Sì a Brexit: "Via da trappola prima che fatale e irreversibile. Piano b di Draghi solo per il capitale"
di Diego Fusaro - 16/06/2016
Fonte: intelligonews
“Se fossi inglese direi sì a Brexit senza alcuna esitazione. Bisogna uscire immediatamente da questa trappola prima che sia fatale e irreversibile, perché la Grecia in qualche modo, è il futuro di tutti i popoli europei”. E’ lo scenario che Diego Fusaro, filosofo, descrive ragionando con Intelligonews a pochi giorni dal referendum su Brexit.
Se lei fosse inglese direbbe sì o no su Brexit?
"Certo che sì, direi sì senza alcuna esitazione di sorta, né tentennamento. Sì, bisogna uscire immediatamente da questa trappola prima che sia fatale e irreversibile, perché la Grecia in qualche modo, è il futuro di tutti i popoli europei e quindi la Gran Bretagna lo sta capendo e sta facendo progressi per liberarsi dal giogo della dittatura finanziaria eurocratica".
Sì a Brexit, Fusaro: 'Via da trappola prima che fatale e irreversibile. Piano b di Draghi solo per il capitale' Indichi tre vantaggi a sostegno dell’uscita della GB dal contesto europeo.
"Beh, in primis l’Inghilterra sarebbe più sovrana di quanto non sia oggi. In secundis, ed è collegato al primo motivo, è che sarebbe meno connessa alla Germania e alla sue mire espansionistiche. Terzo: sarebbe coerente con se stessa perché finora è ambigua, cioè con un piede nell'Ue e con l’altro no".
Draghi e le banche si preparano al Brexit; c'è chi dice che il Bail-in sarebbe stato progettato per tamponarne l’effetto: come valuta una possibile crisi delle banche?
"Draghi e le banche sembra il titolo di un film di Dario Argento, un horror della peggior specie… (sorride, ndr). Al di là delle battute, io penso che essenzialmente se la Gran Bretagna uscisse sarebbe un grande modello per tutti gli altri popoli europei e soprattutto, non mi stupirei se il Bail-in andasse a tamponare queste cose qua e quindi venisse usato contro i cittadini europei ancora una volta e italiani nella fattispecie. E quando Draghi dice che ha un ‘piano B’, bisogna sempre tener presente che è un ‘piano B’ dei suoi, cioè di quelli che giovano sempre e solo alla parte del capitale e vanno a nocumento dei popoli e dei lavoratori".
Lei vede possibile una crisi delle banche con effetti diretti e concreti sui risparmiatori?
"Certo che sì. E’ quello che sta già accadendo in piccolo con banche più piccole e fa parte di una logica generale tesa a distruggere essenzialmente la classe media e i risparmiatori e produrre una massa di gente che non ha nulla e che è totalmente schiava".