Il vecchio e il nuovo governo
di Stefano Sissa - 13/01/2012
Il precedente governo era quello di Al Capone, delle mignotte (scusate il termine, ma è calzante e non vale solo per il sesso femminile), dei luridi servi-pagliacci-televisivi, degli evasori, del risentimento sociale dei 'parvenues', che per quanto accumulino poteri e ricchezze capiscono sempre di non essere del tutto accettati dalle vere élite...
L'attuale governo, invece, è una cosa seria, di cui stavolta c'è da aver paura per davvero. Opera su mandato internazionale, per intercessione di un capo dello stato i cui addentellati con certi poteri forti stranieri sono noti a chi non ha gli occhi foderati di prosciutto. Suo obiettivo è attuare una vera rivoluzione: una disarticolazione completa di tutti gli organismi corporati (sì, ok, anche di certe sacche di privilegio, non dico di no, però...) in direzione di una società finalmente del tutto 'liquida', conforme alla logica dominante dei 'flussi', in cui nessuno può e deve sentirsi al sicuro, ma essere disponibile ad essere utilizzato nel circuito onnicomprensivo del mercato ed essere malleabile per l'azione di 'governance' delle classi dirigenti, sempre più svincolate dal giudizio dei cittadini, perché non espote alla tribuna quotidiana della rappresentanza politica.
Buon 2012