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Troppe polizie in Italia

di Piero Laporta - 19/05/2010

Fonte: italiaoggi


Dalla Ps alla mortuaria, private e locali: sono 25

Emergenza. Chiamo 113 o 112, 118, 1717 o 1515? «Chiami la polizia locale». Quale numero comporre? Un funzionario olandese, assiduo in Romagna, chiese aiuto alla pattuglia di un fuoristrada con due lampeggianti e l'insegna «polizia locale». Risposero: «Chiami la polizia».

Paghiamo una multa giornaliera alla Ue di 30mila euro, presto lieviterà a 90mila, piuttosto che costringere gli apparati a piegarsi alle esigenze del contribuente, unificando il numero d'emergenza. Nel 1997 additai l'anomalia di un agente di polizia ogni 175 italiani, 50 e 20 per cento in più rispetto a Gran Bretagna e Germania. Un gallonato tentò la reprimenda. A suo dire, l'instabilità italiana imponeva larga disponibilità di polizia. Immaginai che alludesse all'astro allora nascente della Lega. «La sicurezza è garantita da polizie numerose, piuttosto che ben addestrate, ridotte all'osso e ben pagate?» Non rispose. La Lega, entrata a palazzo, duplicò la polizia penitenziaria e centuplicò polizie locali, provinciali, consortili. Sicilia e Val d'Aosta anelano una polizia regionale. Ad Aosta vorrebbero un «comitato regionale per contrastare la criminalità organizzata», presieduto dal governatore, il quale forse è insoddisfatto del prefetto di Aosta, che a sua volta dirige il «comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica». Peccato che governatore e prefetto, per legge, ad Aosta siano la stessa persona. Quante sono le polizie? Quanto si spende? Le polizie sono apparentemente sette: polizia di Stato, arma dei carabinieri, guardia di finanza, corpo forestale dello stato, polizia penitenziaria, capitaneria di porto, corpo nazionale dei vigili del fuoco. Solo sommando carabinieri, polizia e fiamme gialle superiamo ogni record europeo. Sommate le altre quattro, abbiamo mezzo milione di uomini. Il reclutamento è approssimativo, i casi di gravi infrazioni di legge sempre più frequenti, sebbene affiorino quando toccano i Marrazzo oppure ne fa le spese uno Stefano che entra in carcere vivo per uscirne morto o un altro Stefano, lasciato in cella finché non scompaiono i lividi procuratigli dalla polizia, mai come in questo caso «di prossimità». I dirigenti responsabili dei casi Cucchi e Gugliotta sono ancora al loro posto.

Sin dal fascismo la «funzione di polizia» è connessa anche alle licenze e alle autorizzazioni, cioè al sottopotere o quanto meno alle contravvenzioni, alla paletta che spalanca la corsia d'emergenza, ai biglietti gratuiti. Ogni ministro ha la sua polizia, propri aerei, motoscafi, navi, elicotteri, scorte, foresterie, privilegi, più o meno legittimi, tutti dispendiosi.

Alle duplicazioni delle funzioni delle polizie ad ordinamento statale fanno da controcanto le duplicazioni locali. Sulle strade, infatti, incontrate anche polizia locale, provinciale e gli ausiliari del traffico. Sui cibi vegliano carabinieri, forestali dello stato e delle regioni, come pure polizia sanitaria promanante dalle Usl. Sui morti, sul lavoro e sui morti del lavoro, sulle opere d'arte e sulle monete contraffatte e persino sulle frontiere, ovunque vi giriate una quantità di polizie, statali e non, veglia sulla vostra perpetua insicurezza quotidiana. Il 2 giugno sfileranno tutti, tranne la polizia mortuaria, ma in futuro, chissà. Ogni polizia, inoltre, sfila e celebra per conto proprio in una gara senza verecondia.

Quanto costa tutto questo? Nessuno sa il totale, neppure lo stato che paga. Solo il contribuente se ne accorge.