Washington: “Fermate la stampa libera”
di Ugo Gaudenzi - 29/01/2011
I “Liberatori”, si sa, hanno un concetto assai anomalo della libertà. Rimuovono persino i principii dichiarati “più preziosi” nelle loro “Carte” etiche fondative, quella sui diritti dell’uomo e del cittadino del 1789 e quella dei diritti umani del 1948. Due diritti a caso? Il diritto alla sovranità nazionale (art. 3 della Dichiarazione del 1789) e il diritto alla libertà di pensiero, di stampa, di espressione, sancito in entrambe le Dichiarazioni.
Si da’ il caso che i diritti alla sovranità nazionale dei popoli siano stati bellamente sopraffatti e cancellati dalle guerre d’aggressione di detti Liberatori nei quattro angoli del mondo.
Come si da’ il caso che il diritto di ogni uomo a pensare, informare, comunicare, credere in un’idea o in un fatto, sia ritenuto, invece, dai Liberatori, discrezionale.
Per gli alabardieri moderni dei Diritti Umani, infatti, soltanto i pensieri “corretti”, la stampa “corretta”, una dialettica politica-sociale-economica-culturale “corretta” o un’analisi o una ricerca storica “corrette” - e cioè solo le idee o i fatti omologati alla loro concezione del mondo - sono leciti e legali.
Tralasciamo per un attimo di sottolineare le cronache di quel vergognoso attentato alla cultura, alla storia e alla vita umana che viene compiuto elargendo anni di prigione a chi si permette di dubitare su “verità storiche imposte”, di ricercare storiograficamente le verità vere del nostro passato.
I nostri lettori ben conoscono tale tragedia.
Accenniamo invece a come viene descritto, sulle veline delle “comunicazioni” d’Occidente il canale al-Jazeera, che, assieme alla Telesur venezuelana, è l’unico mezzo di comunicazione non omologato alle direttive atlantiche nell’orbe terracqueo.
La tv araba viene accusata di tutto: di sobillazione dei moti in Algeria, Tunisia, Egitto, Libano, Yemen, Palestina; i suoi giornalisti vengono arrestati (o uccisi, come in Iraq) e manca un qualsiasi accenno di solidarietà.
E così anche la “libertà”, per i Liberatori, è come un timone: fa rotta sempre verso i loro obiettivi.