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11 settembre, il crollo e l'errore

di Manlio Dinucci - 14/09/2006

 
 

«Mi sono spesso chiesto perché siamo in Iraq dal momento che Saddam Hussein non era responsabile degli attacchi dell'11 settembre»: così dice Bush nel discorso commemorativo. E risponde: perché il regime di Saddam Hussein costituiva una «chiara minaccia». Sottolinea quindi che «la sicurezza dell'America dipende dall'esito della battaglia nelle strade di Baghdad». Affermazione pericolosa, dato l'esito della battaglia per gli Usa. Bush cerca in tal modo di tenere in piedi il castello delle motivazioni ufficiali della guerra in Afghanistan e Iraq, che fu presentata come risposta agli attacchi dell'11 settembre. Una impresa sempre più ardua.
Nel rapporto ufficiale National Strategy for Combating Terrorism (settembre 2006), Al Qaeda, pur essendo definita ancora pericolosa, viene messa in secondo piano. «Il principale nemico terrorista con cui si confrontano gli Stati uniti» non è più Al Qaeda ma «un movimento transnazionale di organizzazioni, reti e individui terroristi - e i loro sostenitori statali e non-statali - che hanno in comune il fatto che sfruttano l'Islam e usano il terrorismo per fini ideologici». L'amministrazione Bush ammette così che la guerra condotta dopo l'11 settembre ha avuto come risultato non solo quello di lasciare intatta Al Qaeda, ma di rafforzare il «nemico terrorista con cui si confrontano gli Stati uniti». A demolire le motivazioni della guerra contro l'Iraq è il rapporto del comitato senatoriale Select Committee on Intelligence (8 settembre 2006), che conclude: «Saddam Hussein non aveva fiducia in Al Qaeda e considerava gli estremisti islamici una minaccia per il suo regime, rifiutando ogni richiesta di fornire materiale o supporto operativo». Sulla principale motivazione della guerra, quella che l'Iraq possedesse armi di distruzione di massa, il rapporto conclude: 1) «Non è stata trovata alcuna prova che Saddam Hussein tentasse di riprendere il programma nucleare»; 2) «Non è stata trovata alcuna prova che l'Iraq mantenesse un arsenale di armi chimiche o le stesse producendo»; 3) l'Iraq aveva «distrutto i suoi stock non dichiarati di agenti BW (guerra biologica) subito dopo la guerra del 1991» e «non è stata trovata alcuna prova di un nuovo programma BW».
Si aprono allo stesso tempo sempre più crepe nella versione ufficiale dell'11 settembre. E c'è una storia emblematica: nei cantieri di New Orleans la Northrop Grumman (tra i maggiori contrattisti del Pentagono) sta costruendo una nave da guerra del costo di un miliardo di dollari, la New York. Operativa nel 2007, ha una caratteristica unica: è fabbricata con l'acciaio delle Torri gemelle crollate. E' una nave-simbolo, ma anche sotto un altro aspetto: mentre la Northop Grumman ha ottenuto 24 tonnellate di acciaio delle Torri per costruire la nave da guerra, la Società americana degli ingegneri civili non ha potuto usarne neppure un grammo per condurre una inchiesta scientifica sulle dinamiche del crollo. Le strutture di acciaio delle torri crollate furono subito rimosse per essere riciclate in gran parte in fonderie asiatiche. «Tale decisione - dichiarò Frederick Mowrer, professore di ingegneria all'Università del Maryland - compromette qualsiasi inchiesta sui crolli. Giudico inquietante la rapidità con cui sono state rimosse e riciclate prove potenzialmente importanti» (The New York Times, 25-12-2001). In seguito diversi esperti hanno concluso che il carburante incendiato degli aerei non avrebbe potuto sviluppare un calore tale da fondere in breve tempo le strutture di acciaio: la dinamica del crollo delle Torri gemelle e delle torri 6 e 7 - sostengono - ricorda una demolizione controllata provocata da esplosivi collocati all'interno. Ed è cresciuta la contestazione alle cerimonie ufficiali così come emergono sempre più fatti e indizi nuovi. Ad esempio: perché i servizi segreti non adottarono le più elementari procedure di protezione del presidente quando, la mattina dell'11 settembre, era in visita a una scuola elementare in Florida, dove restò per mezzora mentre i primi due aerei avevano già colpito le Torri e gli altri due erano ancora in volo? In quella mezzora Bush doveva leggere ai bambini la novella di una capretta e, come disse dopo, non voleva allarmarli.