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Briciole di controinformazione

di Giancarlo Chetoni - 21/07/2006

 
La corvetta lanciamissili-portaelicotteri SAAR5-Hai-Il-Hinat di Israele, con 60 tra ufficiali, sottoufficiali e marinai di equipaggio, è stata centrata fuori delle acque territoriali libanesi il giorno 14 Luglio, alle ore 20.15 da 2 missili lanciati da Hizbollah da postazione mobile litoranea dislocata alla periferia del porto di Beirut.
L’unità è stata immediatamente immobilizzata e ha cominciato a prendere fuoco, colpita nella linea di galleggiamento all’altezza dell’apparato motore e sulla piattaforma di atterraggio elicotteri.
Si ignorano le perdite di personale provocate dalle 2 testate di guerra dei missile antinave C-802 che contengono 150 kg di esplosivo ciascuna. La corvetta, dopo essere stata interessata da un devastante incendio nelle sovrastrutture, è affondata alle ore 23.17.
Sabato 15 Israele ha perso un’altra nave pariclasse, sempre al largo di Beirut, questa volta con modalità di attacco rimaste completamente sconosciute.
I quotidiani Libero, Il Giornale, Il Tempo, La Padania, Il Secolo d’Italia e perfino l’Unità, si sono distinti per dare versioni edulcorate e minimizzanti, come al solito, delle perdite sioniste, arrivando a preconfezionare la menzogna di un rimorchio delle corvette colpite nelle acque territoriali di “Israele”.
Il mito dell’invincibilità dello “Stato Confessionale Ebraico” deve essere difeso ad ogni costo. Qualsiasi smagliatura metterebbe in pericolo la credibilità dell’apparato militare di Tsahal.

La stessa cronaca di Debka, vicina al Mossad, anche se con qualche particolare in più, non poteva non essere identica a quella spacciata all’opinione pubblica dai servi prezzolati della carta stampata, di Rai e Mediaset, al servizio del Partito Amerikano. Tanto per intenderci, alla Feltri, Farina e Pagliara.
Naturalmente ignorato anche il dispaccio della Reuter che segnalava perdite di carri armati Merkava al confine con il Libano e l’ingresso dicommandos di Hizbollah per 15 km all’interno del territorio di Israele.
Un flash ADNkronos, tenuto in agenda 1 ora e poi cancellato, comunicava che truppe di Israele sbarcate sulla costa libanese erano state respinte a mare da Hezbollah con forti perdite.
C
omico e significativo il balbettìo imbarazzato di Prodi, a margine di un incontro con Bush al G8 di S. Pietroburgo, che condanna, insieme a America e Israele, la presenza armata di Hizbollah in Libano in spregio alle dichiarazioni del Presidente di turno dell’Unione Europea che invitava gli occupanti della Palestina ad evitare bombardamenti gravi e non proporzionati sulle infrastrutture civili del Libano che stanno producendo un altissimo numero di morti tra la popolazione locale.
Il presidente del Consiglio dichiaratosi “facilitatore” di un dialogo con Israele ha trasmesso al presidente del Libano Siniora le condizioni dettategli per telefono da Olmert: restituzione dei prigionieri catturati in azioni di guerra (mentre Israele può trattenere, evidentemente, quelli catturati dalle sue forze di occupazione...), ritiro di Hizbollah oltre il fiume Litani, a 40 km dal confine libanese, e completo disarmo della milizia sciita.
Berlusconi, Fini e sodali di merende, in crociate, non avrebbero potuto fare di meglio.

Con l’ex aderente alla Stay-Behind (fonte Comitato di Presidenza di Telesur) Romano Prodi, tutti i lider maximi del centrosinistra da Fassino a Veltroni a D’Alema. Accanto a Prodi, con bandiere pacifinte, i sodali “comunisti”, rifondaroli e verdi, critici a parole delle rappresaglie sioniste ma schierati sull’unico fronte delle garanzie per Israele e dell’idea di Jalta di “due popoli -due Stati - quando lì, dove la terra era unica ed era la Palestina, deve nascere un solo Stato, la Palestina appunto, laico e aperto ad ogni residente, qualsiasi religione professi.

Le “esternazioni” del presidente della Repubblica Napolitano, già pro-sovietico duro e puro nel 1956, al tempo dell’aggressione all’Ungheria, e delle stragi conseguenti, poi uno dei fautori della svolta berlingueriana sulla NATO, ora l’unico dirigente del vecchio P.C.I accreditato a Washington, sull’inopportunità di tenere… posizioni di retroguardia… contro la guerra… in questo frangente appaiono straordinariamente coincidenti, anche nei tempi, a realizzare, le condizioni politiche per un sostegno della Casa delle Libertà alle posizioni “moderate” dell’Ulivo che fanno capo alla Segreteria DS, ai capigruppo della “Sinistra per Israele” Colombo e Fiano, alla Margherita di Rutelli e alla Rosa nel Pugno di Capezzone-Bonino-Boselli.

L’accentuata familiarità del Presidente della Repubblica con Berlusconi e la bandiera della Repubblica Cisalpina di Ciampi che continua a sventolare sul torrione del Quirinale, parlano di garanzie assicurate e di privilegi che non verranno toccati. Il dominio dei poteri forti, espresso , dalla massoneria e dal lascito del Partito d’Azione, nelle strutture istituzionali del Paese, è ancora oggi totale e incontrastato.