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Le menzogne dei media occidentali sulla Siria rivelate dagli stessi “ribelli moderati”

di Miguel Ángel González Claros - 10/12/2014



Analisi: il falso mito dell’opposizione siriana: l’ISIS e Al Nusra si riuniscono con l’aiuto di Turchia ed Israele

 

Gli Stati Uniti e la NATO hanno finanziato, armato, addestrato e diretto i gruppi terroristi che stanno devastando molte zone della Siria dall’inizio della crisi e continuano nella loro opera di devastazione e morte ancora oggi. Non dobbiamo lasciarci ingannare dalla propaganda e dalle false narrazioni costruite per il pubblico europeo dai principali organi di stampa e TV.

La nuove informazioni pubblicate da Associated Press, suggeriscono che sia l’ISIS (lo Stato Islamico) sia il Fronte Al Nusra (i due gruppi principali) stanno lavorando assieme per sconfiggere gli inprovvisati “ribelli moderati” che combattono contro Assad. I leaders dei miliziani dello Stato Islamico e di Al Quaeda, si sono riuniti in una abitazione rurale nel nord della Siria e hanno concordato un piano per smettere di combattere fra di loro, per lavorare insieme, contro i loro nemici così come hanno spiegato un funzionario dell’opposizione siriana di alto livello ed un comandante ribelle all’Associated Press.

 

L’ISIS ed Al Nusra sono stati coinvolti in battaglie fra di loro in varie occasioni, tuttavia la cosa certa è che i due gruppi sono in realtà la stessa organizzazione. In quanto ai così detti “ribelli moderati”, la realtà è quella che la denominata” opposizione” in Siria è qualsiasi cosa meno che moderata. Non ci sono mai stati “moderati” in Siria. L’Occidente ha armato e finanziato Al Quaeda ed altri gruppi estremisti settari (come Al Nusra) fin dal 2007, preparando un bagno di sangue settario nel paese che doveva servire per gli interessi degli Stati Uniti, dell’Arabia Saudita e di Israele.

Appare ormai sempre più patetico questo ultimo tentativo dei media occidentali di voler differenziare, fra i gruppi che combattono all’interno delle frontiere della Siria, tra gli estremisti islamici appartenenti ad Al Qaeda ed all’ISIS ed i così detti “moderati”.
Si tratta solo di uno stratagemma per giustificare il continuo flusso di denaro in contanti e di armi verso la Siria, per perpetuare il conflitto, creando instabilità lungo tutte le frontiere della Siria in modo che gli alleati dell’Occidente, Israele, la Giordania e la Turchia, possano giustificare l’intervento militare diretto.

Il New York Times aveva realizzato un reportage, nell’Aprile del 2013, spiegando che nella città più grande della Siria, Aleppo, i ribelli allineati con Al Qaeda controllavano le centrali di energia elettrica, i panifici e dirigevano un Tribunale che applicava la legge islamica. Le zone controllate dai ribelli sono sotto la giurisdizione di tribunali islamici assistiti da avvocati, clerici e le brigate dei miliziani sono comandate dagli estremisti. In nessuna delle zone controllate dai ribelli islamisti in Siria esiste una forza di combattenti secolari (non islamica) con cui dialogare.

Vedi: Aleppo Pounded, Rebels Weigh U.S. Vow of Aid

Persino uno dei leaders dell’opposizione, Bassel Idriss, ha ammesso di recente di aver collaborato apertamente con l’ISIS e con Al Nusra, in una intervista rilasciata al giornale Daily Star del Libano, dando un esempio in più del fatto che “ribelli moderati” non esistono in assoluto. Vedi: The Daily Star .

Pertanto è necessario capire che non c’è differenza tra l’ISIS ed Al Nusra, con la finalità di comprendere la natura ingannevole della narrativa promossa dai media dominanti in riferimento alla recente “alleanza”.

La storia narrata dai media occidentali si utilizza per giustificare un prossima invasione militare della NATO in Siria, sulla base della menzogna secondo cui i “ribelli moderati” ed i “democratici pacifisti ed amanti della democrazia” vengono perseguitati dall’ISIS/Al Nusra da un lato e dal brutale dittatore Assad dall’altro.
Inoltre è assurdo indicare Bashar al-Assad come un dittatore brutale che massacra il suo stesso popolo, quando non ci sono state prove per indicare che Assad abbia fatto uccidere intenzionalmente i civili nel corso di tutto il conflitto. In realtà, questa non è altro che una falsa narrativa con il fine di giustificare la partecipazione degli Stati Uniti e della NATO, a favore degli squadroni della morte appoggiati dall’Occidente.

Il governo siriano, allo stesso modo come lo era il leader libico Muammar Gheddafi, è l’unica forza efficace attualmente nella lotta contro l’ISIS ed i molti altri gruppi di Al Qaeda che operano nella regione. Rovesciare il governo di Damasco aggraverebbe la lotta contro i terroristi settari e l’Occidente deve essere pienamente cosciente di questo.

Analisti statunitensi stimano che allo Stato Islamico sia stato assegnato il ruolo di “Frankestein”, da parte dei media occidentali, ma in realtà viene utilizzato dagli USA come “un cavallo di Troia”, in Siria ed in Iraq. La creazione dell’ISIS è servita come alternativa sunnita settaria contro gli alleati governativi dell’Iran a Bagdad ed a Damasco, essendo questa la tattica degli Stati Uniti nel loro  gioco di strategia. L’ISIS continuerà a servire la strategia degli Stati Uniti.

L’obiettivo è quello di utilizzare Al Qaeda per rovesciare governi indipendenti, per poi balcanizzare e dividere i paesi in questione, o utilizzarli come stati fantoccio kamikaze contro i nemici più grandi quali la Russia, la Cina e l’Iran.

La Turchia ed Israele forniscono appoggio e copertura ai terroristi dell’ISIS

Tanto Israele come la Turchia hanno giocato un ruolo principale, quello di favorire i terroristi islamici nella loro lotta contro il governo di Damasco. James Petras nella sua sezione a Radio Centenario del 1° Dicembre, ha spiegato che centinaia di camions caricati con ogni tipo di materiali, incluso armi ed equipaggiamenti, hanno attraversato al frontiera tra Turchia e Siria.

I terroristi dell’ISIS attualmente controllano la regione del Daesh, che delimita la sua frontiera con Israele. Secondo quanto spiega il giornale libanese Al Manar, nella sua edizione digitale del 28 Novembre, la calma nella frontiera è assoluta ed incluso vi è cooperazione tra le due organizzazioni. Tutto è iniziato quando gli israeliani hanno aperto i propri ospedali improvvisati per piccoli gruppi di feriti negli scontri con l’esercito siriano ed ha continuato quando gli israeliani hanno concesso aiuti militari ed hanno bombardato le posizioni dell’Esercito siriano. Questo gli ha permesso di consolidare il suo dominio in questa area. Oltre all’assistenza ospedaliera, gli israeliani hanno anche fornito tende, latte per i bambini e medicamenti. In cambio, Al Nusra deve combattere contro l’esercito siriano ed Hezbollah. Tuttavia, la stima dei servizi di intelligence israeliani teme un possibile cambio della sicurezza e il risorgere delle forze governative siriane nella regione del Golan.

L’Esercito di Tel Aviv è ben cosciente che la guerra in Siria potrebbe più tardi trasformarsi in una guerra contro Israele e nell’articolo si parla di una manovra che è stata portata a compimento da una brigata da combattimento chiamata Ayt. Nel corso di questo esercizio, che ha avuto luogo la scorsa Domenica, tutte le unità ed equipaggiamenti di lavoro nel Golan hanno partecipato per simulare una escalation della situazione in una ipotetica battaglia contro l’Esercito siriano.
Alcune di queste manovre simulate sono attività clandestine delle unità israeliane, realizzate da posizioni situate dietro le linee nemiche, che avevano come obiettivo ottenere informazioni che permettano all’esercito israeliano di avere un maggiore rendimento, per non parlare degli obiettivi raccolti a mezzo di sistemi elettro-ottici che prendono immagini in profondità nel territorio siriano.

Fonte: Iniciativa Debate

Traduzione: Luciano Lago