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Iran: un ponte tra Europa e Asia

di Alessia Lai - 12/02/2010

      


Un ponte che dall’Oriente all’Occidente unisce l’Europa all’Asia. Che collega, da nord a sud, il Mar Caspio e l’Asia Centrale al Golfo Persico e all’Oceano indiano. L’Iran, l’antica Persia, nel cuore del Vicino Oriente è un Paese strategico, e soprattutto pacifico. Così lo ha descritto ieri, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Roma, l’ambasciatore iraniano presso il Vaticano Ali Akbar Naseri. Un incontro alla presenza di giornalisti e studiosi della realtà vicinorientale che ha suscitato un interessante dibattito. La televisione presente nella stanza trasmetteva le immagini delle imponenti manifestazioni che si stavano svolgendo a Teheran per celebrare il 31esimo anniversario della Rivoluzione islamica. Era, chiaramente, una emittente iraniana. “È diritto di tutti i popoli sapere la verità, ma alcuni media, per obiettivi politici, ostacolano la verità”, ha commentato l’ambasciatore riferendosi alla visione distorta riportata dai media occidentali, più interessati a dar credito a Twitter, con le notizie di scontri e della presenza – inesistente – di numerosi militanti “verdi”.  “Parlano di pochi teppisti…ma non fanno vedere i milioni di persone che celebrano la rivoluzione”, ha commentato. Un tradimento nei confronti della gente, per l’ambasciatore, che in questo modo non sa che in Iran è una realtà la convivenza pacifica fra tutte le minoranze, la Costituzione islamica prevede infatti che “islamici, ebrei, cristiani, zoroastriani abbiano gli stessi diritti” e che in Iran qualunque tipo di espressione del pensiero è consentita. Sulla scottante questione del nucleare l’ambasciatore ha ricordato che l’Iran aderisce al Trattato di non proliferazione e lavora sotto la costante supervisione dell’Aiea e nonostante questo viene accusato di volersi dotare di ordigni nucleari da usare come armi di distruzione di massa, strumenti, tra l’altro, contrari ai precetti dell’Islam. Tel Aviv, ha rimarcato l’ambasciatore, che non ha mai aderito al Trattato né ha mai reso noto numero e tipo di testate possedute, non invece turba i sonni dell’Occidente.
L’aggressione di oggi contro Teheran, ha aggiunto l’ambasciatore, è culturale. L’Occidente, guidato dagli Stati Uniti è già “entrato in guerra” con l’Iran: è la “guerra morbida”, condotta con le armi della manipolazione e della distorsione delle informazioni. Le accuse di violenza vengono indirizzate ad un Paese che non ha mai aggredito nessuno, ha fatto notare Naseri. Al contrario, dagli attacchi che ha subito negli anni è sempre uscito vincitore. E anche stavolta, ha concluso l’ambasciatore, sarà così.