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Le banche europee abbandonano l'Iran

di Simone Santini - 05/06/2006



I quattro maggiori gruppi bancari europei, le elvetiche UBS e Credit Suisse, la londinese HSBC, e l'olandese ABN Amro, stanno chiudendo le loro attività in Iran in seguito al rischio di incorrere in "multe" ed ostacoli alle filiali che operano negli Stati Uniti. Il ministero del Tesoro americano, infatti, ha "intensificato gli sforzi" per decretare l'isolamento finanziario iraniano, una sorta di preannuncio di future, eventuali, sanzioni economiche.
Il sottosegretario al Tesoro, Stuart Levey, si è mostrato soddisfatto dichiarando: "Vediamo sempre più banche che riconsiderano i loro legami con l'Iran. Si stanno chiedendo se davvero conviene fare affari con imprese di un regime impegnato nella proliferazione di armi di distruzione di massa e nel sostenere il terrorismo".
La stretta finanziaria rischia di bloccare sul nascere la nuova borsa del petrolio in euro appena inaugurata da Teheran, mentre, del resto, lo scorso mese l'OCSE ha innalzato il rating di rischio dell'Iran rendendo più difficoltosa l'apertura di linee di credito. La manovra ha decretato una caduta della borsa iraniana del 20% e contrazione degli investimenti. Sembra anche iniziata la fuga di capitali all'estero da parte dei ricchi iraniani.
In questo clima pre-bellico, risuona come una sorta di minaccia la dichiarazione del ministro degli Esteri persiano: "Decisioni sbagliate degli europei possono alla fine danneggiare solo l'Europa".

Simone Santini
Fonte:http://www.clarissa.it/esteri_int.php?id=249
05.06.06