Illimitatezza è godimento mortale
di Diego Fusaro - 13/03/2016
Fonte: intelligo

Di quale epoca è vittima Varani? La criminologa Bruzzone in una nostra intervista ha parlato di 'noia esistenziale'...
"Preciso che non ho seguito bene questo caso di cronaca, mi pare però che lo si possa inquadrare nella cornice generale della nostra epoca, ovvero quella dell'eccesso, dell'illimitatezza. Un'epoca che impone come unico orizzonte di senso il sempre di più. Tutte le grandi patologie del nostro tempo, dalla tossicodipendenza all'alcolismo, si lasciano inquadrare in quest'ottica. Anche l'anoressia è un'illimitatezza in negativo. Eventi di godimento illimitato portato all'eccesso e forse la chiave per comprenderli è la famosa villa di Pasolini, il godimento mortifero, il godimento mortale come lo chiamava anche Lacan. Quel principio di piacere che trapassa senza soluzione di continuità in principio di morte".
In un'altra nostra intervista lo psichiatra Crepet ha posto il problema sull'aspetto relazionale. In un'epoca in cui si socializza, almeno sulla carta, più che nel passato, poi spesso si hanno problemi relazionali. Una difficoltà di un'intera generazione?
"Dal mio punto di vista più che un problema relazionale c'è il fatto di vivere nel tempo del legame sociale interrotto. Domina ovunque il discorso della competitività neoliberista che poi nei rapporti si traduce in una sorta di mors tua vita mea. L'altro non è mai oggetto di attenzione solidale, ma è sempre visto come un competitore concorrenziale da trattare come nello stato di natura di Hobbes, come un lupo da sterminare. Questa è la società del neodarwinismo imperante che non a caso innalza Darwin a propria immagine di riferimento".
Il tema dello sradicamento è al centro di una scuola di Alta formazione che la vedrà protagonista. Di cosa si tratta?
"Questa scuola di Alta formazione che si svolgerà dal 21 al 23 aprile a Roma ha per tema una riflessione critica, filosofica, politica ed economica sulla crisi finanziaria, sull'immigrazione e sul terrorismo. Abbiamo posto come titolo generale del seminario di questa scuola, che vede tra i docenti anche il professor Alberto Bagnai e il professor Claudio Tuozzolo, il tema dello sradicamento, che è un tema heideggeriano. La nostra è l'epoca dello sradicamento che dissolve ogni comunità e ogni radicamento etico, storico, identitario. Quindi abbiamo scelto di aprire questa scuola di Alta formazione a studenti universitari e liceali per riflettere su un tema politicamente poco corretto. Le informazioni si trovano online sul sito della Mameli onlus".
Un seminario scomodo dunque visto che si parla di recupero delle identità.
"Sì, io la definirei con le parole che usava un tempo Ricoeur, una scuola del sospetto che mette in discussione i comodi dogmi rassicuranti della nostra epoca e che non vuole vedere in faccia contraddizioni come l'immigrazione, la finanza, il terrorismo, il capitalismo e quant'altro. Dobbiamo riportare alla discussione quanto solitamente è sottratto alla riflessione critica".
Sul banco degli imputati finisce dunque il pensiero unico.
"Esattamente. Oggi deve essere decostruito, non c'è pensiero critico se non c'è messa in discussione del pensiero unico".