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Rimini: affondata una nave di rifiuti nucleari

di Gianni Lannes - 14/09/2015

Fonte: Gianni Lannes




 


Per chi siede a Palazzo Chigi, come per chi troneggia sui cadreghini minori di un ex belpaese privo di sovranità,  la salute della popolazione italiana non conta niente. Questa vicenda dimostra inequivocabilmente la gravissima situazione sanitaria e ambientale. In Emilia Romagna e nelle Marche esiste una società civile? Perché si fa finta di niente? Non a caso, il governicchio Renzi, palesemente eterodiretto dall'estero, anche in materia di inquinamento nucleare risulta latitante.



«Oggetto: Richiesta di adozione di misure idonee a garantire la sicurezza dei residenti in ordine all'affondamento in acque basse dell'Adriatico tra Ancona e Rimini delle m/n ANNI e EURORIVER, inabissate dolosamente insieme ad ingenti quantitativi di rifiuti radioattivi».

E’ quanto ha scritto con posta certificata,  il 29 agosto 2014, Angelo Degaetano. Questo funzionario delle Dogane di Ancona, infatti, decisamente preoccupato per lo stato di salute comatoso dell’Adriatico, e per le conseguenze a danno dell’ignara popolazione, ha scritto alle seguenti autorità senza avere a tutt’oggi, dopo più di un anno, alcuna risposta: 

al presidente della giunta della regione Marche, all'assessore all'ambiente della giunta della regione Marche, al direttore dell'arpa regione Marche, al direttore dell'azienda sanitaria unica della regione Marche, al presidente della giunta della regione Emilia Romagna, all'assessore all'ambiente della giunta della regione Emilia Romagna, al direttore dell'arpa regione Emilia Romagna, al direttore dell'azienda sanitaria unica della regione Emilia Romagna, al comando generale delle capitanerie di porto, alla direzione marittima di Ancona, alla direzione marittima di Ravenna, alla prefettura di Ancona, alla prefettura di Rimini.  

Per la cronaca poco nota, al largo di Rimini (coordinate 44°14’ N - 13° 04’ E), a 51 metri di profondità giace dalla sera del primo agosto 1989 il mercantile Anni, battente la bandiera ombra maltese. Nel registro dei sinistri marittimi presso la direzione marittima di Ravenna, però non vi è alcuna traccia. Sotto un carico ufficiale di innocue carrube, però, c'è ben altro, triangolazioni, coperture, omissioni dello Stato italiano. Un altro relitto radioattivo, quello della Euroriver si trova qui: 43° 19’ N - 16° 09’E. 


Ebbene, qualora vi fosse conferma di qualsiasi contaminazione ambientale da radioattività causata da queste navi affondate dolosamente, la Commissione europea può avviare una missione di verifica ai sensi del relativo programma di controllo, come disposto dall'articolo 35 del trattato Euratom. Di carrette del mare affondate nei mari italiani, ufficialmente, ne risultano 51, in realtà sono molte di più, senza contare i container e i bidoni. A dirla tutta, in passato la Cee, gli Stati Uniti d'America ed il Giappone hanno investito ben 120 milioni di dollari per il famigerato progetto Dodos. 





Nei rapporti ufficiali del Parlamento, della magistratura, dei servizi di sicurezza e dei carabinieri si legge a chiare lettere:

«M/N Anni di bandiera Maltese affondata il 01 agosto 1989 in alto Adriatico; M/N Euroriver di bandiera Maltese affondata anch’essa in Adriatico il 12 novembre 1991. Queste due navi di bandiera Maltese sono affondate in due punti dell’Adriatico, che nel progetto O.D.M. reperito tra i documenti di Comerio sono indicati quali punti previsti nel programma di dispersione delle scorie nelle aree nazionali italiane e degli affondamenti si ha notizia dai registri Lloyd’s… Circa le navi affondate elencate nell’informativa inizialmente citata sospetti sul carico sono basati sulla bandiera delle navi, quasi sempre di comodo e dal fatto che non si è a conoscenza degli sviluppi del sinistro. Si fa riserva di comunicare tutte le ulteriori informazioni necessarie qualora scaturissero ulteriori elementi dalle indagini in corso. Reggio Calabria, lì 30 maggio 1995 capitano De Grazia».






In un rapporto dell’Arma dei Carabinieri di reggio Calabria, datato 1995, è scritto chiaramente:

«I punti di affondamento delle navi “Anni” e “Euroriver” entrambe di bandiera maltese, di cui ai suddetti punti 9 e 16., trovano riscontro con i punti di dispersione delle scorie pericolose previste dal progetto O.D.M. del Comerio nella parte indicata dal punto C. AREE NAZIONALI ITALIANE».

Su Giorgio Comerio è utile la lettura di alcuni documenti recentemente desecretati, che, oltretutto, fanno anch'essi riferimento all'affondamento nell'Adriatico di ben due navi imbottite di rifiuti radioattivi:













riferimenti: