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A sinistra della sinistra bianca

di politicaonline - 21/05/2006

A sinistra della sinistra bianca
Mondo marxista: Ferrando prova a far nascere una forza che non si appiattisca agli ordini delle banche e delle multinazionali

«Col voto di fiducia al governo Prodi e l'ingresso in tale governo si conclude l'esperienza storica del Prc quale forza d'opposizione e si rende necessario per i comunisti un nuovo cammino politico».
Lo scrivono in un documento inviato alla segreteria di Prc Marco Ferrando e Franco Grisolia (membri della direzione), Ivana Aglietti, Tiziano Bagarolo, Vito Bisceglie, Letizia Mancusi e Michele Terra (membri del comitato politico nazionale) per spiegare il loro addio a rifondazione comunista e lanciare la costruzione di un partito comunista dei lavoratori.
«Il Prc nacque quindici anni fa come cuore dell'opposizione contro la deriva governativa del pds», si legge nel documento, contro la nascente Europa di Maastricht, contro l'alternanza del bipolarismo maggioritario, contro la concertazione del luglio 92-93. Per questo raccolse le energie e le speranze di un vasto settore di lavoratori e di giovani alla ricerca di un'altra sinistra, finalmente coerente, finalmente alternativa alle classi dirigenti del Paese. Ma questa domanda è stata privata sistematicamente di un progetto anticapitalistico di riferimento lungo una infinita altalena di svolte e controsvolte che ha depresso e demotivato potenzialità enormi».
Secondo i firmatari della lettera «15 anni dopo, il Prc ha concluso la sua parabola entrando in un governo che nega alla radice tutte le ragioni sociali che il partito ha raccolto e tutte le sue bandiere fondative: un governo guidato dai massimi tutori dell'Europa di Maastricht, basato su un organica coalizione di alternanza, fondato su un programma di concertazione e di alleanza leale con gli Stati Uniti».
Si legge ancora tra le motivazioni dell´allontanamento «ora è giunto il momento di un assunzione di responsabilità, in coerenza con tutto il nostro percorso così come siamo stati leali, sino all'ultimo, verso un partito di opposizione, non seguiremo la sua trasmutazione di governo».
Dopo aver annunciato le dimissioni dal partito e dai suoi organismi dirigenti, i 7 ex Prc rivolgono un appello a tutti i sinceri comunisti, ovunque collocati, per intraprendere insieme una nuova prospettiva politica: la prospettiva della costruzione di un partito comunista dei lavoratori. di un partito di opposizione alle classi dominanti e al loro governo, impegnato nelle lotte e nei movimenti».
Immediata la risposta di Francesco Ferrara responsabile organizzazione del Prc :«Nessuna conseguenza sul partito, è evidente che con le sue idee esiste una divisione profonda non solo sulla scelta di costruire un'alleanza con l'Unione per il governo del Paese, ma anche sul processo di innovazione politica e culturale ribadita anche nello scorso congresso di Venezia, dove la mozione presentata dallo stesso Ferrando ha raccolto solo il 6,5% dei consensi».
«Alla base della sua scelta c'è un'idea incomprensibile della politica, che si pone fuori dalla storia oltre che dal senso comune, e infatti - conclude Ferrara - questa scelta non avrà alcuna conseguenza sugli assetti organizzativi del partito dai livelli locali fino a quello nazionale».