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Il Tribunale Russell torna in vita. Per la Palestina

di Carlo M. Miele - 24/02/2010




A più di quarant’anni dalla sua creazione, il Tribunale Russell torna in vita. Se però nel 1967 si occupò di Vietnam, questa volta la famosa corte popolare si riunirà per discutere esclusivamente di Palestina.

Come spiegano i suoi promotori, che possono contare sul patrocinio della Bertrand Russell Peace Foundation Ltd, la decisione di far rinascere il tribunale è nata dopo l’offensiva israeliana a Gaza del gennaio 2009, che “ha reso più palese che mai il disprezzo di Israele per il diritto internazionale”.

Al di là della riconosciuta responsabilità di Israele, affermano, “l’obiettivo è dimostrare la complicità di Stati terzi e di organizzazioni internazionali, che con la loro passività o con il loro sostegno, permettono che Israele continui a violare, sistematicamente e in forma reiterata, i diritti del popolo palestinese” e, inoltre, “promuove il diritto internazionale come punto cruciale per avanzare nella questione del conflitto fra Israele e Palestina”.

Nella Prima sessione internazionale del tribunale, che si terrà nei giorni 1, 2 e 3 marzo a Barcellona, si parlerà delle presunte violazioni del diritto internazionale commesse nei Territori palestinesi nel corso dell’occupazione israeliana e si valuteranno le eventuali responsabilità dell’Unione europea e dei suoi Stati membri.

Altre sessioni, si terranno poi da qui al 2012 in altre città europee, a partire da Londra, con l’intento di allargare il proprio spettro di indagine anche all’operato in Palestina degli Stati Uniti e delle Nazioni Unite.

Per quanto non vincolanti, in passato le decisioni del tribunale voluto dal filosofo e pacifista britannico Bertrand Russell hanno avuto un forte impatto sull’opinione pubblica, anche grazie al fatto di essere sostenute da esperti e giuristi di fama mondiale, oltre che da tanti esponenti della società civile internazionale.

Negli anni sessanta la corte fu presieduta dal filosofo francese Jean-Paul Sartre e poté contare sulla partecipazione di diversi intellettuali dell'epoca, come Lelio Basso, Simone de Beauvoir, Julio Cortázar e Lázaro Cárdenas.

Oggi, la giuria del Tribunale sarà composta dall’avvocato britannico Michael Mansfield, dalla avvocato francese Gisèle Halimi, dal magistrato della Corte suprema spagnola Pallin José Antonio Martín, dal leader anti-apartheid ed ex ministro sudafricano Ronald Kasrils, dalla premio Nobel per la pace ’76 Mairead Corrigan Maguire, dall’ex membro del Congresso Usa Cynthia McKinney, dall’attivista, scrittrice ed ex-ministra maliana Aminata Traoré, dall’attore spagnolo Alberto San Juan e dall’ex giudice cileno Juan Guzman Tapia.

Il comitato di appoggio internazionale, invece, conta oltre un centinaio di personalità di tutti gli ambiti, come Boutros Boutros-Ghali (ex segretario generale Onu), Mohammed Bedjaoui  (ex presidente del Tribunale internazionale di giustizia), Noam Chomsky (cattedratico del Mit di Boston), Ken Loach (regista britannico) e José Saramago (premio Nobel per la Letteratura nel 1998).

Il sito del Tribunale Russell per la Palestina (Trp)