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Appello per la libertà di pensiero

di Marino Badiale - 11/09/2006

Fonte: marino badiale

Cari amici,
vi mando di seguito il testo di un appello, lanciato dal Campo
Antimperiallista, che vi invito a firmare.  Aggiungo due parole di
spiegazione. La questione nasce dall'inserzione a pagamento fatta
pubblicare dall'UCOII (Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in
Italia) nella quale si paragonavano le stragi naziste a quelle compiute
dagli israeliani. La polemica che ne è seguita ha prodotto la proposta, da
parte del ministro Amato, di una "carta dei valori" da far sottoscrivere a
tutte le componenti della consulta per l'Islam italiano (di cui
attualmente l'UCOII fa parte), con la minaccia dell'esclusione dalla
consulta stessa. Il punto fondamentale e' che di questa "carta dei valori"
sembra che debbano far parte, oltre a dichiarazioni di principio contro
razzismo e antisemitismo, sulle quali e' ovvio l'accordo, anche
l'accettazione del principio dell'unicita' del genocidio ebraico e
l'accettazione dello stato di Israele, cioe' la negazione di ogni
possibile superamento dell'attuale organizzazione politico-statuale della
Palestina. Si tratta, a mio avviso, di una iniziativa molto grave, che va 
a ledere la liberta' di pensiero e di espressione. L'unicita' del
genocidio ebraico e' una particolare interpretazione dei fatti legati agli
stermini nazisti, l'accettazione dello stato di Israele e' una particolare
scelta politica. A tali interpretazioni e a tali scelte, in uno stato
democratico, si possono liberamente contrapporre altre interpretazioni e
altre scelte, in modo che possa svilupparsi il libero e razionale
confronto delle opinioni. L'iniziativa di Amato si configura come
l'imposizione di una "verita' di stato" che e' la negazione dei principi
democratici espressi dalla nostra Costituzione. E' vero che essa per il
momento si rivolge contro gruppi molto minoritari, ma gli attacchi alle
liberta' molto spesso iniziano appunto in questo modo.
Cordiali Saluti
Marino Badiale







PER LA LIBERTA' DI PENSIERO
Firma l'appello di solidarieta' con l'U.C.O.I.I.

In occasione della riunione della Consulta per l'Islam cosiddetto italiano
(28 agosto 2006), il Ministro degli Interni Giuliano Amato ha formalizzato
l'idea di sottoporre a tutti i partecipanti, pena l'espulsione dalla
Consulta stessa, una "Carta dei valori" che prevede, oltre alla condanna
dell'Olocausto e al "riconoscimento della sua unicità",  l'accettazione
perpetua dello stato d'Israele.

Secondo il Ministro degli Interni il genocidio nazista del popolo ebraico
rappresenterebbe un "evento incomparabile con qualunque altro evento del
nostro tempo", la tesi della sua unicità costituirebbe un "sentimento
fondante della democrazia italiana", mentre lo stato israeliano sarebbe
l'avamposto inviolabile della democrazia tout court.

Questo diktat del Ministro Amato -preparato da una virulenta campagna di
diffamazione a mezzo stampa e TV contro l'Unione delle Comunità e
Organizzazioni Islamiche in Italia per aver paragonato le stragi naziste a
quelle israeliane- oltre ad essere un un'inaccettabile tentativo di
criminalizzare l'U.C.O.I.I. è,  in quanto lesivo della libertà di
pensiero, un gravissimo atto di valore simbolico generale.
 
La democrazia italiana si fonda infatti non sulle convinzioni di questo o
quel Ministro, tanto più degli Interni, ma sulla Costituzione della
Repubblica la quale, all'Art. 21, afferma in maniera perentoria che "Tutti
hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la
parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". Né la Costituzione
né alcun'altra legge della Repubblica contemplano «l'unicità
dell'olocausto»,  né tantomeno prescrivono di riconoscere come intangibile
lo Stato Israeliano.

La tesi dell' «unicità» è una banalità, nel senso che ogni evento storico
è unico, oppure rappresenta una interpretazione particolare degli eventi
della II seconda guerra mondiale,  alla quale dunque,  in un libero
confronto di posizioni che è l'essenza della libertà,  altre possono
essere contrapposte. Il fatto che un Ministro della Repubblica indichi una
determinata interpretazione storiografica (sottraendola così al dibattito
razionale) come l'unica vera e valida, quindi prescrittiva, rappresenta,
oltre ad un evidente attentato alla libertà di pensiero e alla democrazia,
un cedimento al fondamentalismo liberale che postula la primazia della
civiltà occidentale e il suo diritto a spazzare via le altre. E' altresì
grottesco che chi ha salutato la dissoluzione di stati come l'URSS e la
Iugoslavia e che in nome dell'unità europea prescrive il tramonto degli
stati-nazione, esiga invece un giuramento sulla sacralità d'Israele -in
tal modo difendendo un'entità fondata su basi religiose e dunque
escludendo a priori una prospettiva di futuro affratellamento dei popoli
del Medio Oriente.

I cittadini italiani firmatari di questo appello, nell'esprimere la loro
piena solidarietà all'U.C.O.I.I. e nel condannare il ricatto a cui è
sottoposta (indegno di un paese civile), chiedono al governo e a tutte le
forze politiche che si dicono democratiche di fermare l'iniziativa del
Ministro Amato come di ogni altra azione che possa ledere le inviolabili
libertà di pensiero e di espressione, così come sono garantite dall'art.
21 della Costituzione nata dalla Resistenza antifascista.

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citta':
campoantimperialista@virgilio.it