Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Brexit, ecco chi teme l’uscita del Regno Unito dall’UE

Brexit, ecco chi teme l’uscita del Regno Unito dall’UE

di Alessandro Ametta - 16/06/2016

Brexit, ecco chi teme l’uscita del Regno Unito dall’UE

Fonte: Azione Culturale

E’iniziato ormai il conto alla rovescia per il referendum sulla permanenza o meno della Gran Bretagnanell’Unione Europea. Il 23 giugno può essere una data storica per il continente europeo, l’inizio dell’implosione di un’ istituzione, l’Unione Europea, sempre più distante dai cittadini, sempre meno amata e colpita a più riprese da risultati elettorali sfavorevoli ad essa. Dopo l’illusione della Grexit, tramontata grazie ad un leader “di cartone” come Tsipras, ecco che l’Unione Europea è alle prese con un nuovo pericolosissimo (ma solo per i tecnocrati di Bruxelles) “possibile precedente”: l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. In realtà il legame non è mai stato così forte: il Regno Unito non è la Germania, non è la Francia ma, soprattutto, non mai ha adottato l’ Euro come moneta.

Ed è proprio questo il punto di forza della Gran Bretagna, il possesso della sovranità monetaria la rende non ricattabile come fu a suo tempo la Grecia, strozzata dalla mancanza di liquidità grazie all’azione della Banca Centrale Europea e alla spietatezza, in primis della Germania, vogliosa di lanciare un monito ai paesi dell’Europa mediterranea: dal’Euro e dall’Ue non si esce. Emerge in queste ore tutta la pochezza della strategia europea, infatti, secondo illustri analisti, a soffrire la possibile Brexit sarà il resto d’Europa più che la Gran Bretagna e infatti con i sondaggi che danno il Si in leggero vantaggio le borse europee sono entrate nel panico, tranne una. E provate ad indovinare quale: sì, proprio la borsa di Londra.

Qual è la strategia dei burocrati di Bruxelles e del premier inglese Cameron in queste ore? Provare a scatenare il panico, mettendo in dubbio, ad esempio, la stabilità del sistema pensionistico e della difesa, temi cari ai britannici. Il presidente del Consiglio europeo Tusk è andato oltre e ha rilasciato una farneticante dichiarazione sulla fine della civiltà occidentale in caso di Brexit; una follia che dimostra l’impotenza di Bruxelles di fronte al temuto popolo britannico, da sempre portatore di una mai sopita vocazione isolazionista.

Può essere la Brexit il colpo di grazia ad un’istituzione profondamente antidemocratica e legata mani ai piedi al mondo finanziario qual è l’Unione Europea? Milioni di europei lo sognano, e se la Ue ha dimostrato in questi anni uno sprezzo incredibile di fronte ai ripetuti schiaffi elettorali subiti qui e là nel continente in nome di un ideale di unità da portare avanti, nonostante la volontà dei cittadini europei, manco fosse un disegno divino, questa volta dovrà cedere ed accettarne il risultato.