Putin, una bandiera per la liberazione europea
di Alexander Dugin - 05/11/2014
Fonte: millennivm
Vladimir Putin è il leader più europeo tra gli altri capi di Stato europei. Perché? Perché solo lui vede l’Europa como potenza libera, indipendente e sovrana. Così Putin – come Jean Thiriart e Jean Parvulesco – è convinto che l’Europa sarà grande solo se i suoi confini si estenderanno da Lisbona a Vladivostok. Putin come nessun altro capisce che per questo progetto vi è un ostacolo essenziale – il mondo anglosassone, l’egemonia degli Stati Uniti, il mondo talassocratico. Tutte le guerre tra Stati europei erano essenzialmente guerre civili nel contesto della comune civiltà indoeuropea – con radici comuni, con un patrimonio comune, che risale alla Grecia e a Roma. Solo l’Impero commerciale marittimo britannico era una deviazione, che faceva rivivere lo spirito della civiltà semitica di Cartagine. In un duello Roma contro Cartagine, Putin chiaramente sta dalla parte di Roma, perché Mosca è la terza Roma. È per questo che egli è il principale oppositore dell’egemonia americana e dell’oligarchia finanziaria mondiale, difendendo non solo gli interessi della Russia, ma anche gli interessi dell’Europa.
Putin è un conservatore, un avversario del matrimonio gay, un sostenitore dei valori tradizionali- del’onore, del patriottismo, della famiglia, della religione. Egli incarna la lotta delle nazioni europee contro le élite liberali antieuropee. Così Putin vuole presentarsi ai cittadini europei, come al di fuori delle élites liberali. E vuole essere ascoltato, capito. La Russia non vuole e non può essere una minaccia per l’Europa, per una vera Europa europea. La Russia sta unicamente cercando di proteggere la propria cultura e la propria tradizione dalle sfide del mondialismo e dalle pressioni occidentali. Putin distingue tra l’Europa e l’Occidente: l’Europa per lui è sua amica, l’Occidente è la minaccia e il nemico. Ma i più sagaci intellettuali europei – sia di destra che di sinistra non la pensano così
L’Europa ha radici e tradizioni. L’Occidente solo la tecnologia, il capitalismo, gli schemi e le piramidi finanziare, il neo-colonialismo, l’imperialismo e l’aggressione. Gli Stati Uniti d’America sono diventati la vittima di sètte maniacali che vogliono manipolare il Nuovo Ordine a loro vantaggio. Putin è un simbolo di resistenza.
Per amare Putin, non è necessario amare e conoscere la Russia. Questo è secondario, la cosa principale è amare l’Europa, l’Europa vera, non la colonia americana, servile, priva di volontà, di geopolitica, di sovranità. La Russia di Putin è il supporto principale per la lotta di liberazione nazionale dell’Europa per il suo ritorno nella storia. Anche se in futuro Russia ed Europa costituiranno due grandi spazi separati nel contesto del mondo multipolare, oggi hanno obiettivi e strategia comuni. Così Putin è ora il nome dell’Europa. E domani l’Europa troverà il suo nome, ma questo avverrà domani. Nel frattempo Putin è la nostra bandiera e il nostro simbolo.