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Il Volto di Qana (IV)

di Miguel Martinez - 20/07/2006

 

wa al-fajri

E' un'ora silenziosa, che conosciamo in pochi.

Piccoli soffi di brezza, un pino altissimo che inizia a prendere forma, in attesa del fischio dei rondoni.

O saranno già volati via? L'ultima volta, erano già molto in alto.

Verrà poi il grande cerchio arancione del sole, e camminerò nell'erba dalle ombre lunghe, a chiedermi se quella strana farfalla sia grigia, azzurra o verde, se la sua dimora sia qui o ai piedi dell'Elbrus.

Il sole corre veloce. Se passeggi a quest'ora lungo le coste di Tiro, puoi già vedere il mare color del vino che ne prende i primi riflessi.

A Tiro in questo momento c'è un ragazzo un po' buffo, che ama anche lui quest'ora ambigua. Respira a pieni polmoni l'aria di sale e alghe, si riempie gli occhi di gabbiani e nel lieve vento, ascolta l'adhan:

Allahu akbar
ashhadu an lâ ilâha illa Allâh
ashhadu anna Muhammadan rasûl Allâh


Respira a fondo l'alba, perché lui non lo sa, ma entro stanotte sarà morto ammazzato.