Come l’Occidente sostiene il terrorismo di Al-Qaeda in Siria
di Yusuf Fernandez - 09/06/2015
Fonte: controinformazione
Alla fine di maggio, l’Unione Europea ha rinnovato le sue sanzioni economiche contro la Siria. Da parte loro, gli Stati Uniti hanno iniziato in questi giorni il loro programma per addestrare elementi armati “moderati” che dovrebbero, si presume, combattere contro l’ISIS, ma il cui obiettivo reale è quello di rovesciare il governo siriano.
La UE e gli USA dichiarano di appoggiare la guerra contro l’ISIS (Stato Islamico) ma essi evitano di nominare l’altro importante gruppo terrorista, il Fronte al Nusra, che costituisce il ramo siriano del movimento terrorista globale di Al Queda. Tutte le dichiarazioni dei paesi occidentali con cui questi dichiarano di essere preoccupati per l’espansione del terrorismo in Siria ed in Iraq ed in altri paesi del Medio Oriente non si riferiscono mai ad Al Qaeda o al suo affiliato, il Fronte al-Nusra.
L’Occidente si è dimenticato degli attacchi dell’11 Settembre nel 2001? Al Qaeda era il grande nemico delle nazioni occidentali ed era l’obiettivo della denominata “guerra contro il terrorismo”.
Attualmente Al Qaeda sta cooperando apertamente con alcuni alleati statunitensi in Medio Oriente, che promuovono apertamente il terrorismo in Siria. Gli USA e la UE non stanno facendo nulla per fermare questo appoggio, nonostante che sarebbe molto facile fare questo. Sembra che ci sia un tentativo da parte di alcuni paesi occidentali , specialmente la Francia e gli USA, per ricreare la fallita strategia messa in atto in Afghanistan negli anni ’80 dello scorso secolo, cioè a dire, appoggiare i gruppi terroristi contro i propri rivali internazionali e regionali senza che gli interessino le conseguenze per i popoli della regione e, in ultima istanza, per gli stessi paesi occidentali.
La Turchia, l’Arabia Saudita ed il Qatar si sono trasformati nei principali patrocinatori e sponsor del terrorismo nel mondo. Tuttavia nessuno di questi paesi è stato incluso in una lista di “stati canaglia” da parte nord americana o europea. In forma comica, la lista nordamericana degli “stati canaglia” include invece la Siria e l’Iran che sono i due paesi, assieme all’Iraq, che sono i principali protagonisti nella lotta contro i gruppi terroristi nel Medio Oriente, che sono invece sostenuti dagli USA e dai loro alleati.
Di recente la Turchia ha permesso a migliaia di terroristi di infiltrarsi in Siria attraverso la propria frontiera al fine di lanciare una forte offensiva nella provincia di Idlib, il cui territorio si trova adesso nelle mani del Fronte al-Nusra. Un recente video, pubblicato dal giornale turco Cumhuriyet, dimostra come gli agenti del servizio di intelligence turca partecipavano ad un contrabbando di armi destinato ai terroristi attraverso la frontiera.
Da parte sua, il Qatar e l’Arabia Saudita hanno lanciato una campagna mediatica per cercare di ripulire l’immagine del Fronte al-Nusra. Il passato mese di Marzo, alcuni media arabi del Golfo Persico hanno affermato che questa organizzazione potrebbe “rompere i suoi collegamenti” con Al Qaeda, comandata da Aiman al Zawahiri, senza cambiare la sua dottrina e formare una nuova organizzazione appoggiata dalle Monarchie del Golfo.
Secondo Reuters, che cita le fonti del Fronte di Al Nusra, un uffuciale del servizio di intelligence del Qatar si è riunita in varie occasioni con il leader del Fronte al- Nusra, Abu Mohammad al Yulani. Era stata promesso un generoso finanziamento se fosse annunciata questa separazione . Un nuovo gruppo coperto verrebbe creato con il fine di occultare i nomi come Al Qaeda o il Fronte al Nusra, tanto come sia possibile. In questo modo, il gruppo “Al Yaish al Fateh” (Esercito della Conquista) ha visto la luce sul campo di battaglia siriano. Quello stesso è composto in realtà dal Fronte al Nusra e da altri gruppi più piccoli. Il cambiamento di nome non ha ingannato nessuno.
Il Fonte al Nusra ha rifiutato tuttavia di distanziarsi da al Quaeda. Questa decisione era stata fatta pubblica in una dichiarazione raccolta da Reuters. Nonostante quella e nonostante che l’organizzazione sia stata incluso nella lista delle organizzazioni terroriste dell’ONU, risulta chiaro che il gruppo non ha subito una interruzione dell’aiuto da parte di paesi come la Turchia e il Qatar, anzi questi si sono rafforzati.
Fonte: Al Manar
Traduzione: Luciano Lago
Turchia: svelata la fornitura di armi ai terroristi in Siria. Il Pm chiede l’ergastolo
Ankara – Un giornalista turco, Can Dundar, con una sua inchiesta aveva scoperto che il governo turco fornisce armi ed aiuti in Siria destinate ai miliziani takfiri (estremisti come il fronte al Nusra) che combattono contro il governo del presidente Assad, e adesso rischia un prezzo troppo alto.
Oggi la procura di Ankara ha chiesto per lui una condanna all’ergastolo per il direttore del quotidiano Cumhuriyet, Can Dundar, gia’ minacciato dal presidente Recep Tayyip Erdogan dopo che, venerdi’ scorso, aveva svelato la fornitura di armi, da parte del governo turco con la copertura dei servizi segreti, ai gruppi terroristi in Siria.
Il giornalista aveva pubblicato le immagini delle armi destinate ai mercenari takfiri anti Damasco, nascoste a bordo di camion scortati dai servizi segreti del Mit. Can Dundar non se l’era sentita di tacere la questione, ed aveva ritenuto giusto rendere pubblici i loschi affari in cui era coinvolto l’attuale governo turco. Ma a seguito di quel servizio, quello stesso venerdi’ la procura aveva aperto un’inchiesta sul servizio di Dundar, con l’accusa di divulgazione di segreti di Stato.
Erdogan lo aveva minacciato che avrebbe pagato un “caro prezzo” per le rivelazioni, che mettono in forte imbarazzo il governo di Ankara, più volte accusato di appoggiare in Siria anche i gruppi estremisti e di lasciare aperte sul proprio territorio le ‘autostrade della jihad’, attraverso cui si sono infiltrati migliaia di terroristi.
Le immagini pubblicate da Cumhuriyet erano state scattate nel gennaio 2014 da militari della gendarmeria che avevano effettuato un controllo dei camion scortati dal Mit. Il governo aveva allora negato che a bordo ci fossero armi, ma solo “aiuti umanitari”. I militari che avevano partecipato al controllo erano stati prima trasferiti e poi arrestati e incriminati per ‘spionaggio’. Vedi: Erdogan pide cadena perpetua para un periodista que informò de supuesto envio de armas a Siria.
L’attacco al direttore di Cumhuriyet, a pochi giorni dalle cruciali politiche turche di domenica, ha suscitato una ondata di solidarieta’. Ieri decine di giornalisti e di intellettuali si sono dichiarati corresponsabili in un appello pubblicato sulla prima pagina del quotidiano con le loro fotografie. Il Comitato internazionale per la Protezione dei Giornalisti Cpj ha invitato il presidente islamico turco a “smettere di fare bullismo contro i giornalisti”. Il capo dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu ha accusato Erdogan di avere fatto del paese uno “stato canaglia”. Solidarieta’ a Dundar e’ stata espressa dal premio Nobel Orhan Pamuk: “La democrazia non puo’ essere sacrificata”, ha dichiarato lo scrittore e saggista turco. “Non lasciamo che abbia ragione chi vuole rappresentare la Turchia come un Paese dove possono parlare tranquillamente solo i giornalisti che sostengono il governo! La democrazia e la liberta’ di pensiero non possono essere sacrificate per l’emozione e la rabbia di un voto! Perche’ e’ possibile essere piu’ tolleranti e sorridenti”.
Fonte: Italian Irib