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Afghanistan, missione di pace in guerra

di Cecilia Strada - 22/08/2006

Afghanistan, ordinaria guerra

Nell'ultimo fine settimana, si sono contate almeno 90 vittime
All'inizio del mese il generale Nato David Richards, comandante in capo delle truppe straniere in Afghanistan, aveva dichiarato che i suoi soldati devono affrontare in questo Paese "i combattimenti più intensi e prolungati di qualsiasi altro conflitto negli ultimi cinquant'anni". Come a dire, la guerra non è finita neanche un po'.
 
truppe Isaf in AfghanistanE infatti, dall’inizio del 2006 si contano almeno 3.500 morti. Solo nell'ultimo fine settimana ci sono state almeno 90 vittime. Gli scontri più violenti sono avvenuti nel sud del Paese, quel fronte meridionale di cui l'Isaf - la missione di pace e stabilizzazione cui partecipa anche l'Italia -
ha assunto il comando delle operazioni lo scorso 31 luglio, sostituendosi a Enduring Freedom. Da allora, sono già 14 i soldati Isaf che hanno perso la vita in Afghanistan. Nella giornata di sabato, militanti talebani hanno attaccato la città di Panjwayi, nella provincia di Kandahar. In cinque ore di scontri con la polizia afgana, a cui si sono affiancati l'esercito afgano e le truppe della missione Nato - Isaf, sono stati uccisi almeno sessanta combattenti talebani (ma sarebbero almeno settanta secondo altre fonti), quattro soldati e un poliziotto afgano. Anche quattro militari statunitensi hanno perso la vita sabato: tre soldati sono rimasti uccisi in un agguato nella provincia orientale di Kunar, mentre un altro soldato Usa e un militare dell'esercito afgano sono stati uccisi in combattimento nella provincia di Uruzgan. Un portavoce dei talebani ha rivendicato l'esplosione di un ordigno, in cui hanno perso la vita otto poliziotti afgani, domenica, nella provincia di Khost.
 
 
mappa dell'AfghanistanGuerra anche nella provincia di Helmand, già a luglio teatro di sanguinosi scontri e di un'avanzata dei talebani che li ha portati a 20 chilometri dal capoluogo Lashkargah. Domenica è morto in combattimento un soldato Isaf britannico vicino a Sangin, nella provincia meridionale di Helmand. Nella mattinata miliziani talebani, secondo quanto dichiarato da fonti locali, avrebbero attaccato la base militare britannica - che a luglio era rimasta sotto assedio dei talebani per due settimane. In risposta, gli aerei di Isaf avrebbero compiuto un raid sul villaggio di Choghak, uccidendo un civile e ferendone gravemente un altro. Dall'inizio del mese l'aviazione Isaf ha compiuto diversi bombardamenti, sul fronte meridionale, in seguito agli attacchi dei talebani contro le truppe straniere. Tra le decine di presunti talebani dichiarati morti dalle parti in conflitto, nessuno tiene il conto dei civili.
 
Nemmeno dal fronte della lotta alla droga arrivano notizie confortanti. Proprio nel sud del Paese si coltiva la metà dell'oppio prodotto ogni anno in Afghanistan, il 25 percento solo nella provincia di Helmand. E nonostante il ministro dell'Interno del governo afgano abbia annunciato la distruzione di 40.000 ettari di coltivazioni di papavero da oppio dall'inizio del nuovo anno afgano, cioè negli ultimi cinque mesi, gli operatori dell'anti-narcotraffico dipingono un quadro pessimo. Le stime ufficiali del prossimo raccolto saranno note a settembre, ma un dirigente del programma, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha dichiarato nei giorni scorsi ad un'agenzia di stampa che quest'anno le terre messe a coltura di papavero potrebbero raggiungere i 150mila ettari, con un incremento del 40 percento rispetto all'anno precedente. Un raccolto da record nella storia afgana.