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Tempi supplementari per una partita truccata

di Stefano Moracchi - 09/11/2011

Fonte: attuazionista


Gli italiani hanno avuto il loro 8 novembre da cui emergeranno con chiarezza coloro che stanno dalla parte dei criminali invasori Usa (Bce, Fmi, ecc.), e quelli che invece sceglieranno di combattere con dignità e schiena dritta, nonostante la sproporzione di forze e i traditori dell'ultimo minuto.
Soltanto che questa partita non si giocherà in parlamento, ma nei luoghi di lavoro, della disoccupazione organizzata (centri dell'impiego criminale gestiti politicamente attraverso la forma giuridica Spa, con certificazione sindacale), del pacifismo d'accatto, nel comunismo filoimperialista e del sindacalismo straccione.

Non si giocherà in parlamento perché, come nella migliore tradizione da manuale idiotico, ieri è andata in scena l'ennesima pantomima d'accatto, tra un Presidente della Repubblica in stretto contatto con Obama, e un Presidente del Consiglio nella parte dell'utile idiota adatto a concludere la lunga dolorosa e squallida transizione.

Una minoranza silenziosa uscirà da questa situazione impolitica (gestione economica del paese attraverso una decisione politica del paese dominante), con la consapevolezza che gli schemi imposti dal servaggio destra/sinistra sono il mezzo adatto alla spoliazione.

Questa consapevolezza non sarà sufficiente a conferire dignità politica a questa minoranza silenziosa, ma da questa consapevolezza bisognerà partire e lavorare per un risveglio nazionale che avrà la propria base sociale nell'individuazione della formazione sociale scaturita dal progetto criminale statunitense.

Se il risveglio nazionale scaturisce dalla giusta impostazione dei rapporti sociali delle formazioni particolari a livello internazionale, mentre la base sociale emerge dalle ricadute particolari a livello nazionale su di una specifica formazione sociale, ciò che cementifica i due aspetti scaturiti da un esame obiettivo è il recupero del concetto di lotta, ovvero di quella componente ideale mortificata dall'ideologia dominante lassista, perbenista, pacifinta e incappucciata che ha preteso, riuscendoci, di gestire tutti gli aspetti della nostra vita.

Sia chiaro che per lotta non si deve intendere quella che comunemente viene fatta passare dai mentitori incalliti e propagandistici, professionisti del disagio che non hanno da tempo più nulla in cui credere, semplici strumenti che hanno favorito l'attuale transizione criminale.


Per lotta si deve intendere la visione politica che poggia su “determinati interessi” individuati nella formazione sociale scaturita dal progetto criminale statunitense, che non si ferma a questa visione, ma si allarga alla formazione sociale particolare che è l'Italia, ovvero si coniuga nell'interesse nazionale come sovranità intangibile.
Il concetto ideale di lotta appartiene di diritto al concetto di risveglio nazionale con base sociale antimperialista in quanto formazione sociale scaturita direttamente dal progetto criminale statunitense.

Risveglio nazionale con base sociale specifica e recupero del concetto di lotta come elementi indispensabili per la costituzione politica di questa minoranza silenziosa.

Non si può pensare di portare avanti questo progetto politico attraverso schemi e appartenenze sopravvissuti e sorpassati dagli eventi in continua accelerazione, quindi bisogna concentrare tutti gli sforzi e tutte le energie senza badare minimamente alla creazione di consenso o, ciò che è peggio, affermare sé stessi come contenitore politico.

Bisogna, al contrario, sviluppare il progetto politico proprio in quanto non esiste, ancora, il soggetto politico e, soprattutto, con la consapevolezza che non saremo certamente noi a diventarlo, ma saranno gli eventi a conferire questo nobile fardello al soggetto che dovrà responsabilmente farsene carico.

Lavoriamo, quindi, affinché quel giorno possa essere sempre più vicino.
Almeno ora che è già tardi.