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Non in mio nome la grande distribuzione ucciderà il commercio locale

di Marco Barbon - 29/11/2012


 

 

Il 7 ottobre a Treviso c’è stata la manifestazione Domenica no grazie Veneto dove ho avuto l’occasione di parlare con Tiziana D’Andrea che da settimane guida la protesta veneta ormai nazionale contro il decreto sulle liberalizzazioni selvagge delle aperture dei negozi (7 giorni su 7  24 ore su 24) e mi ha detto che la domenica è l’unico giorno in cui possiamo dedicarci completamente alla nostra vita privata e ai nostri affetti, il turnover non esiste, la verità è che le persone già impegnate sono costrette a lavorare anche di domenica e i piccoli commercianti devono tenere aperto per cercare di sopravvivere di fronte alla grande distribuzione, il fatto che in molti casi titolari e commesse siano uniti in questa protesta è un segnale che non si deve sottovalutare, la verità è che questo decreto è stato fatto per aiutare le catene della grande distribuzione ad aumentare i fatturati. Come darle torto?In televisione e sui giornali se ne parla come una grossa occasione per dare lavoro ai giovani ma io di giovani nuovi assunti non ne vedo, vedo sempre le solite facce solo per più tempo e per più giorni e sempre più arrabbiate e nervose, molti di noi non hanno nemmeno potuto aderire alla protesta contro questo decreto perchè gli è stato sconsigliato dai datori di lavoro. Si vuol far passare il concetto che chi protesta non ha voglia di lavorare e invec dovrebbe ritenersi fortunato perchè in questi tempi avere un lavoro è una fortuna ma il decreto non era nato per creare nuove opportunità lavorative? O è nato per schiavizzare e rendere ricattabile chi un lavoro ce l’ha? E i piccoli commercianti che una nuova assunzione non se la possono permettere perchè è un costo insostenibile per una piccola attività che fine faranno?

Sono un ragazzo che lavora in un centro commerciale con un contratto a termine, ieri il mio capo reparto mi ha chiesto se ero disponibile a lavorare domenica, mi ha detto pensaci mi fai sapere per stasera e ricordati che a fine mese il tuo contratto scade vedi tu che vuoi fare, non sono riuscito a dire niente, lui si è girato e se ne è andato. Domenica ho deciso che andrò a lavorare e cosi questo  mese lavorerò tutte le domeniche ma non ho alternative, da quando è stato deciso che la grande distribuzione può aprire tutti i giorni purtroppo funziona così. Adesso è sera e io sono quì sdraiato sul mio letto e non riesco a dormire, guardo il soffitto e urlo dentro di me con rabbia che non è giusto, mi alzo vado a vedere mio figlio che dorme nel suo lettino e penso che quei soldi che guadagnerò in più mi serviranno per pagare le rate della macchina che uso per andare al lavoro, che paradosso lavorare per pagare qualcosa per andare a lavorare, ma quei soldi non valgono il tempo che verrà rubato a mio figlio, i giorni volano mi giro e lui è cresciuto ed io ieri non c’ero, oggi non c’ero e domenica non ci sarò.

Poco tempo per noi stessi e tante cose da pagare, la società moderna funziona così ma ogni giorno che passa mi piace sempre meno, ci vivo in questa società ma non ci vado certo d’accordo,guardo fuori dalla finestra del mio condominio e mi vedo circondato dal cemento e dal grigio e rifletto sul fatto che anche noi immersi nel grigiore di questo sistema senza nemmeno rendercene conto diventiamo ogni giorno più grigi nell’animo. La domenica, almeno la domenica, lasciatemi libero non chiudetemi in quella scatola grigia, vi chiedo è proprio indispensabile andare al centro commerciale la domenica? Appena ne avrò l’occasione cambierò lavoro anche se mi piace stare in mezzo alla gente, quello che non mi piace sono le condizioni in cui sono costretto a lavorare, lavorare per vivere mi sta bene ma ormai si vive per lavorare, la grande distribuzione spinge verso un commercio che prevede il massimo guadagno come unico obiettivo e tratta le persone come tratta le merci e le scelte della politica tendono a peggiorare una situazione già difficile, il governo Monti ha dichiarato che questa liberalizzazione selvaggia avrebbe portato ad una crescita del 4% del pil nel commercio e invece il settore ha perso l’ 8% , complimenti per la lungimiranza.Tutti a ricordarmi ogni giorno dei miei doveri, e dei miei diritti chi se ne occupa? Oggi in Italia sono molte le persone a cui vengono negati i diritti, ognuno di noi ha il diritto di aspirare ad una vita che sia degna di essere vissuta ed io la domenica la voglio passare con la mia famiglia perchè l’indomani dopo aver passato una giornata con le persone che amo mi sento una persona migliore.Possiamo scegliere, sono le nostre singole scelte messe assieme che indirizzano la società, sta a noi scegliere che società vogliamo, sta a noi dire DOMENICA NO GRAZIE.

Grazie per l’attenzione