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Home / Articoli / Sansone e la seconda Nakba. Un breve studio sull’Ercole ebraico

Sansone e la seconda Nakba. Un breve studio sull’Ercole ebraico

di Gilad Atzmon - 30/03/2010





Benché molti di noi abbiano gongolato nell’assistere all’umiliazione di Israele e del suo Primo Ministro Netanyahu a Washington durante questa settimana, devo far presente con riluttanza che la crisi emergente tra America e Israele potrebbe anche rappresentare un segnale d’allarme per tutti noi. L’attuale crisi potrebbe condurre a conseguenze devastanti che coinvolgerebbero la Palestina, l’Iran e tutto il Medio Oriente.

“Netanyahu e Obama sono giunti al punto di non ritorno”, afferma l’opinionista di Haaretz Akiva Eldar ( http://haaretz.com/hasen/spages/1159300.html> ). “Dal punto di vista del presidente Obama e dei suoi consiglieri, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha la responsabilità di aver messo a rischio la permanenza degli Stati Uniti nel Medio Oriente e nel mondo musulmano”.

Può darsi che gli americani abbiano iniziato a capire che non esiste in Israele nessun partner per la pace. E’ evidente che l’America ha dovuto mortificare il suo “alleato kosher”. L’elite politica e militare ( http://www.haaretz.com/hasen/spages/1157108.html ) americana ha già reso chiaro questa settimana che Israele rappresenta per gli Stati Uniti un fardello strategico. A quanto sembra, le uniche persone che continuano a credere sinceramente al legame strategico tra USA e Israele sono gli uomini dell’AIPAC e gli obbedienti “congressisti sabbatici goyim” presenti sulla loro lista. Sfortunatamente però questo è soltanto un aspetto della vicenda.
Una lettura più attenta dei recenti avvenimenti suggerisce infatti che l’attuale crepa nei rapporti israelo-americani sia stata progettata in realtà dagli alleati politici di Netanyahu. E’ interessante notare che man mano che in America prende piede una crescente disapprovazione per la politica israeliana, l’atteggiamento antiamericano ostentato in patria dagli alleati di Netanyahu si fa sempre più radicale. Non ci vuole un genio per capire che alcuni membri dell’esecutivo di Netanyahu stanno facendo tutto ciò che è in loro potere per scatenare una tempesta tra Israele e il suo “più importante alleato”.

Il Ministro degli Interni Eli Yishai, l’uomo dietro alle decisioni che hanno acceso la recente crisi diplomatica, ha affermato questa settimana ( http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3868045,00.html ) : “Gli israeliani hanno votato per il programma di questo governo, in base al quale non dovrà esservi alcun compromesso sulla questione di Gerusalemme”. Ha anche colto l’occasione per ringraziare il suo creatore di avergli concesso “l’opportunità di essere il ministro che approverà la costruzione di migliaia di nuove case a Gerusalemme”. Durante la sua disastrosa visita a Washington, Netanyahu ha trovato il tempo di consultarsi con il suo Ministro della Difesa Avigdor Lieberman. Secondo Ynet ( http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3868248,00.html ) , Lieberman avrebbe consigliato a Netanyahu di “non capitolare di fronte alle pressioni americane”.

Io credo che molti analisti politici non riescano a comprendere quanto siano profonde le convinzioni razziste ed espansioniste della destra israeliana. A differenza di Sharon, Peres, Livni, Rabin, Olmert, Barak e perfino dello stesso Netanyahu, i quali nel corso degli anni hanno tributato un limitato rispetto all’Occidente e agli Stati Uniti in particolare, l’esecutivo di Netanyahu è dominato da falchi sionisti di destra. Essi seguono l’antico mantra di David Ben Gurion: “Non importa ciò che i Goyim (gentili) dicono, ciò che conta è quel che fanno gli ebrei”. Gli alleati politici di Netanyahu non sono disposti a scendere a compromessi o ad ottemperare alle condizioni americane.

Gli alleati politici di Netanyahu sono convinti che, almeno per il momento, se la caveranno meglio senza lo Zio Sam. Hanno capito che i giorni dello “Stato per soli ebrei” sono contati, a meno che non si pongano in atto alcune mosse radicali. Essi comprendono che se lo Stato ebraico non metterà a punto misure volte ad espellere da Israele l’intera popolazione palestinese, il sogno sionista giungerà molto presto alla sua fine.
Questi falchi capiscono anche che non appena l’Iran si sarà dotato di capacità nucleare, la possibilità che Israele conservi il proprio status di “potenza regionale seminatrice di terrore” scomparirà nell’arco di una notte. I membri dell’esecutivo di Netanyahu capiscono che se Israele vuole sopravvivere come etnocrazia ebraica e superpotenza regionale, esso dovrà confrontarsi al più presto con l’Iran e ripulire etnicamente la Palestina dalla sua popolazione indigena, con un’azione che porterà a termine gli obiettivi della Nakba ( http://electronicintifada.net/bytopic/171.shtml ) del 1948. I falchi israeliani che dominano attualmente il governo di Netanyahu e la politica israeliana capiscono che il legame con l’America non farebbe che limitare e perfino pregiudicare i loro sinistri progetti sulla regione.

Ovviamente non è facile prevedere quale sarà la prossima mossa israeliana. E’ però essenziale ricordare che al centro dell’immaginario collettivo dei sionisti troviamo narrazioni bibliche come quella di Sansone, personaggio genocida e suicida al tempo stesso. Sansone è l’Ercole degli ebrei. Era stato dotato da Dio di forza straordinaria allo scopo di combattere i nemici degli ebrei e di portare a termine certi atti “eroici” che i comuni esseri umani non avrebbero potuto compiere. Lottò con un leone, sterminò un intero esercito avendo come arma una semplice mascella d’asino e alla fine, quando i tempi furono maturi, perpetrò un massacro di massa. Fece crollare a mani nude un tempio dei filistei, uccidendo migliaia di persone, inclusi vecchi, donne, bambini e se stesso.

Io non so se Lieberman veda se stesso come un novello Sansone. A giudicare da una sua recente fotografia, non mi sembra il tipo adatto a combattere un leone. Ma l’attitudine al genocidio, unita all’inclinazione suicida, c’è sicuramente tutta.  

Versione originale


Fonte: www.gilad.co.uk/
Link: http://www.gilad.co.uk/writings/samson-and-the-2nd-nakba-a-short-study-of-the-jewish-hercule.html
27.03.2010

Versione italiana:

Fonte: http://blogghete.blog.dada.net/
Link: http://blogghete.blog.dada.net/archivi/2010-03-28
28.03.2010

Traduzione a cura di GIANLUCA BIFOLCHI