La Russia è davvero isolata e in crisi?
di Massimiliano Greco - 04/05/2016
Fonte: l'Opinione Pubblica
Il Ministro del Commercio della Russia, Denis Manturov, ha partecipato alla Zimbabwe International Trade Fair, presentando un certo numero di prodotti e servizi russi. L’evento si è svolto, come sempre a Bulawayo, nello Zimbabwe di Mugabe.
Fra gli accordi raggiunti, vi è quello per la costruzione di una struttura per la produzione congiunta del platino.
Lo studio di fattibilità dovrebbe essere pronto per luglio di quest’anno.
Inoltre, dalla riunione dei co-presidenti della commissione intergovernativa per il commercio, Russia e Zimbabwe si uniranno negli sforzi contro le sanzioni imposte da USA e UE.
La delegazione russa ha incontrato anche il presidente Robert Mugabe.
UE e USA hanno imposto sanzioni economiche contro lo Zimbabwe per presunti brogli elettorali e per le confische delle terre degli agricoltori bianchi.
La Russia, come è noto, invece, è finita sotto le sanzioni occidentali per la questione ucraina e la riunificazione con la Crimea.
Il ministro degli Esteri dello Zimbabwe ha espresso gratitudine alla Russia per il suo voto contrario alle sanzioni internazionali al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel 2007; tali provvedimenti, infatti avrebbero potuto distruggere completamente l’economia del paese.
Le sanzioni contro il paese africano hanno portato ad avere iperinflazione e la disoccupazione ha raggiunto l’80%. Per fronteggiare quella crisi, il governo fu costretto a sostituire la moneta locale col dollaro americano per i pagamenti all’interno del Paese.
Inoltre, la Russia è diventata il leader mondiale nell’esportazione di grano, superando gli Stati Uniti e il Canada.
La Russia, entro la fine del 2016, infatti, esporterà 25 milioni di tonnellate di grano.
Secondo le statistiche del dipartimento dell’agricoltura americano, le esportazioni russe di quest’anno aumenteranno a 23,5 milioni di tonnellate, mentre quelle americane scenderanno a 21,8 milioni, e quelle canadesi a 20,5 milioni di tonnellate.
Il Dollaro forte, che rende meno competitivo il grano americano, in un momento in cui l’aumento di produzione russa fa crollare i prezzi, danneggia le esportazioni USA. Tutto l’opposto per la Russia, che si avvantaggia grazie alla debolezza del rublo, cosa che rende le esportazioni più competitive, strappando agli americani anche clienti di vecchia data.
Del resto, una moneta debole, notoriamente, danneggia i Paesi che importano molto, mentre una moneta forte rende meno gravose le importazioni; ma la Russia esporta più di quanto non importi, per l’esattezza, 449 miliardi di dollari, contro soli 149 di importazioni. In effetti, è il decimo Paese per export al Mondo.
E quindi il rublo debole avvantaggia la Russia molto più di quanto non la danneggi.
Insomma, la Russia non sembra esattamente un Paese sull’orlo del baratro, come vorrebbero farci credere i media filoamericani.