Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Bangladesh. Rasi al suolo i villaggi degli Jumma

Bangladesh. Rasi al suolo i villaggi degli Jumma

di Stella Spinelli - 09/03/2010





Sulle Colline Chittagong, coloni e militari hanno assaltato i villaggi degli Jumma, appiccando incendi e sparando all'impazzata. Sei i morti. Ma il bilancio è ancora parziale

Coloni e militari, armati e spietati, si sono scagliati contro i villaggi tribali che si arrampicano sulle Colline Chittagong, nella regione di Sajiek, devastando a ferro e fuoco centinaia di casa e uccidendo a sangue freddo. Sei i morti. E il bilancio non è ancora ufficiale. Vittime di tanta brutalità, gli Jumma, popolo tribale che vive in quelle terre dalla notte dei tempi. Ecco la loro colpa: occupare terreni golosi e fertili, dove i coloni si sono prepotentemente insediati spalleggiati dai soldati e sventolando diritti che calpestano quelli di chi quella terra ce l'ha scritta nel Dna. Da sempre.

La Ong Survival, che da sempre difende i popoli indigeni del mondo, racconta come i soldati si siano scagliati indiscriminatamente sugli abitanti dei villaggi sparando all'impazzata, dopo che un loro commilitone era rimasto ferito durante gli scontri. Tanti i feriti fra gli Jumma. Cinque villaggi distrutti, duecento case rase al suolo. Ridotti in cenere un tempio buddista e una chiesa. In migliaia hanno tentato di mettersi in salvo fuggendo nella giungla.
E come se non bastasse, ritrovare i dispersi è impresa ardua. L'amministrazione locale ha imposto un'ordinanza che proibisce raduni di più di cinque persone e lo svolgersi di riunioni pubbliche. Impossibile, dunque, riunirsi e coordinarsi per tamponare l'emergenza. Impossibile contare i morti.

Quanto accaduto, la violenza, l'efferatezza, covano da tanto tempo sotto la cenere di una normalità forzata, anch'essa frutto di prepotenza e prova di forza. Negli ultimi sessant'anni, le Colline Chittagong sono state teatro di una migrazione continua di coloni, centinaia di migliaia, che ha costretto le undici tribù Jumma a retrocedere con la forza e grazie al sostegno dei vari governi.

Le contese Colline sono terre ripide e scoscese, dove la coltivazione è molto difficoltosa. Per utilizzare al meglio le risorse del terreno, le tribù praticano l'agricoltura a rotazione: coltivano ogni volta piccoli appezzamenti del loro territorio, per poi trasferirsi in altre aree, consentendo così alla terra di rigenerarsi. Per questo mantenere i giusti spazi è così fondamentale, anzi vitale. È anzi da questo metodo agricolo, conosciuto a livello locale come "Juhm", che le varie tribù prendono il nome collettivo di "Jumma".

Eppure, quelle Colline su cui sono nati e cresciuti da secoli, per il governo sono disabitate e quindi da ripopolare, trasferendovi i coloni bengalesi poveri e facendo man bassa dei terreni migliori. È infatti dal 1971, anno in cui il Bangladesh ha conquistato l'indipendenza, che gli Jumma vengono sistematicamente assassinati, torturati, stuprati, e i loro villaggi bruciati. È per difendersi che queste popolazioni indigene hanno dato vita a un partito politico e a un'ala militare. Ma non è bastato. Come non è bastato l'accordo con il governo.
Nel 1997, infatti, sembrò arrivare la svolta: il governo e le tribù firmarono un accordo di pace, che impegnava il governo a smantellare i campi militari dalla regione e a porre fine al furto della terra Jumma. Dopo 13 anni, siamo d'accapo: i coloni restano, i campi militari pure, il furto della terra ancestrale non si è mai placato e tanto meno la violenza.
Poco importa al governo, ai militari, ai colini se gli Jumma siano o meno gli abitanti originari delle Chittagong Hill Tracts, popolazioni etnicamente, culturalmente e linguisticamente distinte dal resto della popolazione del Bangladesh, e quindi da preservare e proteggere.

"Questo orribile incidente è solo l'ultimo di una lunga serie di brutali attacchi contro il popolo degli Jumma" ha dichiarato Stephen Corry, direttore di Survival International. "Gli Jumma sono stati uccisi, torturati, violentati e derubati delle loro terre per già troppo tempo. Chiediamo al governo del Bangladesh di mettere fine alle violenze che l'esercito compie nelle Colline e di smantellare i campi militari, così come promesso nell'accordo di pace. I responsabili di queste atrocità devono essere assicurati alla giustizia."