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Gli ayatollah di Washington

di Alessandro Cassin - 12/06/2006


      
      Il fondamentalismo cristiano/protestante americano sta portando l'attacco al cuore dello Stato, percepito come un nemico da abbattere. Un libro spiega come, con la complicità di Bush, gli Stati Uniti stanno diventando una "teocrazia". 


           Al grido di take back the land («riprendiamoci questo Paese»), la nuova destra cristiana sta tentando di trasformare gli Usa in una teocrazia. Si tratta di una galassia di organizzazioni di ispirazione evangelica, determinata a cancellare i valori laici e le conquiste sociali della democrazia americana. Grazie a George W. Bush si sono infiltrati in ogni livello del governo, e godono di un peso politico in crescita esponenziale.

      

       Michelle Goldberg, giornalista di Salon.com, ha viaggiato attraverso l'America per raccontare un fenomeno che si oppone con fervore fondamentalista alla Costituzione, alla scienza e alla separazione tra Stato e Chiesa. Il risultato è un libro choc, Kingdom Coming, W.W. Norton, uscito il 15 maggio, già opzionato dalla casa di produzione di Morgan Spurlock, regista di Super Size Me. L'abbiamo incontrata a New York. In contrasto con le grida d'allarme del suo libro, la Goldberg, 30 anni, di persona è estremamente pacata. Per lei è sufficiente esporre numeri e fatti per suscitare reazioni viscerali. «Il programma politico della destra cristiana è talmente radicale che per anni è stato preso sottogamba dai media. Oggi è necessario discuterne, osserva. Siamo davanti a un'organizzazione policefala. Attraverso fondazioni, centri studi, tele-evangelisti, programmi radiofonici e associazioni grass-roots sta lanciando una campagna senza precedenti di proselitismo rivolta soprattutto ai giovani. Partiamo da loro. La scuola pubblica, in cui è proibita la preghiera e in cui si insegna Darwin, è considerata un nemico da abbattere. La Goldberg è andata in Colorado per seguire il congresso annuale dei Christian Home Educators, tre giorni di conferenze e workshop, scoprendo che non sono affatto uno scherzo i fondamentalisti cristiani che scelgono di istruire a casa i propri figli sulla base di un'interpretazione letterale della Bibbia. Oggi circa un milione e mezzo di ragazzi americani, è home schooled (istruito in casa). 

      

      Fondamentalisti fatti in casa. Michael Farris dal 2000 ha dato vita, in Virginia, al Patrick Henry College dedicato agli studenti istruiti in casa, i futuri guerrieri nella lotta tra cultura religiosa e quella laica. Nonostante le modeste dimensioni (circa 100 laureati l'anno), il Patrick Henry College fornisce più stagisti alla Casa Bianca di qualsiasi altra università. Per Farris il suo college è un mezzo per riconquistare la terra promessa che per lui sono gli Stati Uniti. I genitori che istruiscono i figli a casa, sono la generazione Mosè che si è liberata dalla schiavitù della scuola di Stato. I ragazzi sono invece la generazione Joshua (dal condottiero che dopo la morte di Mosè condusse gli ebrei alla conquista della Terra promessa) che un giorno farà degli Stati Uniti una nazione cristiana. Il vero scopo di leader come Farris, spiega l'autrice, è «educare una generazione di giovani a esprimere il punto di vista biblico su ogni tema, in termini accettabili alla maggioranza degli americani».

      

       In una delle varie concessioni alla destra cristiana, l'amministrazione Bush ha istituito l'Office of Faith-Based and Community Initiatives, trasferendo 6,2 miliardi di dollari da organizzazioni statali e comunali (laiche) a organizzazioni religiose al 98 per cento cristiane. «Lo scandalo è che fondi federali vengono destinati a organizzazioni religiose che discriminano nelle assunzioni sulla base della fede religiosa», dice la Goldberg, un comportamento che prima dell'era di Bush sarebbe stato considerato antiamericano. Questo avviene non solo nelle roccaforti repubblicane, ma persino a New York.

      

        Discriminazioni con fondi pubblici. Uno degli esempi nel libro è quello di Anne Lown, ebrea, direttrice dei servizi sociali per minori della Salvation Army di New York, un ente che riceve 50 milioni di dollari l'anno di fondi pubblici. L'anno scorso si è presentato alla Salvation Army un «consulente» con lo scopo di cristianizzare l'organizzazione. Al personale sono stati distribuiti questionarì in cui veniva richiesto il nome della Chiesa di appartenenza. Il passo successivo è stato di scoraggiare l'assunzione di non cristiani e fare pressione per il licenziamento degli omosessuali. La Lown, che lavora per la Salvation Army da 24 anni, e i 7 colleghi hanno sporto denuncia, ma pare che la loro causa abbia scarse possibilità di successo. Nel marzo 2005 la Camera ha provato il Job Training Improvement Act che se approvato dal Senato sancirebbe il diritto delle organizzazioni sociali religiose che ricevono fondi pubblici di discriminare nelle assunzioni sulla base dell'appartenenza religiosa. «Cia oggi si discrimina in base a religione e orientamento sessuale con i soldi dei contribuenti», incalza la Golberg, «e la stampa tace».

      

      
Girando gli Stati Uniti alla ricerca di fondamentalisti cristiani, l'autrice descrive bagni di folle, messe con migliaia di fedeli, raduni in palazzi dello sport gremiti a capienza, ma non è semplice quantificare il fondamentalismo. Secondo le sue stime il fenomeno riguarda circa il 15 per cento della popolazione che però gode di una «penombra di supporto» imprecisato. Quello che lei descrive come movimento nazionalista cristiano ha la sua base nei gruppi evangelici bianchi che rappresentano circa un quarto della popolazione. Secondo il sondaggista George Barna gli Evangelicals, il gruppo che più strettamente rappresenta il programma della destra cristiana, sono solo il 7 per cento dei Born-Again Christians, definizione in cui si riconoscono il 40 per cento dei cittadini Usa. Eppure coloro disposti a emendare la Costituzione americana per dichiarare il cristianesimo religione di Stato, sono il 44 per cento dei Born Again. Un tempo odiavano i cattolici, oggi ammirano apertamente papa Ratzinger.

      

       La Goldberg traccia una genealogia del movimento a partire da gruppi cristiani come la John Birch Society, che negli anni Cinquanta si è distinta per la caccia ai comunisti. «La destra cristiana», spiega, «si sente in guerra con la società americana contemporanea che percepisce come decadente, amorale e atea. Per loro è una guerra tra il bene e il male». Schematicamente queste sono le fasi di un'agenda politico-religiosa portata avanti da un'organizzazione capillare che va dai centri studi conservatori fino alle piccole associazioni parrocchiali. Prima fase: convincere i propri adepti (come hanno fatto tutti i regimi totalitari) di essere minacciati, la parola d'ordine è: il cristianesimo è sotto assedio. Secondo: sostituire la teoria dell'evoluzione con il «disegno intelligente». Terzo: individuare il nemico. Finito il comunismo, ormai improponibili razzismo e antisemitismo, il nemico diventa lo Stato ateo, espressione di un lassismo morale che si manifesta in tutta la sua «mostruosità» nei diritti degli omosessuali. L'omofobia, per la Goldberg, è oggi il grande collante trasversale nella destra religiosa. Quarto: riportare i valori cristiani al centro della vita pubblica e privata. Per fare questo è necessaria la creazione di una nazione cristiana. Dunque nessuno scrupolo nel mettere mano alla Costituzione, togliere potere ai giudici (l'unica legittima autorita giuridica è la Bibbia) e abolire la separazione tra Stato e Chiesa.

      

       «Quello che ho descritto non è programma per il futuro, sta già avvenendo sotto i nostri occhi», sostiene l'autrice. Alcuni esempi. Nel 2003, Roy Moore, Chief Jusfice in Alabama, fu rimosso dalla carica per aver introdotto nel cortile del tribunale una scultura che pesa tre tonnellate, raffigurante i Dieci comandamenti. Immediatamente Moore è diventato un «martire cristiano» e il monumento è partito per un tour degli States accolto ovunque da folle adoranti. Tra i Born-Again circola una serie di libri che demonizzano l'omosessualità. Il più diffuso è The Homosexual Agenda, di Craig Osten e Alan Sears, «autorevole» presidente della Aliance Defense Fund, la principale organizzazione legale della destra. Nel libro si ipotizza una diabolica congiura omosessuale per rubare l'anima ai giovani e censurare la Chiesa. Non basta, i fondamentalisti cristiani riconoscono che tra loro ci sono individui tentati dall'omosessualità, e hanno una soluzione.

      

        Rieducare. Si tratta di programmi per la «rieducazione» dei gay, cioè per renderli eterosessuali oppure sessualmente astinenti. Il movimento si definisce «ex gay» e pur riconoscendo che la maggior parte di omosessuali non rinuncia al proprio orientamento sessuale, ritengono che tentare di correggerli sia «un dovere morale». Hanno addirittura indetto il National Coming Out Of Homosexuality Day da contrapporre al Gay Pride. I seminari rieducativi per omosessuali ruotano tipicamente attorno alle mega-churches. «Si tratta», racconta Michelle Goldberg, «di chiese con oltre duemila fedeli. Nel 1970 ne esistevano solo dieci, oggi ce ne sono 880». Spesso sorgono in sobborghi e suppliscono all'assenza di strutture sociali e ricreative. Per molti la mega-church che offre dai corsi di yoga allo studio della Bibbia è il centro della vita sociale. «Nel mio viaggiare ho cercato di rimanere anonima, rivelando la mia professione solo se me lo chiedevano. Ho incontrato tanti fanatici, ma anche tanta gente normale», precisa l'autrice. Ciò che attrae tanta gente al fondamentalismo religioso per la Goldberg è una grande insicurezza economica, la mancanza di strutture sociali e la paura della dissoluzione dei matrimoni. «Soprattutto negli Stati del Sud le donne temono di essere abbandonate dai mariti e di sprofondare in uno stato di depressione economica e psicologica», spiega. Per loro la Chiesa è anche un modo di tenersi il marito.

      

       Pressata su quale potrebbero essere le misure concrete per contenere l'avanzata della destra nazionalista cristiana, Michelle Goldberg enuncia due indicazioni: «Eleggere un governo democratico e combattere Stato per Stato fino a eliminare l'anomalia di impieghi pubblici solo per cristiani».