavoro degli dèi di classe
inferiore "era troppo difficile", decisero di sacrificare uno dei ribelli per il
bene di tutti. Essi avrebbero preso un solo Dio, l'avrebbero ucciso e ne avrebbero
fatto il genere umano, mescolando la carne e il sangue del dio con l'argilla:

Belit-ili, la dea del grembo materno, è presente,

Lasciate che la dea del grembo materno crei la sua prole,

E lasciate che l'uomo sopporti il carico degli dei! (Dalley 14-15, Atrahasis)

Dopo che Enki li istruì sui rituali di purificazione per il primo, settimo e
quindicesimo giorno d'ogni mese, gli dèi uccisero Geshtu-e, "un dio che aveva
l'intelligenza" (il suo nome significa "orecchio" o "saggezza") e formarono
l'umanità dal suo sangue e dalla creta. Dopo che la dea della nascita mescolò
l'argilla, tutti gli dèi si raccolsero intorno e sputarono su di esso. Poi Enki e la dea
dell'utero presero l'argilla e la portarono nella "stanza del destino", dove si
riunirono tutte le dee del grembo materno.

Egli [Enki] calpestò l'argilla in presenza di lei;

Lei continuava a recitare un incantesimo,

Perché Enki, soggiornando in sua presenza, l'aveva obbligata a recitarlo.

Quando ebbe finito il suo incantesimo,

Estrasse quattordici pezzi d'argilla,

E mise sette pezzi a destra,

Sette a sinistra.

Tra di essi depose un mattone di fango. (Dalley 16, Atrahasis)

La creazione dell'uomo sembra essere descritta come una specie di clonazione o di
quella che noi oggi chiamiamo fecondazione in vitro.

Il risultato fu un ibrido o "umano evoluto", con maggiore intelligenza, che potesse
svolgere le funzioni fisiche degli dèi lavoratori e anche prendersi cura delle
esigenze di tutti gli dèi.

Ci viene detto, in altri testi, che la spedizione è venuta per l'oro, e che grandi
quantità sono state estratte e spedite fuori del pianeta. La comunità in Sud Africa
era chiamata "Abzu" ed era la posizione privilegiata delle operazioni minerarie.

Poiché questi eventi sembrano coincidere con le date di "Eva mitocondriale" (vale a
dire dal 150000 al 250000 a.C.) e sembrano essere situati nella regione delle più
ricche miniere d'oro del pianeta (Abzu), alcuni ricercatori pensano che le leggende
sumere possano, infatti, essere basate su avvenimenti storici.

Secondo gli stessi testi, una volta conclusa la spedizione mineraria, fu deciso che
la popolazione umana dovrebbe essere lasciata perire in un diluvio che era stato
previsto dal astronomi degli "dèi". A quanto pare, il passaggio ciclico del pianeta
natale degli dèi, Nibiru, stava per portarlo abbastanza vicino all'orbita della
Terra e la sua gravità avrebbe provocato una risalita (marea) degli oceani a inondare
la terra, mettendo fine alla specie ibrida - homo sapiens.

Secondo la storia, uno degli "dèi" aveva simpatia per un essere umano particolare,
Zuisudra, e lo avvertì di costruire una barca per cavalcare l'onda del diluvio.
Questo divenne la base per la storia di Noè nel libro della Genesi. Fu un fatto
veramente accaduto? L'unica altra spiegazione è immaginare che le leggende sumere,
che parlano della vita su altri pianeti e della clonazione umana, fossero
straordinarie creazioni di fantascienza. Questo sarebbe di per sé sorprendente. Ma
ora abbiamo la prova che la città mineraria, Abzu, è reale e che esisteva nella stessa
epoca dell'improvvisa evoluzione degli ominidi a homo sapiens.

Abbastanza da darci da pensare per un po'.