Le relazioni strutturali tra al-Qaida e Qatar
di Nabil bin Yahmad - 03/12/2014
Fonte: Aurora sito
Secondo Robert Mendick, giornalista del Telegraph, il coinvolgimento del Qatar nel finanziamento del terrorismo internazionale non data dalla famosa e fuorviante “primavera araba” ma risale all’11 settembre 2001. Il giornalista inglese sui legami tra Qatar e al-Qaeda non ha alcun dubbio.Il cappio si stringe attorno all’emirato canaglia del Qatar. Affrontando la determinazione del Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG) e la pressione dell’Arabia Saudita, Tamim bin Hamad è stato costretto ad arrendersi senza condizioni. Tagliare tutti i legami con la setta dei Fratelli musulmani è la condizione per il rientro del Qatar nel GCC e il ripristino delle relazioni diplomatiche con il potente vicino saudita. Secondo il quotidiano egiziano al-Nahar, nei prossimi giorni Tamim bin Hamad dovrà recarsi in Egitto a chiedere scusa ufficialmente al Presidente Abdalfatah al-Sisi per tutte le azioni sovversive e criminali compiute dal Qatar contro l’Egitto dal gennaio 2011. Tra i segnali che non ingannano, l’assenza da qualche tempo del fondamentalista Yusif Qaradawi da al-Jazeera. Ma i guai dell’emirato canaglia non si fermano qui. Diversi studi e relazioni di istituti di ricerca degli Stati Uniti l’indicano come principale Paese arabo coinvolto nel sostegno e finanziamento del terrorismo internazionale islamico. Peggio, il Qatar è accusato di avere stretti legami con l’organizzazione terroristica al-Qaida. Uno di questi studi, rivelato da The Telegraph, mostra che il rapporto del Qatar con al-Qaida risale all’11 settembre 2001. Nell’articolo del giornalista inglese Robert Mendick, apprendiamo con sorpresa che i gruppi terroristici in Siria e Iraq ricevono fondi significativi da un certo Muhamad Qalifa Turqi al-Subaiy, cittadino del Qatar, 49enne ex-responsabile della Banca Centrale del Qatar. Ma il quotidiano inglese non dice che tale individuo è un agente dell’ex-ministro degli Esteri Hamad bin Jasim. Secondo il quotidiano inglese, Muhamad Qalifa Turqi al-Subaiy è stato per anni il tramite tra al-Qaida e altri gruppi terroristici in Medio Oriente. Fu anche uno dei principali finanziatori dei taliban in Afghanistan e Pakistan. Nell’ambito delle indagini condotte sull’11 settembre sui suoi rapporti finanziari con le menti che pianificarono gli attacchi agli USA, fu arrestato in Qatar nel 2008 e poi tranquillamente rilasciato dopo sei mesi. Da allora, il suo nome appare sulla lista dei peggiori terroristi islamici delle Nazioni Unite. Condannato in contumacia in Bahrayn per adesione a una cellula terroristica, reclutamento e organizzazione di reti criminali, Muhamad Qalifa Turqi al-Subaiy proseguì le sue attività terroristiche attraverso due giordani cittadini del Qatar, Ashraf Muhamad e Yusif Uthman Abdasalim, che s’insediarono in Siria all’inizio della congiura contro il Paese nel febbraio 2011. E’ uno dei maggiori finanziatori di al-Qaida in Iraq e del Fronte al-Nusra in Siria.
Se l’articolo Telegraph non menziona i legami inquietanti tra intelligence anglo-statunitense-israeliana e al-Qaida, insiste invece sul rapporto intimo tra l’organizzazione terroristica e l’emirato canaglia del Qatar. Atteggiamento classico nei confronti degli schiavi arabi degli occidentali. Fino a che punto arrivano tali indagini e rivelazioni? Toccheranno le relazioni finanziarie e la corruzione tra “diplomazia dell’assegno” del Qatar e certe élite politiche inglesi e francesi? Tracceranno il rapporto tra il denaro di tale emirato canaglia e certi grandi media francesi e inglesi? Potrebbero accusare e trascinare davanti la Corte penale internazionale Hamad bin Jasim e Hamad bin Qalifa, i due ex-capi del regime islamico-mafioso, per finanziamento del terrorismo e crimini contro l’umanità in Iraq, Siria e Libia?