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Libano, un trionfo fino alla morte

di Tariq Ali - 20/07/2006

 
Nella sua ultima intervista - dopo la Guerra dei sei giorni, nel 1967 - lo storico di sinistra Isaac Deutscher, il cui parente più prossimoera morto in un lager e quelli sopravvissuti vivevano in Israele, disse: «Giustificare o perdonare la guerra di Israele contro gli arabi significa in realtà rendere a Israele un pessimo servizio e compromettere i suoi interessi futuri». Poi avvertì:« I tedeschi hanno riassunto la loro esperienza nella frase amara 'Man kann sich totseigen!', puoi portare il tuo trionfo fino alla morte. Questo è quello che hanno fatto gli israeliani. Hanno morso più di quanto possano inghiottire.». Nell'azione di Israele oggi possiamo individuaremolti elementi di alterigia: un'arroganza imperiale, una distorsione sistematica della realtà, una coscienza della propria superiorità militare (con tanto di armi di distruzione di massa come ultima risorsa), la presunzione con la quale spezzano le infrastrutture sociali degli altri paesi, e la convinzione della propria superiorità razziale. Gli arabi sono untermenschen. Tutte le vittime civili di Gaza e del Libano non valgono quanto lamorte di un solo soldato israeliano. Ein questo, i sovrani delmondoappoggiano Israele. L'offensiva contro Gaza è stata pianificata per distruggere Hamas, per aver osato vincere le elezioni. La «comunità internazionale» è rimasta lì a guardare Gaza in agonia. Sono morte dozzine di civili. Tutto ciò non ha significato niente per i leader del G8. Subdole parole come «sproporzionato » sono state occasionalmente tirate fuori. Ma nulla è stato fatto. Per dissolvere ogni dubbio, Condoleezza Rice ha chiarito la posizione di Washington su Fox Tv suggerendo che «l'offensiva venga prolungata». La spregiudicatezza di Israele ottiene sempre il semaforo verde da Washington. In quest'ultimo caso, gli interessi coincidono: vogliono isolare e rovesciare il regime siriano assicurandosi il Libano come protettorato israelo-americano. Il Libano contemporaneo, è vero, è rimasto in largamisura la creatura artificiale del colonialismo francese di sempre. La scacchiera confessionale del paese non ha mai permesso un censimento accurato, per il terrore di rivelare che una maggioranza sostanzialmente musulmana - forse ora come ora persino sciita - è preclusa da una adeguata rappresentanza nel sistema politico. Tensioni settarie, incalzate dalle condizioni in cui versano i profughi palestinesi, sono esplose negli anni '70 nella guerra civile, fornendo la scusa per l'ingresso e permanenza delle truppe sirianenel Libano col tacito benestare degli Stati uniti - col ruolo pretestuoso di tampone fra le comunità in guerra e deterrente contro l'avanzata totale di Israele, una possibilità emersa con le invasioni israeliane del 1978 e del 1982, quando ancora Hezbollah non esisteva. L'uccisione del corrotto Hariri ha provocato vaste proteste della media borghesia che ha chiesto l'espulsione delle truppe e della polizia siriana. L'impeto è stato sufficiente a forzare il ritiro siriano ma Hezbollahnon è stato disarmato e la Sirianon è caduta. Questa offensiva israeliana è designata per la presa del castello. Funzionerà? Una lunga guerra coloniale è in vista dal momentoche Hezbollah,comeHamas, gode del supporto delle masse. Non possono essere liquidati come «terroristi», esattamente come l'Olp o l'Anc o la Fnl algerina o iMauMau.Nelmondoarabo sono percepiti come combattenti per la libertà che combattono la più lunga occupazione coloniale del ventesimo secolo. Ci sono 7000 prigionieri politici arabi nei gulag israeliani. E' per questo che vengono catturati i soldati israeliani e che, in passato, vi sono stati scambi di prigionieri. Incolpare Iran e Siria dell'ultimaoffensiva in Libano è semplicemente ridicolo. Finchè la questione palestinese non verrà risolta, l'occupazione in Iraq conclusa, non ci sarà pace in tutta la regione mediorientale.