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Fare Verde chiede riduzione dei consumi e sospensione Legge Delega

di Fare Verde - 27/06/2006

 

Fare Verde sarà ascoltata oggi dalla Commissione XIII del Senato - Territorio, Ambiente, Beni Culturali in merito alle problematiche ambientali del paese anche con riferimento ai recenti sviluppi normativi.

Fare Verde evidenzierà come sul piano normativo, la difficile situazione ambientale dell'Italia sia ben rappresentata dall'elevatissimo numero di procedimenti di infrazione che la Commissione Europea sta portando avanti in questo campo contro il nostro Paese.
L’Italia è tra i peggiori paesi europei per quel che riguarda le infrazioni comunitarie. Sono, purtroppo, 274 le procedure aperte, di cui ben 80 riguardano il settore dell'ambiente.
Dalla “road map” avviata dal Ministero dell'Ambiente sull'applicazione delle Direttive Comunitarie emergono dati preoccupanti:

  • 53 infrazioni sono in fase “precontenziosa”,  
  • per 19 infrazioni la Commissione Europea ha avviato la prima procedura di ricorso alla Corte di giustizia e per 5 di queste c'è stata la condanna,
  • 8 procedure di infrazione  hanno già raggiunto la fase contenziosa in base all'articolo 228 del Trattato europeo, l'Italia è stata condannata ma non ha adempiuto alla sentenza. Per questo la Commissione Europea si è di nuovo rivolta alla Corte di Giustizia che ora può comminare pene pecuniarie.
C'è il concreto rischio di dover pagare centinaia di milioni di euro di multa.

Sempre sul piano normativo, chiederà di sostenere la decisione del Ministro dell'Ambiente di sospendere gli effetti del Testo Unico emanato in attuazione della legge delega 308 del 2004 in materia ambientale, anche per scongiurare ulteriori rischi di infrazioni per violazione di normative comunitarie in tema di rifiuti e bonifiche.

L'importante occasione di confronto istituzionale sarà colta da Fare Verde per sollecitare una nuova stagione di impegno politico e istituzionale ampiamente partecipata e condivisa per imboccare la strada della riduzione dei consumi. In ogni campo.

La situazione ambientale dell'Italia, infatti, è particolarmente difficile non solo da un punto di vista normativo, ma anche da un punto di vista sostanziale. L'urgenza e la gravità delle problematiche ambientali del nostro Paese richiedono un contributo più ampio possibile certi come siamo che gli effetti negativi o positivi che produciamo sull'ambiente nel nostro Paese siano la somma dei comportamenti tenuti da tutti i 57 milioni di cittadini italiani.

Fare Vede ritiene che ciò che più deve interessare il legislatore sono quelle misure volte al contenimento dei consumi attraverso la prevenzione dei rifiuto e il recupero dei materiali, l'efficienza energetica, il consumo di prodotti locali caratterizzati da “filiera corta”, soprattutto in campo alimentare.

E' necessario un generalizzato mutamento culturale che la Politica deve favorire anche con adeguati strumenti normativi. Strumenti che possano far finalmente mutare la prospettiva dell'intervento normativo in campo ambientale ponendo la riduzione dei consumi al primo posto tra le priorità del Paese.

A titolo di esempio, saranno indicati provvedimenti che:
  • risolvano i problemi finora incontrati nel passaggio diffuso e generalizzato dalla Tassa alla Tariffa sui Rifiuti Urbani;
  • consentano l'avvio di progetti pilota per la diffusione del vuoto a rendere;
  • prevedano la tassazione come strumento per limitare il fenomeno dell' "usa e getta".

Particolare attenzione sarà richiesta per il settore economico del compostaggio che in Italia è ormai una realtà industriale seconda, a livello europeo, solo alla Germania e che a nostro avviso necessita di strumenti legislativi che ne favoriscano la diffusione.

Sul versante dell'incenerimento, sarà richiesto di rimuovere quello scandalo tutto italiano del finanziamento agli inceneritori attraverso il contributo allo sviluppo delle fonti rinnovabili presente nella bolletta dell'elettricità. Solo in Italia l'incenerimento è finanziato, essendo i rifiuti assimilati a fonti rinnovabili di energia!

Per puntare sulla riduzione anche e soprattutto in campo energetico, Fare Verde richiederà il recepimento della recente Direttiva 32/2006 che ha come obiettivo quello di “rafforzare il miglioramento dell'efficienza degli usi finali dell'energia sotto il profilo costi/benefici negli Stati membri” dell'Unione Europea.