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Perchè vogliono eliminare Hizbollah

di Miguel Martinez - 21/08/2006

 

E' straordinario entrare nella testa dei dominanti.

Ci aiuta a farlo un interessante articolo di Renzo Guolo apparso ieri su Repubblica. Mentre si scava nei villaggi di tutto il Libano ed emergono centinaia di cadaveri di vittime dei bombardamenti israeliani; mentre la gigantesca marea tossica causata dagli stessi bombardamenti avanza verso nord, a cosa pensano appunto i dominanti?

"Che fare con il 'Partito di Dio'? La discussione divampa anche in Italia e può essere riassunta in un solo quesito: quale è lo strumento più efficace per eliminare dalla scena o ridurre l'influenza di Hezbollah?"

A questo punto, Guolo ci offre un quadro interessante di Hezbollah, questo movimento che viene presentato dai media come una banda di "terroristi fanatici", al servizio del governo siriano o di quello iraniano. Vi riassumo le cose principali che dice Guolo.

In un paese di appena quattro milioni di abitanti, Hezbollah ha 200.000 iscritti, due ministri, ventitré deputati, un terzo dei consiglieri comunali libanesi.

"Hezbollah non solo ridistribuisce il reddito ma lo crea: ha quote in molte imprese libanesi, dagli ipermercati alle pompe di benzina, dalle agenzie di viaggio all'editoria. Il suo 'core business' è, però, l'edilizia: la fondazione 'Jihad al-Binà', ha costruito in questi anni migliaia di alloggi, ospedali, moschee, strutture produttive. In queste ore ha già avviato la ricostruzione dei villaggi e quartieri bombardati; i suoi seimila dipendenti, aiutati da migliaia di militanti, stanno già sgomberando le macerie; un compito che il debole stato centrale libanese non riuscirebbe mai a svolgere in tempi così rapidi. La compagnia ha già acquistato i titoli di proprietà delle case distrutte; in cambio Hezbollah finanzierà per un anno il pagamento degli affitti ai senza casa e l'acquisto di nuovi mobili [...].

I proventi dell'economia di mercato sociale del 'Partito di Dio' finanziano i servizi. A partire da quelli forniti dall'Unità educativa, la struttura che gestisce il sistema scolastico, del tutto gratuito, e che nel settore investe milioni di dollari l'anno. Solitamente il doppio di quelli stanziati dallo stato libanese. Un sistema che comprende scuole di ogni grado, università e accademie religiose [...].

Hezbollah gestisce fondazioni, come quella dei Martiri, che assiste migliaia di famiglie di combattenti e i loro orfani; come quella dei Feriti, che in carico oltre diecimila persone e distribuisce circa settemila pensioni di invalidità. La protezione dei 'diseredati' è affidata al Comitato Khomeini che assiste più di centomila persone e finanzia più di duemila borse di studio l'anno.

Ma non basta. In campo sanitario, Hezbollah spende cinque milioni di dollari per assistere, mediamente, quattrocentomila persone l'anno; controlla sei ospedali, ambulatori, dispensari. Ne pagano i servizi solo quanti possono."

 

Nello spaventoso quadro dei regimi corrotti e dei servizi inesistenti che caratterizza gli stati mediorientali, è un esempio straordinario di ciò che si può fare, facendo a meno proprio dello stato e partendo dalle basi storiche dell'autorganizzazione dei popoli arabi: che ci piaccia o no, le moschee e i luoghi di preghiera.

Ma aggiungiamo anche la natura spesso terribilmente settaria e violenta delle opposizioni ai regimi, che ha anch'essa impedito cambiamenti reali in Medio Oriente. E pensiamo che Hezbollah, pur rappresentando la comunità sciita, ha saputo stringere un patto, la scorsa primavera, con forze cristiane, sunnite e non confessionali, per fare del Libano  un paese laico. Mentre, quando ha cacciato gli israeliani dal sud del Libano, il movimento ha fermato ogni rappresaglia contro i collaborazionisti locali, per evitare di innescare catene di vendette.

Nella recente guerra, Hezbollah ha dimostrato che si può resistere a uno dei più potenti eserciti del mondo, senza cedere a tentazioni stragiste: infatti, Hezbollah, pur avendo portato a segno azioni militari efficacissime, non ha mai compiuto stragi di civili, a differenza dell'aviazione israeliana.

Allora si capisce perfettamente perché la prima preoccupazione dei dominanti sia, come "eliminare dalla scena" Hezbollah e l'esempio che offre a tutti i paesi arabi.

Molto meglio un impotente "governo" libanese, costituito da ambiziosi feudatari a capo di vari raggruppamenti settari, passati dalla sudditanza alla Siria alla sudditanza verso gli Stati Uniti, furibondi privatizzatori sorretti da un buffo esercito che in questa guerra si è fatto notare soltanto per un filmato in cui si vede un ufficiale che prepara il té per gli israeliani a cui si è appena arreso.

Un "governo" da imporre, se necessario, con schiere di soldati italiani e di altri paesi.