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L'Al Capone dell'energia per i suoi veri crimini la farà franca

di Greg Palast - 07/06/2006


Al Capone, nel corso della sua vita, non ha potuto assistere alla legalizzazione della rapina a mano armata. Il padre-padrone di Enron Kenneth Lay ("Kenny Boy", come lo chiamava l'amico Bush) invece, seppur condannato, lascerà il tribunale per tornare alla Casa Bianca con la certezza che il malaffare in campo energetico è ormai consentito negli Usa

Al Capone era un assassino, uno che usava la mitragliatrice per farsi strada – ma andò in prigione per non aver dichiarato correttamente le tasse. Allo stesso modo Ken Lay [il padre-padrone di Enron, NdT], pirata dell’industria energetica, affonderà – sempre che i giudici non si bevano il suo alibi – per irregolarità nella compilazione dei moduli SEC (Commissione americana di controllo sui mercati azionari).

Così come Al Capone finì al fresco lasciandoci una durevole eredità di crimine organizzato, così il Sig. Lay, a prescindere dall’eventualità che finisca o meno in carcere, ci [agli americani, NdT] ha lasciato – grazie alla connivenza di alcuni politici in posti-chiave – un sistema dell’energia elettrica elettrica che altro non è che un banchetto per i predatori del settore.

Niente di nuovo sotto il sole. Negli anni ’30, un certo Samuel Insull creò la prima grande holding nel campo dell’energia. Costui falsificò bilanci, rifilò mazzette a politici e intascò milioni di dollari truffando i consumatori. Insull venne però incriminato, come Lay, per illeciti a danno dei propri azionisti.

Nel 1933 il Presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt dichiarò criminose le pratiche di Insull, firmando il Public Utility Holding Company Act e altre leggi che ponevano un freno ai profitti dei monopoli elettrici. Tale provvedimento costrinse questi ultimi ad uscire allo scoperto, obbligandoli ad una registrazione contabile corredata da ogni singola spesa di manutenzione, vietando la compravendita di elettricità tra società e, soprattutto, bloccando le donazioni ai politici da parte dei colossi dell’energia elettrica.

Ma facciamo un salto avanti nel tempo, a gennaio 2001. L’amministrazione Bush, dopo sole 72 ore dal suo insediamento, emanò un provvedimento legislativo che di fatto rimuoveva il divieto, varato dal Dipartimento dell’Energia della presidenza Clinton, sulle speculazioni commerciali nell’industria energetica della California. Questo Stato era ancora in crisi, essendo soggetto a frequenti blackout e ad un incredibile aumento (del 300%) delle bollette relative ai consumi di elettricità; conseguenze queste, come affermò lo stesso Lay, della deregolamentazione federale dell’industria elettrica.

Anziché un “libero” mercato, il sistema energetico della California si trasformò in un vero e proprio casinò, dove gli scagnozzi di Lay e una folta cricca di compari aziendali gonfiavano i prezzi – ricorrendo a vari stratagemmi di riciclaggio energetico meglio conosciuti come "death star," "ricochet" e "kilowatt laundering".

Per fare un esempio, la Enron in un’occasione “vendette” allo Stato della California 500 megawatts di elettricità per una linea da 15 megawatt – sapendo bene che far passare tanta energia su quei cavi li avrebbe ridotti in fumo. Pur di evitare a tutti i costi il blackout ingegnato dalla Enron, la California dovette cercare disperatamente altre fonti di elettricità, che ovviamente Enron e compagnia vendettero a prezzo maggiorato.

Conseguenza di questo “gioco d’azzardo” furono i 6,3 miliardi di dollari che l’ISO, Organismo regionale della California per la distribuzione dell’elettricità, decise di far pagare ai consumatori dello Stato nel giro di soli sei mesi. Da notare che ai tempi di Roosevelt, quando le aziende pubbliche erano regolamentate pena la chiusura, le “bische per l’elettricità” sarebbero state soffocate sul nascere.

L’amara realtà è che oggi questi sporchi giochi sono stati istituzionalizzati. Tanto per citare un caso, la TXU – Texas Utilities – , ha beneficiato di una crescita del 500% del proprio utile in appena cinque anni. Le cause di tanta fortuna non sono poi così misteriose, se si pensa che la cosiddetta deregulation permette alle compagnie di vendere elettricità ad un prezzo basato sui costi astronomici del petrolio, sebbene questa venga prodotta per la maggior parte da carbone o uranio, fonti energetiche nettamente meno costose. A dimostrazione del fatto che la liberalizzazione è solo una maschera per la decriminalizzazione degli imbrogli sui prezzi.

Un’ulteriore considerazione non può passare sotto cortina: ancora più inquietante della pronta manovra legislativa di Bush nel lasciare via libera alla Enron per riprendere a speculare sul mercato energetico californiano è stata la designazione, da parte del presidente Usa, di Pat Wood a capo degli agenti della Federal Energy Regulatory Commission, agenzia “indipendente” del Governo americano per l’elettricità. Scelta che fu proprio Enron, in segreto, a suggerire a Bush.

Così Lay ha superato Al Capone, che i poliziotti doveva pur sempre comprarseli. “Kenny Boy” [come lo chiamava l’amico Bush, NdT], invece, le forze dell’ordine le aveva già alle proprie dipendenze. Sia ben chiaro, Wood poteva anche essere la persona più onesta al mondo, ma certo è che sotto la sua direzione, Enron e gli altri del settore hanno potuto calcare le scene del mercato energetico come Godzilla in un parco-giochi. Stesso scenario con il dirigente successivo, anch’egli proposto da Enron.

Come si spiegano altrimenti i 6,3 miliardi di dollari estorti dalle tasche dei consumatori californiani, per non parlare delle somme ancora maggiori incassate dagli avvoltoi dell’energia sparsi ovunque negli Stati Uniti? Gli agenti di controllo della Commissione, designati da Lay, non hanno battuto ciglio.

L’invenzione della deregulation di Lay venne accompagnata da un’altra sua grandiosa idea: la crescita esponenziale delle elargizioni ai politici da parte dell’industria. Facendo ricorso a mezzi grossolani ma perfettamente legali, volti a raggirare il divieto delle donazioni politiche istituito da F.D. Roosevelt, i “Comitati di Azione Politica” della Enron e i loro dirigenti sono diventati i maggiori finanziatori di Bush.

Al Capone nel corso della sua vita non ha potuto assistere alla legalizzazione della rapina a mano armata. Lay invece, seppur condannato, lascerà il tribunale per tornare alla Casa Bianca con la certezza che il malaffare in campo energetico è ormai consentito negli Usa. Il 14 luglio del 2005, la Public Utility Holding Company Act di Roosevelt, baluardo per la tutela dei consumatori, è stata abrogata da un Congresso arricchitosi col denaro proveniente dalle aziende di pubblica utilità.

 

Greg Palast, che ha raggiunto fama internazionale per i suoi studi su Enron e sulle manipolazioni del mercato energetico negli Usa, è co-autore di 'Democracy and Regulation', la guida delle Nazioni Unite sul controllo delle aziende di pubblica utilità. Le inchieste di Palast per conto di 'Harper’s Magazine' e della 'BBC Television’s Newsnight' sono consultabili sul sito www.gregpalast.com.
Greg Palast è autore dell'introduzione a '
Censura 2005 – Le 25 notizie più censurate' ed è tra gli autori di 'Tutto quello che sai è falso – Manuale dei segreti e delle bugie'.
Sul caso Enron vedi 'Enron'.

 

 

Fonte: http://www.truthout.org/docs_2006/052406G.shtml
Traduzione a cura di Silvia Levato per Nuovi Mondi Media