Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Colpito McChrystal affondato Petraeus

Colpito McChrystal affondato Petraeus

di Marco D’Eramo - 24/06/2010




Il generale David Petraeus è stato degradato. Ecco il risultato principale della crisi scatenata dal generale Stanley McChrystal con le sue dichiarazioni al magazine RollingStone, insultanti verso il presidente Barack Obama, il vicepresidente Joe Biden e via via, verso quasi tutti gli altri protagonisti della politica Usa in Afghanistan (con le notevoli eccezioni della ministra degli Esteri Hillary Clinton e del ministro della Difesa Robert Gates).

Infatti ieri Obama ha accettato le dimissioni di McChrystal e ha nominato al suo posto Petraeus comandante in capo delle forze Nato in Afghanistan. Il problema è che fino a ieri Petraeus occupava un posto superiore a quello a cui è stato nominato: era infatti il diretto superiore gerarchico di McChrystal e sotto la sua giurisdizione ricadeva la guerra sia in Iraq, sia in Afghanistan.
Da ieri i suoi poteri sono stati dimezzati e la sua area d'influenza ridotta. Ecco perché, guardando solo agli esiti finali, tutta la storia si riduce a una degradazione di Petraeus e a un suo depotenziamento: McChrystal era non solo il suo subordinato, ma un braccio destro e il suo apostolo della teoria della Counterinsurgency (controguerriglia, Coin). Nella sorda battaglia interna che si combatte sulle rive del Potomac, in tutta questa vicenda Petraeus ha perso una parte del suo potere e uno dei suoi principali aiutanti.

Obama ha così trasformato quella che era cominciata come una trappola per la Casa bianca in una trappola per Petreaus e per le sue ambizioni presidenziali: da mesi i repubblicani chiedono a Petraeus di presentarsi alle elezioni del 2012, in cui sarebbe di gran lunga il loro migliore candidato. Le straparole di McChrystal tendevano infatti a porre Obama di fronte a un'alternativa impossibile: doveva licenziare il generale per non apparire succube dei generali riottosi, ma non poteva licenziare il comandante sul terreno proprio mentre stava per iniziare la maggiore offensiva in otto anni di guerra senza privarsi di ogni chance di vittoria. Obama ha ribaltato il trappolone, visto che è Petraeus l'ispiratore della dottrina che McChrystal aveva messo in pratica: è Petraeus ad aver scritto il nuovo manuale di guerra anti-insurrezionale di cui aveva messo in atto le linee guida nel suo surge in Iraq.

Ma Obama ha ribaltato la trappola anche in un altro senso. Fino a ieri ogni successo in Afghanistan avrebbe dato prestigio alle teorie di Petraeus, ma ogni insuccesso sarebbe stato addossato a Obama. Da ieri sarà Petraeus il responsabile di un'eventuale sconfitta.

E Petraeus prende il comando quando la sconfitta sembra sempre più probabile. La presa di Marja, che doveva essere il punto di svolta della guerra, è fallita e dopo mesi di combattimenti Marja è ancora in mano ai taleban. L'offensiva per riprendere Kandahar, che doveva cominciare a giugno, è stata rinviata all'autunno già da McChrystal. E in ogni caso rimane il problema di fondo: perché i marine americani stanno combattendo in Afghanistan quando tutti sanno che al Qaeda si è spostata in Pakistan e che sono i servizi segreti pakistani a tirare i fili dietro alla leadership taleban?